Una vita o come dico spesso metà della mia vita. Come nel matrimonio dove l'altro viene considerato la propria metà così ho considerato il rapporto vissuto tra mille emozioni sempre intense.. "with passion" come è giusto che tutto debba essere.

Sono stato fortunato, molto fortunato. Sono stato accolto giovanissimo "maghetto dei computer" facendo cantare "funiculì Funicolà" ad un pezzo di plastica giapponese.. e da lì negli anni la magia (o la passione) non si è mai nè interrotta nè affivolita.

Troppi singoli istanti da ricordare, troppi volti, troppi sorrisi, troppe risate , qualche lacrima come è giusto che sia, come in ogni matrimonio, come in ogni famiglia.

E' come una famiglia dove non scegli il fratello, la sorella, i cugini o gli zii, ti capitano quelli che ti capitano, alcuni ti piacciono altri meno ma poi alla fine conosci e trovi il lato positivo di tutti e comunque impari a conviverci, perchè insieme si passa tanto tanto tempo.

Ieri ho camminato nel tempo e ho salito e sceso scalini, abbracciato persone, trattenuto emozioni fino ad implodere, non volevo fosse troppo difficile, troppo dura, troppo dolorosa per me e forse per alcuni di loro.

E arriva il momento dei saluti ed incontri Mamma Lina che nel suo abbraccio ti fa sentire veramente a casa e hai modo di riscoprire tuo fratello maggiore Claudio che ti augura e si augura serenità, il cugino mario che non sai se hai inguaiato presentandogli la sua attuale moglie o le sorelle maria roberta e giusy con cui adoravi fare colazione al mattino e quel competitivo del cugino Walter ma che poi in fondo è stato quello che al momento giusto ha saputo darti la forza di decidere.. e cosi' dieci, cento altri singoli parenti e ricordi.. tanti ricordi.. lo zio Tino e lo zio Angelo (quante litigate ma quanto rispetto..) e i parenti che sono andati lontani come la sorellina Roberta a Rarotonga o il cugino Ruggero in brasile..

Ci sono sempre tre famiglie nella vita di ciascuno.. quella in cui nasci, quella in cui trascorri la maggior parte del tuo tempo adulto con amici e lavoro (e se sei fortunato come me questi coincidono) e finalmente quella che crei e che continuerà dopo di te.

C'e' metà di una vita in questa famiglia che non è stato facile lasciare ma a volte un semplice accento è tutto. Come chiamarsi Andriano o Andrianò.. e quindi passare da metà a meta.. la meta finale di un nuovo viaggio con un'altra famiglia, la mia.

Grazie di tutto e di molto di più,
Beppe