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 La notte di S.Giovanni
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Elena Fiorentini
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Inserito - 14/11/2003 :  13:07:34  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
La notte di S. Giovanni in Islanda
di
Elena Fiorentini

Il 24 giugno si festeggia in molte località d’Europa la notte di San Giovanni.
In Islanda durante questa magica notte è molto facile per un buon Islandese passare con la fantasia dal quotidiano al mondo magico.
Qui più che altrove la notte di S. Giovanni è la notte dei miti, delle leggende celtiche e degli spiritelli fatati.

La natura porta ogni Islandese a credere in un mondo parallelo abitato da folletti,fate,elfi, ninfe.

E’ un modo per vivere in armonia con la propria terra, per comprenderla ed amarla.
Si narra tra l'altro che chi farà il bagno nella penisola di Snaefellsnes avrà in dono l’eterna giovinezza.

L’immaginazione e la fantasia vengono alimentati da questi luoghi unici al mondo. Le creature inventate nel proprio mondo interiore finiscono con il prendere sopravvento sulla realtà di tutti i giorni.

La solitudine in alcuni punti è assoluta ed ecco vivere e ricrearsi ogni minimo alito di vita, un soffio d’aria, un fenomeno atmosferico...
L'isola offre al turista o meglio all'attento visitatore-esploratore, diversi percorsi. Ogni angolo si tramuterà in una indimenticabile esperienza.

***

Ogni tanto la televisione ci propone qualche documentario sull’isola.
E’ importante vedere questi luoghi anche in foto o in dia- per renderci conto di quale potere di suggestione profondo può disporre la natura selvaggia e incontaminata sull'animo umano, sia nelle epoche in cui era incontaminata, tuttora in luoghi come in Islanda.

Il documentario fotografico più interessante per ricchezza di immagini è quello che ho visto in una casa privata, da mio fratello per la precisone, che viene spesso replicato presso i soci di gruppi sportivi –in genere nelle società di alpinismo o di trekking

***

Edited by - elenafior on Nov 14 2003 15:55:55

leda cossu
Senatore


Italy
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Inserito - 14/11/2003 :  15:52:28  Mostra Profilo  Visita la Homepage di leda cossu  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a leda cossu

E’ viva in moltissime zone di montagna in Veneto e Trentino la tradizione della Festa di San Giovanni. Ancora si festeggia nelle nostre montagne, in Austria, in Germania e coincide con il solstizio d’estate, che cade nella notte fra il 21 e il 22 giugno, inizio dell’estate.

Quest’estate ai primi di luglio ho passato una settimana a Dobbiaco (Toblach) nel Trentino Alto Adige, sopra Cortina e vicino a San Candido. Alle porte dell’Austria.
Al Centro c’è la Parrocchiale di San Giovanni e su un piccolo terrapieno a ridosso della Chiesa c’erano dei cartelloni esposti con grandi foto di fuochi accesi qua e là sulla montagna.
Erano foto all’imbrunire. Immagini della notte di festa per San Giovanni Battista.

La festa cade il 24 giugno, è la cristianizzazione di antichi riti propiziatori contadini del Nord Europa. Di origine celtica, come dice Elena. La festa del Dio Sole. Durante il solstizio, il Sole, visto dalla terra, è al suo punto più alto (l’ombra cade perpendicolare al terreno). Da oggi in poi, mentre il sole è al suo culmine e la natura e nel suo pieno rigoglio, succede che il sole in realtà inizia di giorno in giorno a calare e raggiungerà il punto più basso il 22 dicembre col solstizio d’inverno, inizio dell’inverno.

In natura tutto è polare. E il momento di maggior vitalità esteriore (il sole) è polare al momento di maggior vitalità interiore… della terra (il seme, cioè il sole nella terra).
D’estate la terra ha già fatto nascere e fiorire quanto racchiudeva in se, l’ha protetto, nutrito, portato a maturazione. Le sue energie sono… fuori, nella natura.
D’inverno le sue energie sono rientrate, la terra non è morta, sta recuperando sali minerali, sostanze. E’ vivacissimo lo scambio con i minerali d’inverno,

Nella notte fra il 21 e il 22 giugno c’è un momento di sospensione, tutto è nato… e tutto può morire. Basta un temporale, un fulmine, a distruggere il raccolto.

Nasce così la leggenda dei “fuochi fatui”. C’è chi racconta da sempre che… durante la notte, sulla montagna si accendano fuochi improvvisi, la natura “si anima”.

Gli abitanti della montagna festeggiano, pregano da millenni. Accendono fuochi, accolgono e condividono questo momento con la natura. Lo ricordano e lo spiritualizzano, auspicando un buon raccolto… la continuità della vita.


Leda

Edited by - ledacossu on Nov 14 2003 15:56:38Vai a Inizio Pagina

   
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