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nuvola^
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Inserito - 11/10/2003 :  01:54:59  Mostra Profilo  Visita la Homepage di nuvola^  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a nuvola^
Ho un ricordo. Credo si tratti di un campo da pallavolo assolato, di grano e pane sottile sottile, e sento ancora il caldo profondo e umido stancante, mentre cerco a tutti i costi di gestire, se possibile, la difficoltà –mia- nella respirazione. Ricordo che non mi è possibile affaticarmi molto, perché perdo la vista con grande facilità, e quando accade avverto la testa più leggera davanti e pesante dietro, ed un senso completo di debolezza alle ginocchia e lungo la schiena che mi fa sentire buffa, e goffa. Poi succede qualcosa che non capisco, se ne vanno tutti, socchiudo gli occhi per appropriarmi di immagini confuse sotto la luce violenta e bianca d’agosto, e vedo infine un cane, disteso su un fianco e avvolto per metà in una busta nera, preso a calci con indifferenza dalle onde, sulla spiaggia. Mi viene detto solo in seguito, dei vermi; sul muso, e le orecchie, e il collo. Scuoto la testa più volte, un po’ per mandare via l’immagine che eppure mi si attacca addosso, e un po’ perché non dovrebbe essere così, l’acqua dovrebbe pulire ogni cosa, e forse sarebbe meglio vederlo, piuttosto che farmelo descrivere, perché poi per me i vermi si sono già sparsi sulla riva e nella sabbia, ammalando tutt’intorno, e lasciando dietro a sé quello strano e pesante senso di morte e putrefazione, mentre io sovrappongo senza pietà le immagini del cucciolo a quelle di un cranio fracassato ed infetto, morto eppure vivo d’altro; spaventosamente, vivo.
La respirazione è ora resa ancora più difficoltosa dalle cose brutte che mi urtano dentro; e ad ogni respiro segue una rapida controspinta dal basso che lo avvinghia e lo trattiene avidamente, fino a quando la testa si svuota e lo sguardo si assenta.
Eppure –fuori- sono straordinariamente tranquilla, gli *altri mi vedono bene, ho una bella faccia, sembro più riposata. Ed io rido dentro,di un riso amaro, perché già sento quei vermi mangiarmi il cervello, e un po’ ho paura e un po’ glielo lascio fare, desiderosa di perdere qualche file malfunzionante; stanca, infine, di perdere tempo con una persona tanto insignificante.
Ho un pensiero.
Una bambina, una ragazza, dai capelli castani corti, alle spalle, e la carnagione chiara da malata, e gli occhi piccoli e lucidi, febbrili, e le labbra scure e rosse un poco anche sopra, per il troppo mordere, ed inumidire. Poi, un riso raro debole ma oscuro, ed i denti piccoli, e le gengive chiare. E un fisico esile, molto, e le spalle sottili, ossute, ed un modo di muoversi che rivela paura del mondo e mancanza di sicurezza per l’essere così poco presente, e piccola.


"e non consideratemi un dio..sono solo un gabbiano, e mi piace volare..."

leda cossu
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Inserito - 11/10/2003 :  08:46:04  Mostra Profilo  Visita la Homepage di leda cossu  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a leda cossu
Ciao gabbiano, scuoti le ali in volo e lascia scivolare dalle tue piume quello che non ti serve per volare.
Le immagini nutrono la nostra anima ed i pensieri possono scegliere cosa trattenere e cosa farci scivolare via.

La nostra anima rimane sempre un po' bambina e ha bisogno che scegliamo per lei il cibo giusto.
I nostri sensi percepiscono le brutture della vita, il dolore. Possiamo evitarlo? Non sempre.
Percepiamo anche la bellezza e questa ci nutre di un pane sottile sottile che sa di grano, come dici tu.

Quanta strada dovremo percorrere per avvicinarci agli altri esseri umani e migliorarci a vicenda? Perché non accada più quello che hai visto e ti è rimasto nell'immaginario? Quanti steccati dovremo saltare per superare le distanze fra esseri umani? Per migliorarci a vicenda con fermezza, ma anche con calma e pazienza, senza ferirci?

Tutti siamo in cammino verso la convivenza "fra viventi" con umani, animali, piante e la terra. A tutti è dato un irrefrenabile impulso interiore a migliorarci da soli e vicendevolmente, ad evolverci.
Non sempre ci riusciamo.
Mille ostacoli, steccati nel nostro cammino, alcuni veri, altri immaginari..... ma i gabbiani hanno le ali e possono volare.

A volte occorre spiccare un volo a distanza, di ricognizione, che ci faccia vedere senza essere immersi nelle emozioni e toccare terra più avanti, fra le spighe e l'erba. Con una nuova immagine.

LedaVai a Inizio Pagina

nuvola^
Esploratore



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Inserito - 13/10/2003 :  21:45:16  Mostra Profilo  Visita la Homepage di nuvola^  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a nuvola^
...e nello specchio delle bolle di sapone, cogliere i colori, e possederli.

"e non consideratemi un dio..sono solo un gabbiano, e mi piace volare..."Vai a Inizio Pagina

   
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