...quel venerdi' avevo lavato le stoviglie con un prodotto che credevo fantastico, gli amici mi avevano subito rimproverato perche' a quanto pare non era un liquido per i piatti da lavare a mano ma un liquido da usare solo nella lavastoviglie e che non serve per lavare ma per dare brillantezza alle posate e se si usa invece per lavare i piatti a mano li ricopre di una crosticina senza tirare via i resti del cibo. Nel lavandino destro che stavo usando si era formata una schiuma che aumentava di dimensioni ogni secondo e io ho cercato di ricacciarla giu' nel buco a mani nude e ci sono riuscito solo per accorgermi che cio' che spingevo dentro lo scarico del lavandino destro usciva di nuovo dallo scarico nel lavandino sinistro. Cosi' ho raccolto quella inquietante schiuma e l'ho gettata nel sacco della spazzatura. Terminata l'impari lotta sono tornato in ufficio a riposare e il telefono mi ha svegliato, era il portiere che mi chiedeva di accorrere perche' dalla porta d'ingresso dell'appartamento contigua alla mia cucina usciva un torrente d'acqua. La luce del palazzo era saltata, gli ascensori erano andati in tilt ed e' stata la prima volta che ho risalito un torrente d'acqua, che scendeva dalle scale inondando i nove piani, senza kayak. Arrivato fino alla cucina facendomi largo tra i flutti, una spettacolare visione ha riempito nel buio della notte il mio sguardo attonito: tre cascate d'acqua scendevano dai tre faretti del soffitto e devo dire che prima di allora solo una volta in un bosco ero riuscito a trovarmi all'interno di una cascata. Il boiler da cento litri, affaticato dalla pressione dell'acqua calda che avevo utilizzato per lavare i piatti con il liquido che dava brillantezza aveva ceduto e riversava il suo contenuto in tutti i buchi che trovava disponibili, faretti e poi ascensori, fino al piano terra. Per fortuna ho visto parecchi film del filone catastrofico al cinema e ho cosi' avuto l'idea di chiamare i vigili del fuoco e, proprio come in "Airport 2001", ho ricevuto la sospirata ed eroica risposta :"I nostri mezzi sono tutti impegnati in altre emergenze, trova il rubinetto dell'acqua e chiudila, le tubazioni del palazzo smetteranno cosi' di riversare il loro contenuto nel tuo boiler che una volta svuotato dei suoi centi litri smettera' di inondare la galassia".

Trovare quel famigerato rubinetto fu impresa appena meno difficoltosa che spostare tutti i crateri della Luna su Marte in una notte buia e tempestosa e alla fine la vicina del piano di sotto che ne sapeva di condutture piu' di quanto sappia io sui kayak con una pinza ruoto' la maniglia, evitando che in poche ore tutto il quartiere venisse allagato.
Poi e' seguita una appassionante nottata con i tre secchi sotto le rispettive tre cascate che svuotavo a rotazione nei lavandini e nella doccia. Alle tre del mattino la torcia smise di funzionare e l'ultima goccia d'acqua segui' il suo corso, ero appena piu' bagnato che dopo una nuotata nell'oceano tutto vestito e tremavo di freddo appena poco piu' di James Bond nella scena del film della missione in Siberia in inverno. Al mattino le acque si erano ritirate, il tubicino rotto che aveva causato il caos faceva beffardamente bella mostra di se', gli inquilini del palazzo si lanciavano a vicenda pacche sulle spalle mentre constatavano che non c'era nessun danno e che il disatro era stato evitato per un soffio, una sequenza di buone sorti che trasformavano il caso sfortunato in un trionfo della fortuna.

All'alba, il sole, sui luoghi, la quiete, come se nulla fosse successo...il martedi' successivo in due minuti con l'applicazione di un tubicino, l'idraulico mise la parola fine su una delle vicende che ha caratterizzato l'anno 2000 sul nostro pianeta.

Amici concertisti, vero che lascerete lavare a me i piatti dopo avermi invitato a cena?