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 Gli americani ci fregano...
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Renato Attolini
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Inserito - 24/10/2005 :  22:50:39  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Renato Attolini Invia un Messaggio Privato a Renato Attolini
.....con la lingua, come asseriva Francesco Guccini in uno straordinario concerto tenuto a Modena nel lontano 1979 insieme al gruppo dei “Nomadi”. Beh, non solo gli americani diciamo anche gli anglofoni in generale. In quell’occasione il geniale cantautore per introdurre la canzone “Statale 17” recitò alcuni versi tratti dal libro “On the road” di Jack Kerouac che più o meno, salvo errori od omissioni da parte mia, suonavano così:
“Quella notte prendemmo la Pontiac del ’59 del padre di Bob e facemmo tutta una tirata da Tucson a Omaha” per poi concludere “..e lo traduci in italiano e diventa così: quella notte prendemmo la vecchia 1100 del babbo di Beppe e andammo da Casalecchio fino a Sasso Marconi! Non è la stessa cosa! Gli americani ci fregano con la lingua…”.
In effetti se ci pensiamo bene quante cose dette nella nostra lingua hanno un suono e in Inglese uno completamente diverso. Facciamo alcuni esempi. Per parlare di musica, il nostro pur bravo Tiziano Ferro, non amplierebbe la sua notorietà se il suo nome venisse tradotto in “Titty Iron”? E la simpaticissima Orietta Berti non avrebbe riscosso un successo internazionale se ai tempi avesse proposto “Till the boat goes on” anziché una provincialissima “Fin che la barca va”? E per quelli che hanno la mia età: vi ricordate di Franco IV e Franco I? Il loro tormentone estivo anni ’60 “Ho scritto t’amo sulla sabbia” avrebbe travalicato i confini nazionali se avessero lanciato “I wrote I love you on the sand”.
Al contrario invece il noto cartoon Charlie Brown sarebbe così popolare se venisse proposto nella versione italiana con “Carletto Marrone”? E ve lo immaginate le nostre avvenenti conduttrici di TG quando con fare sicuro e spavaldo fissandoci negli occhi ci sciorinano: “..e adesso veniamo alle notizie economiche. In “Via del Muro” l’indice “Basso Giovanni” ha chiuso con una leggera perdita…”. Normalmente direbbero: a Wall Street l’indice Down Jones…ma tradotto più o meno…
Si potrebbe continuare all’infinito e magari anche con altre lingue.

   
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