Concerto di Sogni
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 1 Due chiacchiere tra amici (presentiamoci)
 ^^^Due parole di dissenso^^^
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Shirin
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Inserito - 04/04/2005 :  19:56:04  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Shirin
Cari amici...
questa volta rischio seriamente di essere buttata fuori da concerto ;-)
Ma prima che questo avvenga vorrei dire due parole di dissenso.

Umanamente stimo Giovanni Paolo II perchè si è impegnato per la pace dei popoli. Certo alcune cose non mi vanno proprio giù... non posso assolutamente condividere la benedizione che fede a Pinochet... di certo sapete anche voi chi è senza che io mi dilunghi molto.
Ma se faccio i conti mi rendo conto che è molto più quello che ha fatto di buono che non quello che ha fatto di sbagliato.

Tuttavia non mi sento rispettata come cittadina di un paese democratico.
Quando furono abbattute le torri gemelle i calciatori giocarono ugualmente e le gare di F1 si disputarono normalmente.
Alla morte del papa tutto questo è stato rinviato.
Alla televisione, su qualunque canale che non sia MTV, vengono trasmessi servizi lunghissimi su di lui.
Questo mi potrebbe anche star bene se la maggior parte delle persone vivesse con vero affliggimento questa perdita: ma per quanto ho visto io, ieri e sabato sera, la città era piena di persone a passeggiare, a ridere, a scherzare e le code per arrivare al centro erano davvero lunghe.

Nel mio paese non c'è mai nessuno... e non è una battuta: ma ieri sera in 5 minuti (il tempo di uscire di casa per andare a votare alla scuola di fronte) ben 3 persone mi hanno fermata chiedendomi dove si trovasse un ristorante.

Allora vorrei sapere una sola cosa: questa morte non è strumentalizzata dai mass media??

Io non sono cristiana, ma pago il canone come tutti gli altri, eppure devo vedere 24 ore su 24 un papa che non mi rappresenta.
La mia Fede non è mai stata citata una sola volta in televisione.
Vi dirò di più: due amici Baha'ì furono invitati ad un programma televisivo che trasmettono di domenica pomeriggio: non erano certo lì per parlare di religione, ma quando dissero che erano Baha'ì la regia tagliò volutamente quei pochi secondi.

Non voglio assolutamente che questa riflessione debba essere un infangamento del nome di questo papa, non mi permetterei mai, in quanto sono la prima a credere e a desiderare intensamente l'unità dei popoli e il confronto delle religioni, ma io non mi sento affatto rispettata.

Shirin

Roberto Mahlab
Amministratore



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Inserito - 04/04/2005 :  23:05:06  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Forse esiste anche l'altra faccia della medaglia nella considerazione della copertura mediatica ossessiva degli avvenimenti.
E' come uno specchio. Che cosa ci ha spaventato o sgomentato nel susseguirsi della copertura dell'agonia del Papa, cosi' come di altri tristi avvenimenti degli ultimi giorni?
Da un lato il pudore che possiamo sentire, ma dall'altro non scopriamo forse la comunanza, la consapevolezza che il protagonista e' simile a noi e che possiamo essere noi?
Ho letto che alcuni medici hanno dichiarato che la sofferenza diffusa dai media e' stata considerata dai portatori di malattie simili a quelle del Pontefice come momento di dichiarazione al mondo che anche questa e' la vita, la malattia e la morte, eventi paventati e dunque nascosti esplodono nei pensieri e nelle discussioni della nostra societa'.

Viviamo in tempi in cui siamo chiamati a scelte epocali, il prossimo referendum sulla procreazione, in decisioni che coinvolgono la coscienza e la visione del futuro in cui vivremo noi e le generazioni che verranno. La globalizzazione non conosce confini, pareva all'inzio che si parlasse solo di mercati e flussi di merci, ma e' ben altro, e' un intero pianeta che si scopre testimone di terremoti e di atti di terrore, di nascita e di scomparsa. Gli eventi della vita non sono piu' film, siamo noi, il mio vicino sono anche io infine.

E la rabbia verso l'ingiustizia dei corpi che tengono prigionieri temporalmente e temporaneamente i corpi? La stizza del Papa quando si e' accorto di non riuscire a parlare, la gabbia in cui si e' trovata chiusa la sua mente, la sua anima? E le domande che gli sono comparse nell'animo? E la sua volonta' di continuare a far parte dell'adunanza dell'umanita' fino all'ultimo respiro?
Quando diventa parte della vita chiedersi non solo e non piu' se domani piovera', ma anche quale e' la ragione per la quale esistiamo con il nostro io cosciente, quando ascoltiamo le notizie continue di vittorie su malattie che solo pochi mesi prima non davano piu' speranze, quando ci rendiamo conto che non e' umano diventare una statistica di riuscita.

L'era dell'informazione, terribile arma se utilizzata da chi vuole dirottare le coscienze, tremenda forza quando il risultato e' invece di instillare la curiosita' e di trasmettere la conoscenza. Il Papa credeva nella uguaglianza degli esseri umani, sono stati i media ad universalizzare il suo pensiero.

Chiunque abbia avuto nella vita qualche disavventura ospedaliera, sa che non esiste frase accolta con animo peggiore dal malato che quella che si dice di solito :"mi raccomando, riguardati, non fare sforzi". E quando si guarisce si compie il massimo sforzo per smentire di fare fatica a riprendere l'esistenza normale. Ricordo l'anno scorso, dei miei amici mi rimproverarono in palestra perche' a loro parere non rispettavo la necessita' della convalescenza, apparivano forse sul mio volto i segni di un dolore fisico, ma non li capivo gli amici, non comprendevo per quale ragione non si rendessero conto che al contrario dovevano incoraggiarmi allo sforzo, anziche' avvertirmi di non farlo. Perche' la vita si e' estesa e la malattia e l'infortunio sono parte dell'esistenza, dunque il malato e' parte della vita esattamente come il sano, perche' l'alternanza tra salute e malattia e' comune e diffusa. Siamo tutti protagonisti della stessa trama, l'isolamento non e' piu' di questo mondo.

E non piu' solo noi, non solo determinate societa', non solo in occidente, la Storia corre, la democrazia e la violenza si affrontano nella battaglia decisiva tra chi santifica la vita e chi la deruba a se' e agli altri, in pochi mesi avvengono fatti che poco tempo fa avvenivano in decenni. La consapevolezza della grandezza delle crisi affina la consapevolezza delle sfide, nessun paese puo' chiamarsi fuori alle tensioni sulle materie prime, presto sara' necessario inaugurare progetti fino a ieri impensabili o relegati nel dominio della fantascienza.

Che successe nei primi tre minuti della Creazione? Non e' detto che tra un mese non sia questo il discorso che una informazione sempre piu' profonda non proponga al nostro dialogo quotidiano, ne parleremo perche' ci scopriremo interessati e piu' ci renderemo conto che ognuno di noi e' singolo protagonista, piu' saremo chiamati ad abbattere nuovi tabu' e nuovi confini di pensiero.

Roberto


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brazir
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Inserito - 04/04/2005 :  23:47:28  Mostra Profilo  Visita la Homepage di brazir  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a brazir
hai ragione, quando sono state abbattute le Torri Gemelle il calcio non si è fermato, mentre questa volta si.
Ti ricordo però che erano 2 competizioni diverse
Allora le coppe Europee e questa volta il campionato, tanto è vero che domani le partite si disputano lo stesso.
La F1 invece ha corso lo stesso, è solo stata oscurata in TV.
Però anche allora le TV si erano mobilitate e avevano fatto ore di NON STOP. Me lo ricordo bene (avevo mia moglie in ospedale quel giorno per una emoragia interna, pensa che attorno alle 15.08 chiamvao l'ambulanza) e in TV trovai solo quello, tanto è vero che una volta che è tornata a casa mia moglie dall'ospedale ha fatt in tempo a "recuperare" il tempo perso.

Ora mi chiedo una cosa però: se gli esponenti delle maggiori altre religioni rendono omaggio a questo uomo, se molti atei si riversano x le strade di Roma x salutare un ultima volta questo uomo, qualcosa deve avere pur fatto!

Anche io ho visto in giro gente a divertirsei sabato e domenica, anche io ho visto e sentito gente a cui non importava nulla, ma non mi hannod ato fastidio, ognuno è libero di fare quello che vuole.

Io personalmente ho pregato, ho pianto, ho scritto.

Spero che nessuno ti possa cacciare, ogni campana è da sentire per quanto mi riguarda.

Ho sentito dire ma per gli altri Papi non è stato fatto questo, ma gli altri Papi non avevano TUTTO QUESTO.
Io AVEVO BISONGO di vedere quelle immagini, magari toglievo l'audio, ma AVEVO BISOGNO di vederele, per setrimi parte di un tutto.

Ti cheido scusa se magari sono stao più polemico di te, e forse meno diplomatico. Ma se tutti gli UOMINI vivessero la vita al 10% di quello che l'ha vissuta lui, beh credo che non saremo qui a parlare.


Br@zirVai a Inizio Pagina

Anna Herm
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Inserito - 05/04/2005 :  03:20:31  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Anna Herm  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Anna Herm
A volte invece mi sembra che la morte dia troppo spettacolo, sia monopolizzata dai massa media che per poter fare odience, ci torturano con immagini che non hanno luogo di esistere, mettono la visione di un uomo, seppur grande a riempire gli spazi che sarebbero vuoti se non lo facessero.
Guerra, morte, violenza queste immagini ci vengono propiate con parole appesantite ma non adeguate coem un messaggio pubblicitario dove quello che usa la parola piu forte si fa udire.
E di fronte a cio noi osserviamo e subiamo senza riflessione di quello che dovrebbe essere, senza chiederci se l'immagine non risulti dannosa a noi stessa procurandoci noia oppure paura.
E' vero il mondo ha perso una grande figura, un grande Papa molto amato, ma perdo ogni giorno grandi uomini, che sono anonimi e che nel loro lavoro resteranno anomini.
Non sono contro la visione della morte del Papa, ma contro questo senso di repulsione che i mass media e tutti gli altri stumenti mi propinano, messaggi sui cellulari con scritto "prega con noi ed inoltra questo messaggio" questo è un senso sbaglaito secondo me di pregare e di riflettere sulla morte che a mio parere non è spettacolo ma tristezza.....

ANNA HERMVai a Inizio Pagina

Admin
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Inserito - 05/04/2005 :  07:49:29  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Admin  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Admin
Ognuno di noi può scegliere come commemorare personalmente la perdita di Qualcuno. Diverso è quando alla ricerca dell'audience e dello scoop si blocchino per giorni le normali trasmissioni con continue "edizioni speciali" solo per poter essere certi d'essere i primi a dare la triste notizia. Io diseinguerei i tempi che riguardano il prima (eccessivi) e il dopo (dovuti) e in qualche modo "punirei" quelle testate che non hanno cercato di distinguersi e di ricercare un modo diverso di raccontare questo evento mondiale.
Sul fatto della pausa calcio non ci rifletto.. mi accontento della spiegazione data e sul ben triste spettacolo che alcuni stadi ed alcune tifoserie avrebbero offerto in un periodo come questo..

L'ecumenicità di questo Papa è indiscussa e credo sia difficile non riconoscerla... se convincerò roberto a pubblicare alcune sue splendide email in proposito questa verrà ulteriormente compresa.

Saluti
beppe di concertodisogni


NB
Anche la nostra ultima "newsletter" è stata dedicata a questo Uomo tanto speciale.. non l'ho fatto per l'audience. Mi piace che il titolo sia contestuale al tempo visto che i temi che sono contenuti sono slegati da esso.


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Shirin
Senatore


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Inserito - 05/04/2005 :  19:37:27  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Shirin
Cari amici,
innanzitutto le vostre e-mail di risposta sono bellissime e (se devo proprio essere sincera) alcune parti mi sono di difficile comprensione non per vostra incompetenza da scrittori, ma per mia incompetenza sulla storia e sull'evoluzione delle cose. (Dai, sono una giovincella e ho tempo di rifarmi eheheheh)

Come ho cercato di spiegare nella mia prima riflessione, io non ho niente contro papa Woytila: stimo la sua apertura al dialogo fra i popoli ed è indubbiamente una figura che rimarrà nella storia, non solo della Chiesa, ma anche del corso degli eventi.

Posso dire che una delle mie più grandi qualità (che in alcuni si trasforma in un difetto) è di avere la capacità di considerare la dignità delle persone sullo stesso piano. Questo si traduce anche sul piano comunicativo: parlo con uno dei migliori avvocati d'Italia esattamente come parlerei ad un immigrato.
Ho letto moltissime dediche melense al papa (perdonatemi il melense) e non mi riferisco a concerto, ma dagli amici, dagli insegnanti, da persone che conosco bene e che di fronte a questo evento hanno assunto una reazione molto ipocrita: PRIMA parlavano male della chiesa (e se non erro il papa è il rappresentante dei fedeli e della chiesa stessa) e ORA versano lacrime di coccodrillo di fronte alla sua immagine.

Nella mia vita cerco di essere coerente: per me il papa rappresenta una persona che è diventata una guida spirituale ed un esempio di apertura per molti, ma proprio in quanto è una persona era destinato alla morte che secondo me e molti altri ha affrontato con coraggio e responsabilità.
Ma perchè la morte è considerata con tale oscurantismo??
NON abbiamo perso una figura importantissima, nel senso che sono assolutamente convinta che la spiritualità sia intrinseca alla vita materiale.
Come possiamo noi giudicare con tanta fermezza chi sia o chi non sia degno delle nostre preghiere se non conosciamo gli effetti spirituali sulla vita materiale?

Le ore e ore di trasmissioni sul papa discriminano quelle comunità di persone che credono e lottano per l'unità fra i popoli.
Voi siete liberi di non pensarla così, ma per me lo è.
Se muore un Baha'ì nessun media se ne interessa.
Ma se capirete la filosofia per l'Altro nella fede Baha'ì ogni Baha'ì morto sarà da onorare.
Questo non vale solo per "noi", ma anche a tutte le altre comunità (atei, agnostici, di altre religioni) che credono in questo valore e che non sono mai pubblicizzate.

Ripongo il mio ottimismo nel messaggio di Roberto e mi auguro che i media possano diventare un mezzo di comunicazione, di documentazione e non di spazzatura intervallata da attimi di pietà.

Anzi, adesso vi faccio io una pubblicità molto gratificante:

Mia madre prima di morire tentò di organizzare un incontro multireligioso in cui ogni credente potesse manifestare il suo credo attraverso letture e preghiere della sua religione.
Si scontrò con il prete del paese più volte e dopo la sua morte sembrò che quest'incontro non potesse avvenire.
Eppure al suo funerale invitammo il prete a leggere anche qualche preghiera cristiana. Le nostre voci erano unite...

Mesi dopo il parroco organizzò un incontro di preghiere, quello desiderato da mia madre.
C'erano i Baha'ì, i Cristiani, i Musulmani e per qualche ora, pregammo tutti insieme, ognuno con le sue voci, con i suoi credi diversi, eppure insieme.

Spero che questo mio messaggio non sia andato fuori tema e sia inerente al primo.
Sapete dopo 3 ore di biologia ho il cervello fuso.

Abbracci
Shirin

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Rosa di Turingia
Villeggiante



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Inserito - 07/04/2005 :  11:29:54  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Rosa di Turingia
Sai Shirin, proprio ieri qualche amico (cattolico praticante come me) per e-mail si dispiaceva proprio dell’ipocrisia con cui piangono calde lacrime anche quelli che ieri magari si scandalizzavano anche un po’ quando il Papa diceva qualcosa che non andava loro a genio … fa parte della natura delle cose.
Fa parte della natura delle cose anche i media si interessino della morte di chi è famoso e non, ad esempio, della mia, non perché le vite si pesino col bilancino, ma perchè ognuno ha un suo ruolo. È come se la vita fosse un grande campo di battaglia, qualcuno è in prima linea e qualcuno nelle retrovie. Ma senza le retrovie la prima linea non potrebbe essere lì e senza la prima linea le retrovie non avrebbero senso… E così la storia va avanti e si compie.
Tu dici Come possiamo noi giudicare con tanta fermezza chi sia o chi non sia degno delle nostre preghiere se non conosciamo gli effetti spirituali sulla vita materiale?
Be’, pregare non fa mai male … Poi è umano, avere particolarmente in mente delle persone o delle cose da chiedere. Tanto che a noi insegnano di pregare anche per chi non prega. C’era il nostro prete che diceva che non c’è niente di più stupido della risposta a una domanda che non si pone. La preghiera è una domanda che si pone.
Ma è evidente, che i milioni di persone che vanno adesso a Roma e quelli che hanno fatto oltre 12 ore di attesa non possono averlo fatto solo perché i media parlano del Papa o perché lui rappresenta qualcosa di mitico che non si sa cosa sia. Giovanni Paolo II è entrato nella vita di noi uomini, cattolici e non (e così in piazza San Pietro durante la sua agonia c’erano a pregare sia ebrei che palestinesi) con una familiarità che forse è proprio quella che Andrea a Giovanni hanno provato la prima volta che hanno incontrato Gesù. E che comunque ha toccato tutti, io mi ricordo che alle elementari ho fatto una ricerca sul Messico e nella ricerca mi hanno anche fatto mettere la visita del Papa e il fatto che un indio sia andato a parlargli nella sua lingua dicendogli “datu gunibatu eneude pekte ki betua” che significa “ti saluto a nome di tutti i miei fratelli” (mi e’ costato talmente impararlo che non lo ho piu’ scordato, anche se sono passati piu’ di 20 anni): nel ’97 negli States l’ho raccontato a un cuoco messicano che si è commosso perché è in non so nemmeno che lingua che la sua nonnina conosceva. Ecco, stiamo ricordando Giovanni Paolo II cosi’ tanto perche’ ha messo a proprio agio tutti, di qualunque religione fosse e qualunque lingua parlasse, senza mai aver paura di dire quello in cui credeva, sulla guerra, sulla morale, …
Così della maratona televisiva quello che mi ha colpito non sono stati i dibattiti, ma vedere come dalla Russia all’Argentina, dall’Egitto agli Stati Uniti e persino dalla Cina fino a Cuba, anche dove i cristiani non sono liberi, non hanno potuto fare a meno di prenderne atto.


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Pierluigi Fiorentini
Emerito



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Inserito - 07/04/2005 :  13:19:16  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Pierluigi Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Pierluigi Fiorentini
Vedo però che anche qui non si fa economia di parole dedicate a questo nostro ultimo amato papa Giovanni Paolo II.

Io non so cosa scrivere poiché quello che si doveva dire l'avete detto voi. Mi limito ad accettare con umiltà la volontà di questa grande massa che ha amato come nessun altro questo straordinatrio personaggio che ha dato prova di grande forza e di essere stato un grande trascinatore. E perché non avrebbe dovuto stringere la mano a Pinochet? del resto l'ha fatto anche con Arafat.

Io da poco credente quale sono, e sicuramente non praticante, mi sono sentito molto vicino a questo papa, soprattutto perché so per certo che lui stesso sarebbe stato vicino a me. E se avesse potuto avrebbe abbracciato tutti, e nessuno avrebbe lasciato in disparte. Ha avvicinato prìncipi e re, capi di governo ostili, oltre ai più bassi strati della popolazione povera, malata e disperata.
Il giorno che è morto il papa una ragazza mi ha telefonato e mi ha chiesto "ma a cosa serve il papa?"
"a nulla" io le ho risposto
"ma il suo pontificato è servito a far sapere al mondo che Karol Wojtyla è esistito, ti sembra poco?".
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Shirin
Senatore


Italy
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Inserito - 07/04/2005 :  20:12:46  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Shirin
Domani mattina, a scuola, le ultime due ore saranno dedicate alla visione in diretta del funerale del papa (ora più ora meno). Molti ragazzi vogliono fare una manifestazione silenziosa in piazza.
Sono cose che io non condivido. Domani, durante la visione del funerale, voglio stare in classe e magari scrivere qualcosa (visto che è da un po' che non lo faccio).
La mia profe di religione mi ha detto che dobbiamo avere apertura mentale e che non possiamo vivere nel nostro guscio per tutta risposta ha ricevuto:
- Da quando sono bambina seguo le lezioni di religioni nonostante io sia di un'altra religione. Credo nel confronto e nell'armonia delle religioni, quindi credo di aver dimostrato la mia apertura mentale.

Detto questo il mio risentimento non è per le due ore perse (anzi a noi studenti fa sempre molto piacere perdere ore di lezione) ma è un mio sciopero personale:
- Quando ci fu l'attentato alle torri gemelle a livello di istituto fu dedicato un minuto di silenzio
- Quando ci fu l'attentato in Spagna fu dedicato a livello di istituto un minuto di silenzio
- Quando ci fu lo Tsunami non fu dedicato proprio niente

Se almeno il mio istituto, di fronte a queste tragedie, avesse dedicato un'assemblea (ne abbiamo ben una al mese) oppure anche una sola ora di discussione in classe io domani sarei andata a vedere il funerale del papa.

Detto questo: io sono una persona imperfetta, ma ho delle responsabilità personali di fronte a Dio e quindi non avrei stretto la mano nè a Pinochet nè ad Arafat e non avrei dato loro la mia benedizione nemmeno se avessi avuto il potere di farlo.

Aggiungo un'ultima cosa: non stringerei la mano ai persecutori Baha'ì, non vedo come potrei farlo con altri persecutori.

Shirin

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Elena Fiorentini
Curatore


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Inserito - 07/04/2005 :  20:29:26  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Il Pastore, termine con il quale si descrive il sacerdote cristiano, non usa il bastone.
Paolo Giovanni Secondo è stato il vero Buon Pastore, il cui compito è di accogliere e di cercare la Pecorella Smarrita. Da qui il suo tormento se le cattiverie dei dittatori e dei persecutori continuano.
C'è una bellissima parabola , quella del Figliol Prodigo, che torna a casa.
A lui vengono riservati riguardi che non erano stati riservati al fratello buono,lavoratore e obbediente, che se ne lamenta col padre.

Il significato profondo di questa figura di uomo tormentato che ha dato tanto è anche quella di esseri caricato di ciò che nessuno di noi avrebbe mai fatto.
Nemmeno io avrei dato la mano ad Arafat nè ad altri dittatori di ogni specie.
Ma Lui poteva farlo, con una bontà infinita, con una apertura mentale, che noi persone comuni non riusciamo ad accettare. Ecco perchè ha saputo attirare a sè milioni di pecorelle, superando ogni inmmaginabile aspettativa
Ciao
Elena


Edited by - Elena Fiorentini on 07/04/2005 20:33:11Vai a Inizio Pagina

Shirin
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Inserito - 07/04/2005 :  20:34:21  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Shirin
Ero all'asilo.
la maestra disse:
- Gesù è il nostro pastore e noi siamo le sue pecore
io risposi:
- Maestra ma io non mi sento una pecora


Il tempo delle pecore lo lascio agli altri, io voglio servire Dio con responsabilità e azione.

Ripeto ancora una volta che non sto mettendo in discussione il "Papa", ma la reazione della gente.

Shirin

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Inserito - 07/04/2005 :  21:35:30  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Admin  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Admin
La reazione della gente non può essere messa in discussione ma solo osservata o condivisa o ignorata.. Poi su queste tematiche ritengo che vi debba essere una sensibilità ulteriore. Io non ho avuto remore a prendermela con i media che hanno evidentemente identificato o creduto di identificare un bisogno di informazioni e quindi a questo hanno sopperito e, secondo me, a volte abusato.. prendermela con i media è una cosa.. ma discutere le scelte delle persone che prima ne parlano male e poi ne parlano bene o che decidono di affrontare 12 ore di una bolgia da girone dantesco per poter vedere per meno di un minuto l'Uomo per cui hanno affrontato tutto quello.. bhe no non me la sento di esprimere un giudizio o mettere in discussione la reazione della gente.. La mia personale interpretazione è che questo papa per primo ha avuto l'opportunità di comunicare in modo veramente globale e massificante (espansione della tv, essere stato nel periodo di internet.. e i viaggi con gli incontri oceanici, l'incontro con la gioventù) e quindi per primo ha raccolto la risposta reale di quanti hanno potuto riconoscere in Lui una superiorità morale.. sopratutto nella fase finale della sua vita quando non ha avuto timore di mostrarsi con tutti i limti di un anziano.. per dare anche in questo forza a tanti anziani.. ho parlato a ruota libera ma ritengo che sia un merito di shirin aver fatto nascere tante belle parole ma sia un peccato che tutte queste nascano sotto un titolo come "due parole di dissenso".. nessuno riconoscerebbe la dolcezza e l'amore che è contenuto in questo messaggio.

Shirin confessa.. l'hai fatto per vedere la reazione della gente "di concerto" vero?

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Shirin
Senatore


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Inserito - 07/04/2005 :  22:02:43  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Shirin
Ciao Beppuz,
non voglio fare la vigliacca, ma credo di non essermi spiegata bene nei miei post...
ritengo sia giusto archiviare l'argomento visto che non riesco a far arrivare il messaggio.
Ho preso in esame più volte altri eventi e ho cercato di considerare quegli eventi in relazione a questo.
Non giudico la persona che va a Roma o quella che piange per il papa, prendo in esame una reazione rispetto alle altre.

Comunque sì, anche su concerto non sono riuscita a spiegarmi, nè tantomeno a scuola nè tantomeno con gli amici.
Vorrà dire che sono in torto
Shirin


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amy
Cittadino


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Inserito - 08/04/2005 :  11:24:40  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a amy
Io sono cristiana, la domenica vado sempre in chiesa, prego sempre.. la morte del Papa è stato un dolore immenso per me.

Qualche giorno fa, ho sentito una mia amica Atea dire cose pesanti sul Papa, non erano offese ma a mio parere agli occhi di una cristiana come me erano insinuazioni pesanti.

Anche io non sono d'accordo di tutta la pubblicità che stanno facendo.. il Papa era un grande uomo, ma nel mondo succedono di cose ben più gravi, e non possiamo restare fermi a soffermarci sulla sua morte.

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Luigi Mannori
Senatore


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Inserito - 09/04/2005 :  10:28:34  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Luigi Mannori  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Luigi Mannori
Avevo appena steso due righe per presentarmi alla comunità di "Concerto di sogni", quando mi sono imbattuto in un titolo,"Due parole di dissenso", in evidente contrapposizione con quanto avevo scorso sino a quel momento.
Mi ha colpito soprattutto che quel dissenso, anche se tale, non rappresentava un contrasto, neppure con l'ampia sequenza di risposte, che non hanno potuto sottrarsi dall'influenza dell'evento principe di questi giorni. Per comprendere a fondo il "disagio" di Shirin, penso che si debba far parte di una minoranza qualsiasi, e, in quanto tale, essere vittima di discriminazioni.
Che queste poi, siano motivabili politicamente o commercialmente, è un'analisi del "dopo": quello che conta è il rinnovarsi dell'emarginazione, l'essere ignorati in quanto sconosciuti, quindi diversi. Anch'io per moltissimi aspetti, sono un "diverso" e, pur sperimentando i medesimi disagi, non ho potuto fare a meno di partecipare alla commemorazione dei funerali del papa, anche se solamente attraverso le immagini sei media, proprio perché la sua grandezza (forse un giudizio troppo personale) è stata principalmente il saper riconoscere al "diverso", la sua dignità ed il medesimo "diritto di essere": quindi, anch'esso indirizzo di considerazione e di amore.
Essere testimoni di un "momento collettivo" di questa portata, è importanre per noi stessi, proprio perché è lui che ha saputo coinvolgere chiunque con la sua vitalità, l'entusiasmo e la partecipazione, anche chi, come me, non è credente, o partecipa ad un'altra religione.
E' il suo "inno all'amore", senza condizioni e senza condizionamenti, che pretende il rispetto e la condivisione di chiunque creda nei valori dell'umanità libera e pacifica, nel senso più completo dei concetti che li generano.
Dopo di lui.......la vita ricomincia con i suoi ritmi, i suoi costi, i suoi riti: chi chiamerà ancora i deboli sul prologo?
Tempo fa avevo scritto:
"Il razzismo è finito! Oggi un negro ricco, è un industriale di colore (detto con enfasi).
Un negro povero.........è solo un povero!(detto con disprezzo)"
Ti sembra fuori tema?

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Renato Attolini
Senatore



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Inserito - 09/04/2005 :  23:42:03  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Renato Attolini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Renato Attolini
Il giorno dopo...
Da oggi dovremo cominciare a fare a meno Giovanni Paolo II. Non avrei voluto aggiungere altre parole alle miliardi che sono state spese e che si spenderanno ancora per molto tempo ma mi premeva solo fare un’ultima riflessione, pungolato forse da chi in base a sue scelte ideologiche o religiose o personali che si voglia e pertanto non discutibili, (Voltaire docet) cerca inconsciamente o meno di minimizzare la grandezza di quest’uomo, forse magari solamente infastidito dal clamore suscitato dalla sua scomparsa. Penso che sia i “blateratori” televisivi di professione che le moltitudini di genti che erano fisicamente o solo col cuore a Roma per i suoi funerali, che ai politici, agli storici e via di seguito abbiano capito forse neanche interamente la grandezza di questa figura che sarà compresa nella sua pienezza solo più avanti, quando i “posteri” non avranno bisogno di “ardue sentenze” ma la decreteranno al di là del piano squisitamente religioso, ma anche storico e politico. Lo sanno le persone che piangevano disperate in Piazza San Pietro, lo sanno i cattolici, i cristiani in genere, ma anche gli ebrei o gli agnostici e i non praticanti come me che sono rimasti colpiti da quest’uomo. Lo sanno bene i polacchi che se Varsavia non ha fatto la fine di Praga 1968 o Budapest 1956 (e qui mi piacerebbe sapere se qualche giovane che non sopporta il clamore suscitato intorno alla sua figura, sa di cosa stiamo parlando) lo si deve soprattutto a lui. Lo sanno bene i berlinesi che una grossa spinta alla distruzione del muro è venuta da lui. Lo sapeva Sandro Pertini, indimenticato presidente della Repubblica, ateo e socialista che aveva stretto un informale rapporto d’amicizia col Pontefice, che li portava spesso a cenare insieme al di fuori d’ogni protocollo. Lo sa quel ristoratore romano, ateo e comunista, che una sera lo ha visto entrare nel suo locale, senza alcun preavviso, senza alcuna formalità, attorniato ovviamente da altri personaggi e che ha commentato così: “Puoi fare tutti i discorsi di questo mondo, tutte le disquisizioni politiche ma quando te lo trovi di fronte ti sciogli come neve al sole”. Lo sa il rabbino capo di Roma, lo riconosce il quotidiano comunista “Il Manifesto” quando parafrasando il famoso detto popolare “Morto un papa se ne fa un altro” titolava a tutta pagina: ”Non se ne farà un altro”. Non mi reputo né uno storico (non ne ho l’altezza) né un politico (mi verrebbe da dire: non ne ho la bassezza…sed transeat) ma voglio finire dicendo che seppure è vero che i mass media tendono a sollevare polveroni ed ad ingigantire eventi sia pure notevoli, beh credo che in questo caso l’attenzione dedicata a questo fatto epocale sia ampiamente giustificata.

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Shirin
Senatore


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Inserito - 10/04/2005 :  15:41:07  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Shirin
Credo che le riflessioni che si sono svolte ci abbiano portato fuori dal tema centrale.
Io volevo parlare di una reazione sia sociale che mediatico e istituzionale di fronte a particolare eventi come (ripeto ancora una volta):
- Le torri gemelle
- L'attentato in Spagna
- Lo tsunami

L'esempio che vi ho fornito era la diversa reazione scaturita dal mio istituto subito dopo la morte del papa e subito dopo i vari disastri che sono avvenuti in questi pochi anni.
Non volevo mettere in discussione la figura del papa e ho ripetuto più volte che umanamente stimo Giovanni Paolo II.

Il discorso delle discriminazioni per le comunità più piccole era solo una conseguenza della prima riflessione.

Credo comunque che sia inutile continuare a parlarne (essendo andati, me compresa, fuori tema) e magari scriverò un post più chiaro su quest'argomento in futuro.
Mi scuso per la poca chiarezza, ma è stato anche un gesto impulsivo e quindi può essere apparso poco chiaro

Shirin

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