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 21 Pillole di Concerto di Sogni
 Febbre creativa....
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massimo
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Inserito - 02/10/2003 :  16:14:14  Mostra Profilo  Visita la Homepage di massimo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a massimo
La “febbre creativa” è fenomeno psichico. E siccome la mente è l’unico “strumento nobile” dell’uomo, non le sue mani, è l’unico medio degno di tutto il rispetto. Il termine è una metafora che contrassegna un fenomeno reale. Antico quanto straordinario, che solo persone straordinarie possono manifestare. Questa “straordinarietà” lo rende un aspetto poco visibile, mitizzato, e perciò mal compreso. La “febbre creativa” è la descrizione di stato mentale caratterizzato da un surplus energetico. Una spinta interiore che costringe all’azione chi ne è posseduto. Diventando per lui un vero e proprio “imperativo categorico”. L’energia prodotta dalla “febbre creativa” (spinta creativa) non è rapportabile alla blanda ispirazione della fantasia o dell’immaginazione. La sua “l’influenza” infatti distingue la creatività dalla comune inventiva. L’inventiva e l’immaginazione sono le doti del pensatore che manipola le idee. La spinta (febbre) creativa, invece, è la dote del genio che concepisce l’assolutamente originale. Ecco che, in capo scientifico, distinguiamo lo scienziato che produce l’idea, da quelli che ne propongono i perfezionamenti. Il campo religioso distinguiamo la Guida spirituale che sacralizza un tracciato, dal credente anche di rango che ne salmodia i dettami. In campo artistico distinguiamo l’artista, che crea il nuovo, dall’artigiano, che manipolando gli aspetti esteriori ripete un modello usuale. L’uomo influenzato dalla spinta creativa ne diventa il medio. Questo significa che nel momento creativo, è il genio ad essere lo “strumento” della (propria) genialità creativa. L’esperienza creativa di qualità è quella legata all’ispirazione sottile. E questa, a seconda della forza mentale (la volontà) dell’uomo, può risultare “esaltante” o “deprimente”. Nel primo caso, nell’uomo si esaltano (illuminano) anche gli aspetti inferiore della personalità. Di contro, nel secondo caso, il dolore della sovrapressione energetica può risultare insopportabile. Tanto da squilibrare la coscienza emotiva che si spinge verso l’auto-distruzione (annichilimento). Se ne deduce che l’esaltazione o la depressione dipendono dalla “resistenza psichica” dell’uomo «…che deve mediare tra se stesso e la spinta discendente dell’Idea che, attraverso lui, vuole manifestarsi…» Di norma, una mente evoluta sottoposta a sforzo è in grado di modificarsi ed assimilare la spinta, così da renderla propria (!) e realizzare un proprio arricchimento. Modificare le proprie reazioni significa passare dal dolore (depressione) della “crisi creativa” all’arricchimento assimilando il surplus energetico (esaltazione). Evidenziando la formula dell’illuminazione, che si realizza attraverso una prassi e non coi miracoli. La spinta discendente dell’Idea genera crisi-dolore (la causa); attraverso volontà-consapevolezza il medio può trasformarla; assimilazione-arricchimento-esaltazione; che si risolve nella sublimazione di sé stessi. Il “genio creativo” si dissocia dalla coscienza comune per “dare spazio” alla nuova idea che in-sorge. L’Idea nuova è l’immagine mentale (riflesso) più prossima all’archetipo di quel modello. E solo chi si è dissociato dalla concettualità comune, quella legata alle sensazioni fisiche. Questo significa che solo dimenticando se stessi, cioè, i propri pre-giudizi (idee antecedenti), si può accogliere o raccogliere il riflesso di una Idea archetipa. Ma trattando argomenti sottili bisogna imporsi una grande attenzione. Ad esempio non si può più giocare con il significato delle parole. Dalla correttezza del termine, infatti, dipende il valore del concetto. Ora, per ultimo ma non ultimo, un invito. Se non bisogna confondere un “utilizzatore” di modelli, di consuetudini e d’idee preesistenti con il vero “genio creativo” : è altrettanto importante non confonderlo con l’ossesso, che in ogni campo propone i propri “piccoli deliri “ con la certezza di verità rivelate.
...preciso che il pezzo non è mio, l'ho trovato in rete, ma mi sembra molto utile e degno di riflessioni
saluti massimo

   
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