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 7 Riflessioni
 il limite dell'amore e del perdono
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anahiti
Villeggiante


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Inserito - 08/02/2004 :  17:33:26  Mostra Profilo  Visita la Homepage di anahiti  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a anahiti
Sembra fatto apposta, da quando scrivo in questo sito la mia vena sentimentale sembra decisamente più sensibile e spero che questo non mi porti ad appesantirmi.

Qualcuno di voi è in grado di dirmi quale sia il limite giusto tra il volerci bene e il volerlo a qualcuno? Dovè che si oltrepassano i confini, quando ci si deve fermare per capire che l'amore verso l'altro sta andando a ledere il nostro?
Quando si ama davvero lo si fa come per un figlio, si desidera la felicità dell'altro indipendentemente da tutto, a volte si sacrifica anche la nostra serenità per arrivare a un compromesso valente per entrambi.
E' sbagliato?
Per quel che mi riguarda non sono in grado di limitarmi nell'esprimere ciò che provo: o do tutto o niente. Sono disponibile e comprensiva al 100%, se ci tengo, altrimenti non regalo e non pretendo nulla. Sembra così semplice e chiaro (a scriverlo) che ci si domanderebbe dove stia il problema, ma esiste e non è semplice.
Sono arrivata alla conclusione: non sono in grado di capire dove sta il giusto equilibrio e chi ha amato di voi capirà che è impossibile trovare un GIUSTO equilibrio nell'AMORE, tutto è amplificato, in bene e in male, tutto è possibile.
ho un altro quesito da porvi: è giusto perdonare?
La maggior parte di voi penserà che lo è nel momento in cui la persona che state perdonando sia davveo risentita di ciò che ha fatto, ma io vi dico che se l'ha fatto non si era resa conto della gravità del gesto e il fatto che voi glielo facciate notare non cambierà il loro modo di vederlo e se si mostrerà dispiaciuta non sarà a riguardo di ciò che ha fatto, ma nei confronti della vostra reazione.
tutto ciò porterà la persona in questione ad essere perdonata e, grazie a questo, a cancellare l'accaduto e a ricommettere lo stesso errore successivamente perchè non in grado di valutarlo in questo senso.
Ergo, quando è giusto perdonare?
Si è coscienti del fatto che perdonare significa ACCETTARE, non guardarsi mai indietro, accettare che quella cattiveria ci è stata fatta e nessuno mai potrà tornare indietro per cancellarla?

Anahiti

leda cossu
Senatore


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Inserito - 08/02/2004 :  19:29:35  Mostra Profilo  Visita la Homepage di leda cossu  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a leda cossu
Il limite dell'amore e del perdono.
Una convivenza è possibile?

Come potrei, io fiume, fermare le mie acque
che sono “la vita che amo”
senza inondare gli argini
creare rovine?
La mia vita è correre verso il mare

E quando il disgelo riempie d’acqua il mio letto,
scavo nuovi alvei, corro altrove.
Le mie acque non possono
dimenticare il loro comune destino,
il mare

E come potrei, io fiume, negare
sali, nutrienti, alle creature che albergo?
Nutrendosi di me
ripuliscono i miei fondali, gli argini,
danno un senso alla mia corsa

E se travolti dalla corsa
rami d’albero, oggetti “lanciati” nel mio letto
ostacoli,
rendono difficile il mio fluire…
cerco un difficile equilibrio

Perché non si fermi la mia vita,
affinché si mescoli alle mie acque,
con amore
tutto ciò che può convivere in me
e mi rimanga estraneo, ma leggero,
ogni ostacolo,
così che io e lui possiamo vivere entrambi
e lui stesso corra con me
al nostro comune destino
il mare.
Per-il-dono che la vita ha fatto ad entrambi


LedaVai a Inizio Pagina

sissunchi
Villeggiante



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Inserito - 09/02/2004 :  00:30:25  Mostra Profilo  Visita la Homepage di sissunchi  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a sissunchi
Io ho sempre avuto grandi problemi con il perdono...forse perchè per prima cosa non so perdonare me stessa, della quale sono un giudice implacabile.
Non è esatto dire che non perdono, io perdono molto, moltissimo a volte anche troppo, l'imperdonabile...ho problemi nel perdono finale, dopo aver capito, compreso, accettato e perdonato mille cose arriva l'ultima cosa, forse la meno importante, che mi porta sulla strada del non perdono totale.
A quel punto senza nutrire al alcun odio, sentimento che non fa parte del mio essere, io cancello la persona della mia vita, come se gli dessi una morte dentro di me e mi rendo conto che mi è impossibile tornare indietro, per quanti sforzi io possa fare...
Questo non perdono...mi stupisce e mi lascia sgomenta, ma fa parte di me, e mi allaccio al discorso di prima, devo volermi bene così come sono.
Non credo sia produttivo per nessun rapporto annullarsi a favore di un altro, perchè amare non è questione di sudditanza, ma ha un significato molto preciso che io racchiudo nella parola INSIEME...amare ad ogni costo, amare fino a distruggersi, porta a vivere un rapporto malato, sbilanciato, non più un darsi reciproco nel rispetto, ma il non rispetto della nostra persona porterà l'altro a non rispettarci, non si salva nessun amore martoriandosi o dandosi senza limiti, solo se si è sereni, si può dare il massimo di noi stessi a chi ci sta vicino.

Questi sono i pensieri....di sissu
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lallah
Cittadino


Italy
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Inserito - 09/02/2004 :  01:07:24  Mostra Profilo  Visita la Homepage di lallah  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a lallah
ci ho pensato su un bel pò, prima di rispondere...non ho trovato una risposta però. Mi chiedo se questo limite esista davvero o se piuttosto esso non provenga da quanto siamo stanchi di quella persona o indifferenti ad essa. Mi accorgo che io so perdonare decisamente moltissimo, alcuni mi dicono troppo, a chi amo... e non è sudditanza, ma solo un cercare motivazioni nascoste a quel comportamento (e credetemi ne trovo sempre parecchie);invece perdono poco a chi non mi interessa poi tanto. Questo significa forse che ai miei occhi il mio orgoglio, il mio pensiero valgono poco rispetto a chi amo molto? o che quella persona è talmente importante e fondamentale nella mia vita da indurmi a cercare continuamente giustificazioni al suo agire?
;) ci studierò ancora un pò
a presto

LauraVai a Inizio Pagina

   
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