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Sarah
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Inserito - 15/09/2004 :  10:18:12  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Sarah Invia un Messaggio Privato a Sarah
Sabato scorso,Silvano mi sveglia all'alba.Lui è già vestito, fresco e pettinato, io vago ancora nel limbo dell'ultimo sonno. Si parte!
La nostra vecchia Jeep sale robusta e ballonzolante per i borghi vicino al Piave, passa il ponte San Felice, dove parecchi partigiani furono trucidati dai tedeschi.Banditenland, ci chiamavano.
Saliamo verso il crinale del San Boldo, per le frazioni rurali di Trichiana. Silvano, che è gia stato alla casa di Alberto ma che possiede un senso dell'orientamento pari ad una talpa a Manhattan,infila svariate straducole false,con commenti poco ripetibili, ed infine arriviamo a quella giusta. Come facciamo a saperlo? Beh, il papà di Alberto alleva struzzi,e non è così normale scorgerli in Valbelluna...
I ragazzi, con la loro madre gentile e matronale(il marito è un'acciuga)ci aspettano. Ci incamminiamo per il sentiero, tra boschi di rovi e noccioli, tra erba alta e secca,la loppa,e radure ondulate di prati falciati. Il bosco comincia a variegarsi di rosso e d'oro, l'aria è frizzante, fa quasi freddo.Pazienti, frughiamo tra l'erba e le foglie cadute ed umide nel mattino, nel buio setoso degli alberi.
Loro, quelli buoni, si nascondono. All'inizio scorgiamo solo more semiacerbe, nidi di formica, cappelle colorate di funghi velenosissimi quanto belli. Si cammina in salita; Silvano, che non conosce quasi nessuna specie di funghi, sembra smarrito. Io ho le gambe graffiate,e, tanto per cambiare, comincio ad aver fame...
Poi, Mauro esulta. "Eccoli", dice, "eccoli".Piccoli, freschi,i gambi biancastri e la spugna bruna e compatta, il cappello sodo e un poco scivoloso...Così ci sparpagliamo in coppia, tra prati e ombre di carpini, con gioia,senza fatica.
Tornando indietro, entriamo ancora nel buio secco e odoroso degli abeti. Tra gli aghi che ammorbidiscono il terreno, ecco l'ultimo capolavoro, i gambi diritti e screziati delle profumatissime mazze da tamburo.
La mamma di Alberto ci aspetta con una bottiglia di prosecco fresco, che gustiamo nella vecchia cucina spodestando i gatti (3!). Il più piccolo, un battuffolo nero e veloce, si spaventa e va a ficcarsi sotto la stufa, mentre Mauro a carponi tenta un fortunoso recupero della bestiola.
Torniamo a casa con il nostro tesoro, ancora tutto da pulire e da cucinare...


   
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