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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 ^^^Io&Chiara^^^
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Shirin
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Inserito - 14/06/2005 :  16:23:48  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Shirin
Potevo guardarla in viso mentre tutto il mondo le scivolava dagli occhi ed inesorabilmente la trascinava in un vortice bianco in cui tutto è solo di significato diverso.
Aveva paura Chiara.
Aveva avuto paura sin dalla prima volta, la volta in cui si era infilzata un ago nel braccio credendo di non provare più emozioni. Le provava invece, ma le erano estranee, così amplificate da non sembrarle sue… e tutto ciò che non rappresentasse sé stessa andava bene.
Qualunque drogato sa che è destinato a me, sa che prima o poi io arriverò a portarmelo via e sa anche che il suo rapporto di dipendenza è con me e non tanto con la droga.
Il drogato vuole morire o più semplicemente vuole troppa vita, la vuole così tanto da averne paura. Anche Chiara voleva così la vita da morirci.
E mi sfidava.
Ogni buco è una sfida contro la morte e non sapeva che in verità io non giudico, rapisco quell’attimo e mi porto via le anime.
Non sono che un messaggero, prendo il nome dal Destino e scendo a voi, scendo fino al prescelto.
E quella notte, in un gabinetto di una stazione, Chiara disse sì al destino e io scesi, scesi lento, più lento che potevo.
L’avevo guardata di nascosto più volte, le ero stato accanto durante le crisi d’astinenza, durante l’overdose che le aveva martoriato il cervello e avevo ascoltato i suoi sogni mentre piangeva.
L’aveva amata la mia piccola Chiara e più io l’amavo più lei mi desiderava.

Era uno strano rapporto il mio e il suo.

Quella fu la notte più dolce per Chiara da quando aveva 12 anni.
Venne con me suo padre che mi ero portato via quando lei era ancora piccola e lui le raccontò una fiaba.
Serpenti, maghi, streghe e fanciulle da salvare.
Lui fu così tenero che a lei scesero due lacrime.
Io le baciai le mani delicatamente ed il resto non ve lo posso ancora svelare.
Quando Chiara morì, quella notte, in uno squallido gabinetto con un ago in vena, tutti i bambini del mondo fecero un sogno felice e la mattina dopo lo raccontarono a qualcuno.

Shirin


   
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