Mi capita di rado di essere triste, anche quando sto male, ho sempre il sorriso sulle labbra... anche se si dice che il riso abbonda sulla bocca degli stolti, è anche vero che sorridere esercita i muscoli del viso e fa andare via le rughe!
Stamani però sono malinconica, ne ho i miei buoni motivi, anche se non mi pare il caso di parlarne qui.
Ho ricordi malinconici di quando tanti anni fa ero giovane e avevo tante speranze, tutte quelle speranze le ho soffiate nel tempo in leggere bolle di sogno... evanescenti, indistruttibili e quando le riprendo in mano e le leggo, me le rileggo mi rendo conto di quanto io sia sempre la stessa incorreggibile sognatrice.
Come al solito farò confusione e inserirò qui qualcosa che andava inserito da un'altra parte, ma chiedo scusa fino da ora e riporto qui di seguito una breve poesia scritta da me molti anni fa e che rispecchia esattamente come mi sento oggi.NORMANDIA
Ho alzato la tapparella
e ho scoperto la nebbia,
Novembre e i Santi.
Ma sognavo un panorama
diverso: i vetri appannati.
Perdonate questo mio ritorno
di Normandia e di praterie fumose.
Sono sola , ora, fra tutte
le mie fantasie sole.
Il vapore che ho desiderato
è asciutto e bagna il trasparente,
non è l'opaco e l'appiccicoso
calore visibile del soprabosco
tropicale dai fiori nati
sui tronchi, insensibilmente belli e fecondi.
Vorrei essere vegetazione di sabbie
e piegarmi sotto il vento,
sollevare me all'aria
quando l'alito si fa più tiepido,
chinarmi al peso delle gocce.
Resto inchiodata invece all’immaginazione,
e non mi rendo conto ancora
di quanto più tenaci siano
le sue maglie, mentre fuori
il sole dirada e potrei
esplodere ed evaporare.
Sembrano migliaia i nostri ricordi,
e forse sono di più.
Come stranamente rimane
memoria di secoli,
quando sono stati
solo attimi.
Alice