Elena Fiorentini
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Inserito - 20/12/2006 : 18:22:45
Una furtiva lacrimaMiguel Sanchez Moreno
Ieri avevo deciso di ultimare alcuni particolari per dare il tocco finale all'imponente opera di ristrutturazione della mia cucina. Indossato il camice, pennelli , vernici alla mano ed ecco che il telefono si mette a squillare.. Mi viene richiesto di fare l’accompagnamento all’organo per una cerimonia funebre. Brontolai un poco, non ne avevo voglia, ma ne fui pregata con una certa insistenza e perciò accettai. Arrivai puntuale per le prove con il cantante che, con un colpo di fortuna, sapendolo spesso all'estero per il suo lavoro, ero riuscita a contattare. E’ sempre un piacere per me suonare l’organo. Ho poi scoperto, dopo anni di frequentazione con l'amato strumento che esiste una staffa particolare, lo schweller, situata nella consolle sopra la pedaliera. I registri in questo modo entrano automaticamente. I f e i ffcon i grandi ripieni non si addicono alla giornata di lutto. I" forti" non devono essere troppo forti, e i registri che ho trovato bell'e pronti questa mattina, si addicevano perfettamente a questo giorno. Se dovessi suonare per l’incoronazione di un Re, o qualche cosa di altrettanto straordinario, ci sarebbe un altro organo, di quelli con un infinito numero di canne, un organo costruito apposta per una cattedrale. Ne ho visto uno con i tromboni che escono dai tubi quando si aprono i registri. Il grande organo di Ginevra veniva fatto ascoltare con le descrizioni di tutte le sue possibilità con delle lezioni dimostrative di circa un'ora, per il pubblico che faceva la coda per entrare ad assistere.
Scusatemi se quando inizio a parlare di organi perdo il filo del discorso, ma gli organi sono gli strumenti musicali più interessanti e fantastici concepiti dalla genialità e dalla fntasia degli uomini, dall’epoca dell’organo idraulico di Ctesibio Alessandrino ai giorni nostri. Torniamo alla cerimonia funebre. Non amo suonare ai funerali, temo di lasciarmi contagiare dalla tristezza, non sono come i becchini che oramai hanno imparato ad essere dei semplici addetti ai lavori. La cerimonia però si presenta commovente. Inizio a suonare all'entrata dei parenti e degli amici: le note del largo di Francesco Maria Veracini, accompagnano solennemente l’ingresso della bara ricoperta di fiori. Cerco di non suonare troppo velocemente, con un bel andamento arioso: non vorrei far parte di un film comico. Tutto fila via bene fino alla fine. Dimentico però di accompagnare gli alleluia nel momento giusto. Al momento della predica il vecchio signore defunto viene elogiato e descritto come amante della pittura, che coltivò fino a pochi anni fa. E' arrivato il momento del “Panis angelicus “ che il tenore canta in modo straordinario. Terminiamo con l’Ave Maria di Schubert a cui faccio seguire una breve pagina di Ciaikoski per accompagnare all’uscita il defunto e gli amici e i parenti intervenuti. Si avvicinò a noi la figlia, commossa per l'emozione e la gioia che abbiamo creato con la nostra musica. Il nostro compito è stato portato a termine con nostra soddisfazione. All'esterno la zingarella vestita di rosso, attende seduta sui gradini l'elemosina. Il sagrestano le aveva già portato del cibo e delle candele. Vive di mendicità, al freddo senza una casa. Così terminò l'esperienza della chiesa. Prima di rientrare chiedo all'amico cantante, il nostro Miguel* della fotografia di sostare un momento in un bar per un caffè e scacciare il freddo. Ho piacere di scambiare due parole con l'amico che non vedevo da tempo e qui ha luogo lo strordinario fuori programma di Miguel. Entrati nel piccolo bar di fronte alla chiesa, Miguel chiede informazioni sull’autobus che lo deve riportare a casa. Allora gli viene chiesto “Abbiamo capito che sei sudamericano”, ma da dove vieni? Miguel risponde in modo cortese e amichevole come sa fare lui. Io aggiungo che veniamo dalla chiesa dove era appena terminato un funerale. E' un grande tenore ed è stata una fortuna poterlo avere per completare la parte musicale della cerimonia, aggiungo. I due lo guardano stupefatti . “E’ vero, mi sembra di averlo visto in televisione.” Sono entusiasti, prendono dei fogli di carta e gli chiedono l’autografo. Miguel decide lì per lì di offrire “Una furtiva lacrima “ , che canta alla perfezione . Lacrime di commozione tra sorrisi e applausi: grande Miguel che termina una curiosa mattina a Milano. Elena Fiorentini * notizie su Miguel si trovano in concerto disogni. Aprire " cerca" e scrivere il nome "Miguel"
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