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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Un inedito verdiano - raccontino semiserio
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Elena Fiorentini
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Un inedito verdiano
7 dicembre 2006


G.Verdi riposa sugli allori per Nabucco e Aida

"Celeste Aida, forma divina, battemes i ciapp..." cantarellavo il giorno della Prima mentre passeggiavo in piazza Duomo intorno alle ore 18.00. " mamma, dài..." , sempre troppo serio, mio figlio mi dava delle gomitate per farmi stare zitta . Cercavo anche, in pieno clima verdiano, di ricordare l'inizio della canzoncina che cantavo in pulmann quando andavo a sciare, esorcizzando il freddo e la nausea dovuta alle numerose curve. Da Milano alla Presolana l'opera era cantata quasi tutta.
Trionfale: "Radames! Parobon ,parobon, parobon! Radames! Parabon...per riprendere dopo varianti incredibili: vivace "La regina Taitu, Taitù...lirico Celeeeeste Aaiiidaaaa...

Non ci fermammo in Galleria, troppa confusione. Non avevamo in previsione l' "Aida" su schermo panoramico.

Ci sono mille modi al giorno d'oggi per godere l'Aida, uno di questi è anche leggersela al pianoforte oppure ascoltare qualche incisione. Poi ci sono le incisioni, i video e dal vivo? I cantanti lirici non sono molti, ma la qualità è alta e una selezione di arie si può sempre fare.

.....

Verranno le repliche.
Al calduccio potrò godere lo spettacolo completo con tanto del " ballo dei Moretti" ,le trombe speciali fatte costruire apposta da Giuseppe Verdi su descriuzione delle antiche trombe egizie e tutte le magnificenze di uno spettacolo composto in occasione dell'apertura del canale di Suez.

Dunque, dicevamo, il giorno sette, dopo la puntatina in galleria, mi dovevo recare a Palazzo Reale dove c'era in programma la visita della Mostra Vita e Arte in Israele.

Dopo avere atteso per una decina di minuti sotto una insistente pioggerella autunnale, seppi in modo del tutto casuale che niente mostra, la scalinata e l'atrio avrebbero dovuto essere condivisi dagli gli spettatori dell'Aida con noi, comuni mortali.

No , non si può fare, ragioni di sicurezza, di prestigio...venne decretato. Ricchi petrolieri, eleganti e bellissime donne, il Presidente del Consiglio in carica avrebbero dovuto godere di un elegante cena dopo - teatro nella sala delle cariatidi decapitate. Era tutto organizzato a puntino.
Lo staff era già in attesa sotto l'ampio androne in attesa dell'apertura della scalinata. Erano tutti avvolti in lunghi mantelli neri. Troppo uguali nei loro tabarri, non avevo notato nemmeno una signora. La cena era riservata ai Lustrissimi. Agli artisti, un po' seccati a dire il vero, era riservata una sala apposita con la greppia ad hoc.
Non contano gli artisti?
No, non contano . Solo il signor Verdi lo sapeva bene quanto in realtà contano i cantanti, l'orchestra, il direttore, il maestro rammentatore, il maestro di palocoscenico e tutto il mondo che ruota intorno all'opera lirica, ma soprattutto le voci e l'orchestra.
Costruì la Casa di Riposo G. Verdi, riconoscente perchè senza la loro presenza la sua musica non avrebbe avuto voce.

Il direttore d'orchestra Chailly, Aida e Radames a quali reparti saranno stati assegnati? Bah...non l'ho saputo, ho saputo invece che il Presidente del Consiglio non ha presenziato. Forse non aveva ancora digerito i fischi ricevuti al suo arrivo, oppure, non pensava di trovare di suo gusto il bel risottino giallo,magari coi tarfufi, un toccasana per lo stomaco. Ma se 'l ghe piaseva no, podeva anca dill, ve par?

Qualche cosa deve essere andato male in seguito . Al secondo spettacolo il tenore Alagna, sulle note di " Celeste Aida," fuggì dal palcoscenico inseguito da improvvidi buhhh dopo avere alzato il pugno verso la sala ." Rispetto il pubblico e la gente" Dirà in seguito...

Il tenore del secondo cast, presente per caso,( per caso?) prese immediatamente il suo posto. Entrò in scena in jeans e camicia nera, attaccò a cantare e venne applaudito. Dal teatro alla Scala ci si aspetterebbe di più, almeno un tenore supplente già in costume.
*
**
***

I due tenori: il tenore Alagna del primo cast e il tenore Palombi del secondo cast Però, che importa che cosa c'è in scena, i milla catanai, le scene lussuose,gli abiti sfarzosi, ma conta ancora l'essere umano e le sue qualità, conta chi , non che cosa.Bravo l'uno, non avrebbe potuto essere il contrario e bravo l'altro.Evidentemente.

....Celeste Aida, forma divina,battemes i ciapp,cip cip e cicciap,
cip cip e cicciapp per fare l'amor.....................

Elena Fiorentini
Milano 11 dicembre 2006

Elena Fiorentini
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Inserito - 11/12/2006 :  23:05:20  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
foto dal sito ufficiale di Giuseppe Verdi.
foto degli artisti da Corriere.it
Appendice
Mi è stato chiesto il testo completo di questo inedito, che era certo conosciuto anche dallo stesso Giuseppe Verdi, segno indiscusso della popolarità dell'opera.
***

Radames!
Parobon, parobon, parobon!
Radames!
Parobon, parobon, parobon!
Fiol d'un can d'un Radames
dove te se' mai scondù?

L'è chi, l'è scià, l'è là,
l'è sott el pont de sa Damian
che'l fa la legna...
Disigh che'l vegna
a fare l'amor.

Celeste Aida
forma divina
Battemegh i man
cia-ciach, cia-ciach,
Battemegh i man.
Menelich
clic-clic clic-clic,
La regina Taitù, Taitù,
l'è la rovina,
l'è la rovina,
della nostra gioventù.

Menelich...
Una rondine non fa primavera
e, di sera, Salomè,
tutti i gatti son bigi, lo sai
chissà mai, se un po'
clic-clic clic-clic...

La regina Taitù, Taitù,
l'è la rovina,
Menelich
clic-clic clich -clic
trascrizione di Luigi Inzaghi - edito dalla Martinella di Milano - Libreria Milanese


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