Concerto di Sogni
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 7 Riflessioni
 Nei piaceri si cerca invano la felicità
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Giovanni
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Inserito - 16/06/2003 :  22:20:16  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Giovanni  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Giovanni
Ovunque guardiamo, vediamo gente che cerca di spassarsela, che si sforza d'essere felice.E' forse sbagliato? Naturalmente no. E' solo naturale voler godere la vita.Eppure il mondo sembra ugualmente pieno di persone infelici.Perchè?
Perchè molti, andando in cerca dei piaceri sprecano la loro vita cercando la felicità in modi che non la procurano.
Piaceri e felicità non sono assolutamente la stessa cosa.I piaceri possono accrescere la felicità, ma possono anche distruggerla.Il piacere è definito "appagamento dei sensi", oppure "svago o divertimento frivolo".La felicità è "uno stato di benessere e contentezza". E' una condizione mentale. Quindi i piaceri sono temporanei. Ma possono contribuire a cose più permanenti. Per esempio, il piacere temporaneo che deriva dal mangiare e bere bene può servire a salvaguardare qualcosa di più duraturo, una buona salute. Il piacere temporaneo che deriva dallo stare con gli amici può servire a consolidare l'amicizia. Un matrimonio felice, salde amicizie e-fino a un certo punto-la buona salute, possono contribuire a quella condizione mentale detta felicità. D'altra parte, i piaceri possono sminuire la felicità. Non a caso scriveva Seneca che "in mezzo agli stessi piaceri nascono le cause di dolore". Non solo, se i piaceri sono limitati esclusivamente a compiacere noi stessi, finiscono presto per apparire noiosi e senza scopo. Per provare vera felicità, oltre a trarre piacere bisogna anche dare piacere. Oggi vediamo che vengono spesi tanto tempo e denaro per 'fare la bella vita'. "Tràttati bene; te lo meriti!" è il motto di molti. Sono mossi dal desiderio di appagare se stessi. E' un vero e proprio cambiamento sociale sopraggiunto a gran velocità negli ultimi decenni, dove il tempo libero e la crescente ricchezza del ceto medio porta le persone a credere che il godimento sia il principale fine dell'esistenza umana. L'edonista moderno segue il credo che recita: "Vivi finché puoi; sei già morto da molto tempo". Così senso della responsabilità e altruismo sono passati in secondo piano e la maggioranza non prende neppure in considerazione la devozione e la spiritualità. Nessuna compassione per le sofferenze del prossimo.
C'era il detto"Prima il dovere, poi il piacere".Perchè pochi lo seguono? Il dovere è 'ciò che si è obbligati dalla morale a fare e a non fare'. Abbiamo doveri verso Dio, doveri verso la famiglia, doveri verso il prossimo e anche doveri verso noi stessi. Eppure si può provare molto piacere nell'assolvere i doveri. Anche se molti pensano che doveri e piaceri non siano conciliabili, non è necessariamente così. Dipende dalla capacità di vedere le cose dal giusto punto di vista con il dovuto senso della giustizia e l'uso della ragionevolezza. Se baderemo alla qualità, alla quantità e al costo dei nostri piaceri, come pure al tempo che vi dedicheremo, metteremo il dovere prima del piacere. E' scritto: "Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta, per non esserne nauseato e poi vomitarlo".(Prov.25.16)

Se siete arrivati in fondo...I miei complimenti alla vostra pazienza, generalmente amo essere un poco 'ungarettiano': poche parole ma efficaci come pallottole che colpiscono .
Il breve articolo esprime un paragone che, oggi in particolar modo, si tende ad ignorare al punto di ridurre ogni nostro sforzo alla ricerca del piacere...Non era, ad ogni modo, mia intenzione insegnare qualcosa a qualcuno.Esiste, proprio qui, un pessimo allievo che all'età di 36 anni, abbondanti, non ha ancora imparato, da se stesso tantomeno dagli altri, cosa sia la felicità e non lo dico chinando il capo con vergogna perchè io sono così.
giovanni


Giovanni

Roberto Mahlab
Amministratore



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Inserito - 16/06/2003 :  23:46:24  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Colgo al balzo la riflessione. Io quasi mai scrivo su concerto di sogni qualche cosa di diverso da racconti, perche' mi piace pensare che quella creata da Beppe e da me sia una rivista letteraria, ma questa sera faccio una eccezione, perche' voglio, desidero, dire qualche cosa.

Io spesso sento dire in giro da alcune persone quanto gli altri siano in un modo piuttosto che in un altro, che "tutti" si comportino cosi' o non cosi', la mia impressione e' che chi dice queste frasi, su come sono gli altri, voglia indicare quanto lui stesso e' diverso, e sensibile, unico, si arriva a punte estreme in cui tutto il resto del mondo, sei miliardi di abitanti, e' descritto come privo di valori e via dicendo.
Ma per quanto ne so io, i sei miliardi di abitanti del pianeta si svegliano al mattino, lavorano quando e' possibile e non rispecchiano per nulla la mancanza di valori di cui sono accusati e non hanno certo il tempo di considerare che cosa siano o non siano gli altri.

Le frasi tipo "tutti gli altri sono cosi' e cosi'", sono frasi senza significato.

Concerto credo che sia l'esempio vivente di che cosa sono capaci le persone, di quali umani valori, quando compare uno spazio, un luogo in cui i veri valori delle persone, comuni indipendentemente dalla fede, dall'origine, dal luogo in cui si vive, comuni perche' fondamento della costruzione della vita comune alla maggiorparte degli esseri umani, un luogo che permette semplicemente la comparsa di tali valori che esistono comunque, come esistono sul lavoro, in famiglia e in mille luoghi, come esistono nella maggior parte delle persone, i titoli su vicende sensazionali non sono altro che vicende sensazionali e per questo rare.

Questo e' il mondo, oppure anche questo e' il mondo e il discorso tipo "sono tutti cosi' o non cosi'", non rispecchia la realta'.

Siamo in tanti ad avere dei valori, siamo in tanti a dimostrarli, siamo in tanti a costruire, siamo in tanti a vivere tristezze e gioie come esseri umani, senza far del male a nessuno, con compassione e rispetto, valori che chiediamo a noi stessi e chiediamo a chi desideriamo che ci circondi.

Questo e' il mondo, non troppo filosofico, ma reale.

Un saluto a tutti i concertisti e vi prego di continuare a condividere i nostri comuni spazi con i vostri racconti, le vostre poesie, la nostra piccola letteratura di "scrittori della domenica" che e' la dimostrazione come siano la gran maggioranza delle persone, belle persone che desiderano condividere, pur mantendendo intatta la loro individualita'.

Che concerto sia con voi, dovunque, uno spirito che non ha nulla a che vedere con uno schermo o con qualsiasi luogo, perche' e' uno spirito che e' saldamente dentro tutti noi.

Roberto

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Giovanni
Viaggiatore


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Inserito - 17/06/2003 :  11:41:45  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Giovanni  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Giovanni
Ti ringrazio Roberto per l'attenzione dimostrata...vorrei solo precisare una cosa cui tengo sottolineare, il pezzo da me inserito non è assolutamente diretto verso qualcuno e non vuole alludere a niente di strano.E' una semplice osservazione che una volta mi è stata utile e che ho voluto condividere.
Grazie ancora
giovanni

GiovanniVai a Inizio Pagina

=Silvia=
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Inserito - 17/06/2003 :  12:55:03  Mostra Profilo  Visita la Homepage di =Silvia=  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a =Silvia=
Condivido con te Giovanni il pensiero, cerco sempre anch'io la felicità in ogni cosa, forse sarà anche cm dici tu...nel modo e nelle cose sbagliate, ma quando una la cerca in continuazione e non la trova non guarda certo queste piccole cose!
In ogni giorno della mia vita cerco felicità e amore, ma di certo non può essere solo colpa mia se non la trovo...lo faccio molto spontaneamente, nemmeno mi accorgo in cosa la cerco e se davvero la cerco!
Non sono capace d'accontentarmi, a me stessa chiedo molto, sempre il massimo in ogni cosa che faccio, sono molto severa con me stessa, se devo fare una cosa la faccio bene altrimenti meglio che non la faccio...questo per dire che in questo periodo non la cerco più la felicità, non mi accontento, piuttosto che cercarla per forza, male e così tanto per dire:"sono felice" meglio non cercarla, ma aspettare quella giusta!!
non credo sia il mondo infelice, ma le singole persone che lo compongono e non in un loro complesso, ma per ogniuno una ragione, un prelema, una gravità, una storia...per molti è tutto sempre, o quasi, felice!! non generalizzare troppo con il mondo, non siamo tutti infelici!


bacioni a tutti...=Silvia=


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Giovanni
Viaggiatore


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Inserito - 17/06/2003 :  14:45:45  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Giovanni  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Giovanni
Grazie anche a te cara Silvia;
non ho dubbi su quello che dici, certo che non si è tutti infelici a questo mondo...


GiovanniVai a Inizio Pagina

Paolo Talanca
Senatore


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Inserito - 17/06/2003 :  19:36:09  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Paolo Talanca  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Paolo Talanca
quote:

Io spesso sento dire in giro da alcune persone quanto gli altri siano in un modo piuttosto che in un altro, che "tutti" si comportino cosi' o non cosi', la mia impressione e' che chi dice queste frasi, su come sono gli altri, voglia indicare quanto lui stesso e' diverso, e sensibile, unico, si arriva a punte estreme in cui tutto il resto del mondo, sei miliardi di abitanti, e' descritto come privo di valori e via dicendo.
Ma per quanto ne so io, i sei miliardi di abitanti del pianeta si svegliano al mattino, lavorano quando e' possibile e non rispecchiano per nulla la mancanza di valori di cui sono accusati e non hanno certo il tempo di considerare che cosa siano o non siano gli altri.

Le frasi tipo "tutti gli altri sono cosi' e cosi'", sono frasi senza significato.


Roberto ti ringrazio per queste tue parole. Qualsiasi principio, qualsiasi valore morale o etico parte dal presupposto che è difeso nelle tue parole. La libertà di poter essere tutti uguali o la possibilità di avere pari opportunità, il saper condividere delle emozioni o degli stati d'animo avversi e, quello che più importa, il cercare di rendersi conto dell'importanza di un sentimento inespresso, o male interpretato, non possono essere violentati da una generalizzazione che rappresenta la via più facile e di eterna difesa. Spesso la diffidenza gioca un ruolo fondamentale in tutto ciò. Altre volte queste paure non c'entrano ed è la bestia informe dell'egoismo a farla da padrona. Grazie ancora.

Giovanni, io capisco bene quello che tu vuoi dire e sono anche la persona meno indicata per darti consigli avendo 13 anni meno di te. Però ho notato, scusa se mi permetto, il tuo continuo citare frasi di uomini di cultura o proverbi in genere. Spesso anche io lo faccio (per quello che mi riguarda, citerei, ad esempio, frasi di cantautori italiani per ogni argomento da trattare), però credo che il tutto sia molto più semplice (ma difficilmente raggiungibile) distaccandosi da queste "frasi fatte" e cercare di creare una propria strada, assolutamente nostra. E' un discorso che un pò continua il fatto del non giudicare mai perché, rimanendo nel proprio mondo, si capisce la "complementarità" degli altri e di un gesto indispensabile per la nostra crescita.
Purtroppo questo lo si può fare solo partendo da un proprio mondo, non esaminando ciecamente.
Buona fortuna per la tua ricerca... anche tu sai di essere tu stesso la tua vera felicità... compreso questo, tutto quello che riuscirai a dare agli altri nessuno potrà mai togliertelo.

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So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha vedutoVai a Inizio Pagina

   
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