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 I missili del nove di Av
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Roberto Mahlab
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Inserito - 03/08/2006 :  17:52:35  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Dal tramonto di ieri, due agosto, al tramonto di oggi, tre agosto, per il calendario lunare ebraico è il nono giorno del mese di Av, Tishà beAv in lingua ebraica. Il nove di Av rappresenta la tragedia per il mondo ebraico, il momento del lutto, del dolore, del manifestarsi delle minacce di annientamento.
Il nove di Av del 586 AC i babilonesi distrussero il primo tempio di Gerusalemme, il 9 di Av del 70 DC i romani distrussero il secondo tempio di Gerusalemme dando il via alla diaspora del popolo ebraico, il 9 di Av del 1492 gli ebrei furono cacciati dalla Spagna, il 9 di Av del 1943 si accese la rivolta del ghetto di Varsavia, poi distrutto dai nazisti insieme a sei milioni di ebrei d'Europa.

Il nove di Av di quest'anno è iniziata una cascata di missili su Israele, centinaia tra ieri e oggi, le città del nord del paese, già devastate e rese luoghi fantasma dai duemila missili delle prime tre settimane della guerra di aggressione di hezbollah dal Libano, sono state centrate in modo letale, morti e feriti a decine. Milioni di israeliani vivono da venti giorni nei rifugi, trecentomila sono sfollati dalle loro case, l'economia in ginocchio e la terra è ormai nera a causa degli incendi.

Ci sono voci diverse che giungono dal vicino oriente, i nostri amici nei kibbutz ci scrivono :
"oggi sono cadute due katiusha nel nostro frutteto...tanti alberi bruciati e tanta agitazione noi tutti bene"

E poi queste parole disperate :

"sono sempre piu' stanca, il villaggio si riempie sempre di piu' di gente che fugge"

Intanto oggi il despota iraniano Ahmadinejad, il burattinaio di hezbollah, dice ben altre parole : "La soluzione è l'eliminazione del regime sionista".

Mille missili da Gaza tirati su Israele da hamas, duemila missili dal Libano tirati su Israele da hezbollah con l'appoggio dei regimi di Siria e Iran. Israele, un paese democratico e membro delle nazioni unite aggredito in nome del jihad, un popolo minacciato di sterminio e il resto del mondo che non si pone al suo fianco, per retaggio di ideologie naziste, comuniste, filoterroriste.
I media europei divengono portavoce di hezbollah, di hamas, di Ahmadinejad, i negozi degli ebrei in Europa vengono riempiti di svastiche e di scritte filohezbollah. Per i media europei i missili non esistono, le persone nei rifugi non esistono, gli sfollati non esistono, il sud e il nord di Israele resi inabitabili non esistono, i proclami di assassinio da parte di hezbollah, di hamas, della Siria e dell'Iran non esistono. E così rimane solo la "reazione di Israele", reazione a nulla, secondo i nostri media, dunque Israele è l'aggressore.

Il nove di Av Israele è solo con nelle mani il suo destino.

Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna durante l'incontro tra Bush e Blair affermano che la crisi si risolve con lo smantellamento di hezbollah e un intervento militare multinazionale che consenta all'esercito libanese di riprendere il controllo del sud del Libano, i due leader del mondo democratico richiedono all'Europa di inviare truppe per tale missione. Ovviamente si tratta nè più nè meno di una dichiarazione di guerra alla Siria e all'Iran e ovviamente gli europei non ci staranno. C'era un interessante articolo su un giornale israeliano due giorni fa che riferiva del dibattito in corso in Germania sull'eventuale presenza dell'esercito tedesco nella forza multinazionale, fioccavano le questioni sull'ipotesi che i tedeschi dovessero affrontare o sparare sugli israeliani. Un solo osservatore faceva presente che le forze di interposizione dovrebbero sparare sugli hezbollah e non sugli israeliani.
Ma purtroppo è questo il dibattito, in molti ambienti europei si considera l'eventuale forza di interposizione come un intervento per fermare le incursioni di Israele in Libano.
La risoluzione delle nazioni unite 1559 sul disarmo di hezbollah non ha avuto seguito pratico, probabilmente anche la prossima risoluzione che gli americani e gli inglesi presenteranno sullo stesso tema, in ordine a raggiungere il termine del conflitto, non avrà risultato pratico. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, come osservato in Israele, si sono ormai staccati dal resto dei paesi presunti alleati e procedono nella guerra che hanno compreso essere stata scatenata dall'integralismo islamico.

Ormai c'è aria di decisione in Israele, hanno capito di trovarsi in pericolo mortale e che le difese dovranno essere riconsiderate, così come dovranno essere riconsiderati i piani, fino ad ora limitati, di battaglia.
Sullo sfondo l'impossibilità di Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele di accettare un Iran con l'atomica, il prossimo attacco a Israele sarebbe con l'arma nucleare, invece la sconfitta senza condizioni di hezbollah servirebbe a dare fiato ad una opposizione iraniana che avrebbe il compito di abbattere gli ayatollah di Teheran. Ci avviciniamo dunque al faccia a faccia e alla inevitabilità del confronto, perchè gli ayatollah non se ne andranno senza tentare di mandare a fuoco il pianeta.
Di fatto in questo momento è più probabile la diffusione del conflitto che la sua limitazione : gli hezbollah cercano di far coinvolgere la Siria, l'Iran cerca di coinvolgere il mondo musulmano, i paesi arabi moderati spingono affinchè si fermi l'influenza sciita iraniana sulla regione, hamas e al qaeda sono naturalmente impegnati alla costituzione dei vari califfati e allo sterminio degli infedeli. Dall'altra parte Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele non hanno altra scelta che distruggere hezbollah e abbattere il regime iraniano prima che si doti dell'atomica.

Lo scontro senza uscita tra le democrazie e le armate dell'inferno si sta paradossalmente svolgendo nelle vicinanze della simbolica Megiddo, Har Mageddon, (har = il monte), di Megiddo.
Infine, il futuro del mondo si gioca in Terra di Israele, alla data simbolo del nove di Av.
Secondo la tradizione ebraica, pur nell'oscurità di Tishà beAv, non dobbiamo rinunciare alla speranza e alla fiducia, la strada dell'animo verso la redenzione e la gioia.

Roberto Mahlab - Concerto News System

   
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