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 PARVENZE D'AMORE PERSE IN NOTTI STELLATE
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theclide
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Inserito - 23/01/2002 :  00:54:40  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a theclide
Il vento percorre i rami dell'abete che si affaccia alla mia finestra mentre laggiù, in un piccolo cortile, sciami di ragazzini si rincorrono, gettandosi acqua gelata in una ricerca sfrenata di limpida gioia e felicità dell'essere.
Mamma mia.... I bambini ..... Che bella cosa che sono ancor prima che l'adulto li plasmi, eccoli lì, persi nei loro semplici meccanismi istintivi, ancora privi da quel lato logico che porta la maggiore età.
Com'era diverso essere bambini, ve ne ricordate?
Mi vedo ancora la in cortile, gioco al pallone mentre urlo, rido, litigo, corro, canto, sognando situazioni fantastiche , imitando calciatori, cantanti oppure anche solamente fratelli maggiori o figure solo di qualche anno piu cresciute, ma già con qualche piccola libertà in più.
Mi sembra di rivedermi quando guardavo il mappamondo meravigliato, da quella infinita immennsità che rappresentava per me il mondo, imparai i nomi degli stati e delle capitali. Rimanevo meravigliato dalle immagini di posti lontani che mi dava la tv e intanto riflettevo sul mio cortile, sulla mia casa e sul mio paese; mi sembrava tutto talmente grande, grande e infinitamente irrangiungibile.
Mi sembra di rivedere la mia prima bicicletta, una graziosissima graziella di terza mano, con la quale percorrevo e ripercorrevo all'infinito lo stesso giro, che si snodava intorno a betulle, nel giardino e nei piccoli cortili e stradine della borgata. Mentre pedalavo parlavo ed immaginavo, qualche volta ci voleva un alberello per fermare la corsa del mio "razzo a pedali" .
E cosi piano piano si cresceva, cambiavano le situazioni, cambiavano le biciclette, che poi diventavano motorini e la mia fabbrica di sogni sfornava in continuazione fantasie sempre più complesse e dilatate.
Finchè ad un certo punto si riprende in mano il mappamondo e ci si accorge che di quell'incredibile immensità del mondo non rimane piu nulla alla fine, guardando bene poi ..... il mondo non è tanto diverso dal proprio paese visto che son sempre quelle le basi di partenza naturali ed umane. Il tutto è un'evoluzione di quei concetti iniziali che percorrono strade molto simili tra loro se rivisitate nel tempo.
Ed è qui spesso che cambia la prospettiva, quando si colgono i semplici principi che danno il via al nostro mondo tridimensionale, allora si cerca qualcosa di diverso e arriva magari quella incredibile cosa che si chiama affetto o amore.
Aaa si!!!!!, il voler bene, l'amare!! Qui si esce dal concetto dimensionale del mondo , qui si ripercorrono le prime emozioni forti che fanno vibrare leggermente la piccola e insicura bilancia che c'è in noi, si passa dall'amore totale all'odio viscerale, dall'affetto più puro al fastidio generato dalle incomprensioni.
Ecco come l'uomo si affaccia su un altro mondo, grande, grandissimo, un pò come quando si era proprio bambini, solo che questo nuovo spazio non ha una mappa, non ha capitali, ma solo emozioni......... , le quali non appoggiano sulla terra ma invece volano nel cielo, una volta alte e un'altra basse in questo continuo su e giù che spesso fa tanto impazzire l'equilibrio di quella nostra bilancia interna.
Questo nuovo mondo ha sempre dei punti di partenza comuni, ma ha il vantaggio rispetto all'altro di non avere dimensioni , questa non è una scatola dove tutto è racchuso al suo interno, è uno spazio infinito dove spesso si puo salire tantissimo ma bisogna stare attenti a non ricadere pesantemente , la facilità con cui si sale corrisponde alla facilità con cui si cade .
Dopo aver percorso per un po quest'universo l'uomo, solitamente si stanca, perchè poi alla fine spesso il dolore risulta piu coinvolgente dell'amore e allora vediamo che ci si rituffa là !, nelle tre dimensioni stagne, dove forse non si amerà piu come una volta ma certamente si eviterà di soffrire, questo è l'importante.
Quando succede questo l'uomo non fa altro che smettere di alimentare una parte di se stesso, quella parte che metteva tanto a dura prova la nostra piccola bilancia.
Cosi facendo in un certo senso imbocca una via senza ritorno, l'abbandonare consciamente o inconsciamente una parte di se vuol dire perderla bruciarla e renderla arida , terreno dove ormai non cresce piu nulla, dominio della sabbia e della mancanza di vita.
Ed è qui che ora che mi fermo , su questo passaggio. cosa avverrà dopo non lo so, posso solo, come ho sempre fatto, immaginarlo , sperando di coglierci qualcosa anche se non ne sono proprio convinto.
Io voglio continuare ad alimentare quella parte di me, voglio sentire la mia "bilancia" pendere prima da una parte poi dall'altra; io voglio amare, voglio voler bene, voglio abbracciare, voglio rendermi conto di chi sono, di cosa sono, delle infinite bellezze che ci sono nello spazio attorno a me, voglio sussurrare il mio amore ad una donna, voglio baciare la natura, assaporarne gli odori, perdermi nella luce del sole e parlare alla luna, voglio godermi l'inizio e la fine del tutto, voglio, voglio, voglio !!, ma soprattutto vogli dare agli altri un pizzico anche se piccolo dell'emozione che loro generano in me. Oddio come mi piace il suono degli uccelli, dell'arpa , il canto dell'uomo, i grilli nella notte, tutte queste onde sonore che come archi d'amore partono dal reale per perdersi nell'assenza dimensionale del tutto.
Che bello il cielo, la notte con tutte le stelle ,........ pensate alle angolazioni e alle prospettive di come puo essere visto......, guardate la c'è un malato in fil di vita che dalla finestra vede le stelle, e un po ci si specchia o forse, solamente, cerca tra quei punti luminosi uno che raffiguri l'amore per la vita che sente dentro di se, lo stesso amore che probabilmente sente chi stà in prigione e dalle sbarre nel silenzio notturno vede lassù i suoi errori trasformarsi da amari ricordi in vivide stelle piangenti che lo illuminano e lo accarezzano dicendogli di amare, di amare sempre ..... Oppure ecco, la nel prato, i due innamorati che dal fondersi del calore dei loro corpi generano altro amore il quale prende luce e anch'esso si perde lassù piccolo e scintillante, segno indelebile di un'unione che resterà per sempre anche dopo il litigio, il divorzio o qualsiasi altra situazione umana ...... E poi vedo un pensatore che guardando le stelle dal suo laboratorio prova un po di angoscia, chissà, forse non vede dietro quella piccola stella lontana sua madre che lo coccolava che lo accarezzava e che magari lo sgridava pure ma tutto nella dolcezza dell'amore materno .... E poi guarda un po piu in la su quel terrazzo l'uomo che ha rifiutato il tutto che dorme spensierato incoscente di tutto ciò che gli stà attorno perso nel vivere animale ....... E per finire eccovi l'artista solo nel bosco in una radura, circondato dagli ululati e dalla oscurità della notte esso sta là, con la sua penna, che traccia PARVENZE D'AMORE PERSE IN NOTTI STELLATE.

stefano

Gio
Villeggiante


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Inserito - 17/02/2002 :  18:29:33  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Gio  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Gio
Ti ringrazio delle cose che hai scritto,nel senso che erano belle. Molto!!
Riguardo al tuo desiderio di voler continuare a "alimentare" quella parte di te.....ecc. condivido e veramente sarei curiosa di sapere come si fa a privarsi di tutti quei piaceri a cui fai riferimento. Io per essere anche più materiale, perché sì, un desiderio si può anche materializzare e allora lo tocchi con la mano, io dicevo, che adoro e la luna ho dciso di comprare un telescopio e così il mio sogno per 15 giorni al mese è veramente vicino.... Ho certo la fortuna di avere a casa una grande finestra da cui la luna si vede e da cui entra una luce stupenda.
La luna è solo una delle cose che ci emozionano, certo.
Odori di luoghi conosciuti, di salsedine, di zolfo su quell'isola dove andavi anni fa e che ritrovi aprendo un cassetto sull'asciugamano che usavi, colori di cieli d'inverno, risate di una bimba con i riccioli biondi e che ride ogni volta che mi guarda, passare sotto le palme e dover abbassare la testa, tanto sono lunghi i rami, che quasi toccano terra.
E poi sguardi innamorati, e carezze, e profumi e parole sussurrate.
Anch'io non rinuncerò mai a tutte queste cose e preferisco soffire quando non le ho, piangere, ma vivere in attesa che ritornino a farmi compagnia.
Gio'

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