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Elena Fiorentini
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Inserito - 02/02/2005 : 15:01:24
- Milano - tre operai sepolti nel crollo di un muro di terra
Milano, 31 gennaio 2005 Oggi Livio ha assistito ad un evento altamente drammatico. Nel cortile davanti alla palazzina dove lavora stanno scavando per fare box sotterranei per gli abitanti della via. Mentre si preparava per venire a casa, alle 17.20, ha udito grida disperate e voci concitate provenienti dal cortile:...liberatemi...tiratemi fuori.... Erano le voci degli operai che stavano scavando uno stretto e profondo cunicolo.Quando la terra è scivolata sopra di loro erano già molto in profondità. Le pareti di terra erano tenute ferme da un foglio di plastica, invece che da strutture in legno. Il primo dei tre è stato trovato dopo un'ora, il secondo dopo tre ore e ricoverati all'Ospedale San Carlo con fratture e ferite. Il vice-sindaco De Corato, presente all'opera di recupero e di salvataggio aveva ipotizzato che il terzo operaio fosse svenuto in seguito a un colpo alla testa provocato da un palo trascinato dalla terra, infatti la sua voce era sparita quasi subito. Il Corriere della Sera ha dato notizia del ritrovamento dl corpo senza vita di quest'ultimo, uno dei due Egiziani, oltre le venti e trenta. Una inesattezza. I giornali e i tg davano la notizia che il fatto era avvenuto durante la ristrutturazione della palazzina. Non è vero, l'edificio è sede degli uffici del Comune e non è in fase di ristrutturazione. Non ha nulla a che vedere con i lavori nel cortile. Povera gente, questi operai, che lavorano per poche lire al freddo e nei pericoli. I responsabili dei lavori edili spesso sottovalutano i problemi alla sicurezza. Gli operai spesso sono restii a perdere tempo per prepararsi nel modo giusto. Forse un elmetto impediva al ragazzo di svenire, forse con una imbragatura potevano essere sollevati e salvati senza nemmeno ferite.... ora parleranno le indagini e i giudici.. Gli operai stranieri mi fanno ancora più pena, se possibile. Il giovane Egiziano morto aveva solo 28 anni e aspirava a tornare a vivere nella sua terra, così ci dicono le notizie riportate oggi e raccolte, presumo, con più calma ... Livio questa sera non si dava pace, era angosciato...pensava a quelle voci, a quelle persone che vedeva tutti i giorni, al caos in quell'angolino tranquillo, costituito da un cortiletto abbellito da una aiuola che mi aveva mostrato con orgoglio quando mi aveva mostrato la sede del suo lavoro...le vie intorno, via Meda, via Gandini, blindate per lasciare passare polizia, carabinieri,le autorità del Comune...ed è di questa mattina la notizia di una altro operaio è scivolato da un tetto, caduto in strada è morto....e le imbragature? Elena Fiorentini
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Elena Fiorentini
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Inserito - 01/05/2007 : 22:36:12
1° maggio 2007 Il 31 gennaio del 2005 mio figlio aveva sentito urlare, senza potere fare nulla, i due operai che stavano scivolando sempre più in fondo nella fossa scavata per costruire i box sotterranei in via Meda a Milano, all'interno del cortile dell'acquedotto milanese, terreno pubbico "venduto" per la durata di 99 anni ai cittadini. . A due anni da quella drammatica vicenda il problema si ripete sempre più frequentemente. La necessità di fare presto, per stare nei termini e non incorrere in sanzioni le ditte appaltatrici fanno economia sul tempo, fino a non mettere in sicurezza gli operai.Aggiungiamo le soprprese che vengono riservate ai costruttori mentre scavano, tipo la centralina che regola la luce di tutta Milano trovata nella buca di piazza Novelli. Qualcuno sta dicendo basta. Ha incominciato il presidente della repubblica Napolitano in occasione della giornata dei lavoratori. Contribuisco riproponendo la storia di questi due disgraziati operai. Elena Fiorentini
aggiornamento
Milano, 25 maggio 2009 Sono in progetto altri 223 box sotterranei. Mi viene chiesto se i responsabili delle morti hanno pagato. Sinceramente non lo so, ma so che la situazione di giorno in giorno peggiora e i box coninuano ad essere costruiti con danni irreversibili alla città. Come esempio ho scelto la foto di un appartamento di via Ampère, una testimonianza scelta a casaccio tra le numerosissime che vengono riportate dai giornali e che rappresentano un piccola parte di ciò che in realtà accade. Un testimone: "Di notte un rumore tipo terremoto. La casa cede in avanti verso il buco, crepe ovunque".
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