I ricordi dell'infanzia, seppure di un bravo regista come Tornatore, tendono ad aggrovigliarsi alle emozioni stratificate delle esperienze successive e non sempre risultano vividi e coinvolgenti sullo schermo.
Così per Baaria: lungo, lunghissimo film che non sempre si riesce a seguire per il continuo tornare a ciò che dovrebbe spiegare il presente e che invece lo confonde.
Stranamente l'interpretazione dei due protagonisti non spicca su quella, a mio avviso notevole, di tanti altri attori che hanno avuto piccolissime parti e che hanno impreziosito con la loro bravura, un canovaccio pretenzioso sia per temi, sia per l'ampio periodo che indaga.
E per finire:Tornatore avrebbe dovuto seguire il consiglio della storica grappa Julia e "via la testa, via la coda e lasciare solo il cuore" del film con i due giovani attori credibili per età e slancio ideale.