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 Chiamami I
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riccardo resconi
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Inserito - 04/10/2015 :  21:28:38  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a riccardo resconi
Chiamami I


Il bosco si stava lentamente addormentando all’apparire del tramonto.
Il sole ci stava abbandonando in tua la sua maestosità alle spalle del monte , ed i suoi ultimi raggi erano tesi verso il cielo come baionette affilate di luce.
Di lì a poco sopraggiunse il buio,e la luna prese il suo posto.
Molte famigliole di animali si erano rintanate per godere del meritato sonno.
La giornata per loro era stata impegnativa.
Da una vecchia roccia, però,si udirono dei versi.
Sappiamo tutti che gli animali notturni,lentamente si affacciano ad ammirare la luce della luna.
Chi, come il gufo,con i suoi occhi tondi e grandi, chi, come la volpe, che parte per la caccia.
Ma tutti molto sommessi.
Quei versi erano strani , rumorosi, ed attiravano l’attenzione.
Il mio occhio si avvicinò,vicino,sempre più vicino.
E dal solco di quella vecchia roccia si videro due zampette alzate al cielo che si stavano stiracchiando.
Ma vediamo meglio. Chi poteva mai essere quell’animale che creava un simile baccano?
No! Non voglio crederci. Un Istrice!
Oh mamma quanti aculei e che colori vari. Grigio sulla pancia e tutte quelle spine sul dorso.
Ma come è possibile che non si ferisca?
E come fa a dormire sulla schiena?
Tutti questi miei interrogativi,desideravano una risposta.
Ma come potevo io avvicinare un Istrice?
Come potergli porre delle domande?
Eureka. Ho trovato. Gli offrirò del cibo e sono sicuro diverrà mio amico.
Ma cosa mangia un Istrice?
Devo procurarmi un libro. Devo capire.
Ecco. Un bel libro sugli Istrici.
E’ una mammifero,roditore della famiglia degli Istricidi.
Vive nella nostra penisola quasi interamente,tranne in pochissime zone.
Vediamo cosa mangia: insetti,frutti caduti al suolo,cortecce morbide di albero,uva.
Uva? Certo! Mi procurerò quella e ne offrirò un intero grappolo.
La sera seguente ritornai alla vecchia roccia e vidi sbucare la sua testolina.
Si guardava in giro sospettoso perché doveva stare molto attento non ci fossero animali predatori.
Infatti anche durante le notti di luna piena,si muoveva con cautela.
Iniziai a chiamarlo. Psss…..Pssss
Ancora più deciso. Psssssssssss……Psssssssssssss
Ecco che si girò. Mi vide e non si spaventò. Era forse attratto da quel bel succulento grappolo di uva bianca che tenevo nella mia mano?
Non so rispondere,ma lui lentamente mi venne incontro.
Certo sospettoso,ma forte anche dei suoi grandi aculei,che avrebbero potuto difenderlo.
‘Ciao’ . Dissi io ‘ Mi chiamo Jolly’
Lui non rispose.
‘ Ciao- dissi nuovamente
Il suo musetto mi guardò ,per un attimo mi volse la schiena . Ma nuovamente si girò e disse.
‘Ciao’ Chi sei,cosa vuoi da me? ‘
‘Beh te lo dirò,ma ad un patto’
‘Patto? ‘ Gli umani e gli animali non fanno patti! Mai.’
‘Allora potremmo essere i primi’
L’ Istrice fu ancora più incuriosito da quelle parole.
Così gli dissi: ‘ ok,ora ti spiego,ma il mio nome te lo dirò solo se sarò convinto di te’
‘Sai non ho molto amici,ma mi piace molto leggere’.
‘Un giorno sfogliando un bel libro sugli animali,vidi il tuo musetto su una delle illustrazioni’
‘ Da allora ne fui così incuriosito,che dissi a me stesso: sarò il primo umano che conoscerà un Istrice!
‘ Di persona’
‘Sai una cosa ‘ disse l’Istrice a Jolly.
‘Questa è la storia più strampalata che abbia mai sentito’
‘Ma mi piace’ !
‘Domanda tutto ciò che vuoi’
Stettero a parlare tutta notte, e nel bosco alcuni animali giurano che si sentirono anche delle fragorose risate provenire dalla vecchia roccia.
Il mattino ormai era alle porte.
Così Jolly,con un grosso sorriso ed il cuore pieno di felicità salutò il suo nuovo amico:
“Ciao. Sono felice di averti conosciuto. Questo sarà il nostro segreto.”
“Ciao” disse l’ Istrice,voltandogli le spalle.
“Hei hei,non dimentichi nulla ?”
Volgendo il suo corpo a metà ed il musetto furbo disse: “ Chiamami I “


(patapump )

   
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