"E chi sarebbe questa 'Concerto First National Bank' che ci chiede un intervento di 50 miliardi di euro?", domandò la cancelliera Merkel con tono sorpreso al ministro delle finanze di Berlino, sventolandogli sotto il naso una mail appena ricevuta e firmata da un non meglio precisato tiranno della traballante giunta golpista di Concerto City.
"Non lo so", ammise il pallidissimo ministro, reduce da nottate di riunioni con i colleghi europei per decidere di volta in volta di finanziare una banca spagnola, una portoghese e così via, aveva perso il conto e se qualcuno gli avesse chiesto di elencarne i nomi, avrebbe ammesso che dopo il decimo memorandum, le firme dei ministri erano diventate automatiche.
"E quanto sarebbero esposte le nostre banche?", il volto della Merkel esprimeva inquietudine.
"Chi può saperlo, abbiamo perduto traccia di chi ha in pancia bonds di chi, potrebbe essere zero, come potrebbe essere una cifra da far tremare il mondo", rispose sconsolato il ministro.
"Meglio andare sul sicuro, ma li abbiamo altri 50 miliardi?", lo interrogò la Merkel.
Il ministro estrasse un taccuino dal taschino della giacca stropicciata dal troppo tempo in cui l'aveva ormai addosso e sospirò stancamente :"ne possiamo recuperare 25 solamente".
"Dobbiamo tentare il tutto per tutto, forse possiamo trattare, prova ad offrirgliene 20, inventa qualche scusa, che gli altri seguiranno, per esempio", gli ordinò la cancelliera.

La Merkel rimase in angoscia durante la mezz'ora successiva, mentre il suo ministro trattava per telefono dal suo ufficio con una persona che si era presentata come il ministro delle finanze dell'Isola di Concerto di Sogni, "non l'ho mai sentita", rifletteva il tedesco, "sarà qualche altro scoglio sabbioso nel Pacifico, magari vicino alle Bahamas, chi li conosce tutti?", concluse.
"Va bene, vada per venti", disse all'improvviso la voce dall'altra parte della cornetta, "è un sacreificio", aggiunse il misterioso interlocutore con voce che appariva vicina alle lacrime, "il nostro popolo soffrirà e speriamo che non nascano sentimenti antieuropei e antitedeschi".
Il ministro di Berlino pensò inorridito alla possibilità che i turisti del suo paese potessero subire delle conseguenze sulle bellissime spiagge di quell'isola durante le vacanze estive e si affrettò a ribattere :"va bene, senta, facciamo 25 miliardi di euro".
"Sarò magnanimo, accetto", rispose il ministro dell'isola e il ministro tedesco trasse un sospiro di sollievo.

"E' fatta!", quasi urlava di gioia quando rientrò nell'ufficio della Merkel, "meno male, bravo", lo lodò la cancelliera, "ma hai capito chi sia?", aggiunse curiosa.
"So solo che è stata la discussione più faticosa della mia carriera, mi ha fatto sentire in colpa".

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Ecco fatto abinontanti dell'isola di Concerto, dove li metto i venticinque miliardi di euro? Ho chiesto a quel tipo di pagarci in contanti con banconote non segnate, l'ho convinto che da noi si usa così, non è stato difficile. Che ne pensate se adesso scriviamo all'unione europea spacciandoci per una banca dell'Arpagonia del Sud piena di correntisti tedeschi e sull'orlo della bancarotta?

Roberto Mahlab