Concerto di Sogni
Main sponsor: Ideal Gomma Sport Sas
Think and Make It!

Remember Nassiriya : Appendete una bandiera ai vostri monitor Concert of the World: English Version



 Home   Elenco Autori   Forum:Elenco Argomenti   Eventi attuali e storici    Le prime pagine   Link  
Utente:
 
Password:
 
Salva password Dimenticata la password?
 
 tutti i Forum
 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Il fuoco verde
 Versione per la stampa  
Autore Tema Precedente Tema Tema Successivo  
Mercedes
Emerito


Italy
106 Inseriti
100 Gold
111 Punti Rep.
Inserito - 21/04/2006 :  08:37:19  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Mercedes Invia un Messaggio Privato a Mercedes


Quella mattina avrebbe dovuto portare a Livia le cose da mettere sulla bancarella per il mercatino che avevano. Era stata un’idea dell’amica, ed era veramente valida perché serviva a svuotare la casa delle cose che non si adoperavano e non servivano più, ma toppo buone per essere buttate via. Si affrettò e buttò alla rinfusa nella piccola valigia dei vestitini molto carini, ma ormai piccoli e passati di moda, una sacchetta dove aveva messo oggetti di bigiotteria e anelli fantasia, ma d’argento…..afferrò la valigia e corse fuoti. L’amica l’aspettava al portone, gettò la valigia sul sedile posteriore dell’utilitaria e sedette, tirò un sospiro di sollievo, si allacciò la cintura e disse….
-Ecco, puoi andare, finalmente ce l’ho fatta. Ma perché la vita va così di corsa? Sono stanchissima per il lavoro e mi ritrovo la casa come un bazar….”. – risero insieme e poi si avviarono. Bè. ultimamente aveva avuto anche lei delle piccole difficoltà economiche e aveva ristretto la lista delle spese superflue, ma al di là di questo c’era anche l’eccitazione per una cosa nuova, per una sorta di gioco che voleva lei e l’amica al centro di una competizione. Chi sarebbe stata capace di vendere di più? Ecco, non sapeva proprio immaginare se stessa dietro un banco, ma…..cominciò ad elaborare delle frasi adatte….Intanto l’amica parlava, parlava….non afferrò neanche una parola e dovette dire….”Come? Scusami non ho sentito…”
-“Ecco ti stavo dicendo che gli oggetti di bigiotteria vanno alla grande, le mogliettine anche, sai quelle con qualche pietruzza, oggi sono di moda….Bè,- aggiunse dubbiosa – vedremo, cerchiamo di fare del nostro meglio. – Fece spallucce – Dopo tutto, prendiamolo come un gioco”
Arrivarono alla piazza, già qualche bancarella era in atto e , trovato il loro posto presero a scaricare quanto occorreva per sistemarsi. Cominciarono a stendere sul piano di legno le mogliettine, le gonne, appesero all’ombrellone le grucce con i vestitini, poi Olivia si girò verso l’amica e disse, guarda prendi la sacchetta e sistema le collanine e gli anelli, io vado a quel bar a prendere due caffè – la guardò – lo vuoi vero? Ma si – si girò e si incammino continuando a parlare – Ci darà la carica”
Quando tornò indietro fu sorpresa di vedere tre persone che guardavano gli oggetti
esposti……i loro oggetti esposti……Cribbio pensò, cos’è, la fortuna che ci bacia? Sarebbe la prima volta…..ma una prima volta ci deve essere!!!!!!!
Livia stava mettendo in un sacchettino un anello che un signore, molto ben vestito, di una età, diciamo, media, forse quaranta, forse quarantacinque, aveva acquistato. Strano pensò, aveva l’aspetto dell’uomo d’affari,giovane, ma …..importante. Non avrebbe saputo definirlo in altro modo. Si avvicinò e porse il caffè all’amica. Casualmente incrociò lo sguardo dell’uomo il quale la fissò a lungo. Olivia era bella, ma come tutte le belle ragazze non se ne rendeva conto, era bella e piena di vita, castana, slanciata, gambe da far girare le teste di molti uomini. Livia era bionda, esile, ascetica, uno strano connubio riunito sotto quell’ombrellone…..Ma era una miscela che attirava certamente l’attenzione di tutti i visitatori. E quel giorno ce ne furono molti….Vendettero bene, e a sera, stanche morte fecero il conto della moneta incassata.
“-Eureka – esclamò Olivia – è andata bene, molto bene. Abbiamo ancora due giorni di vendita e….pensa Livia, oltre a liberare casa, avrò quanto occorre per fare quei piccoli lavoretti…… - cominciò a saltellare e a ridere, si sentiva euforica.
Tornò a casa quella sera molto felice, e cominciò a preparare altre cose da mettere in esposizione. Aprì il cassetto dove teneva la bigiotteria, ce n’era ancora, poi s’accorse che la custodia di un anello, ma un anello vero, molto vero…era vuota. Fissò la scatolina e freneticamente aprì il contenitore metallico dove teneva i gioielli “buoni” quelli con i quali si adornava in rare occasioni. Ma non trovò lo splendido anello definito da tutti “il fuoco verde”. Uno smeraldo di grandi proporzioni, di otto carati, tagliato a goccia e contornato da quattro carati di brillanti. Un gioiello ereditato dalla famiglia, che aveva adornato la mano della sua mamma. Un gelo la pervase. Afferrò il telefono e chiamò subito l’amica.
-“-Livia, scusami ma per caso a quel signore….si quello ben vestito, uno dei primi clienti….si, si….-l’amica l’interrompeva – ma si, quello, a lui hai venduto un anello o una collana?”
- “Un anello, quello con la pietra verde” – rispose Livia –“perché?”
Si sentì morire. –“Perché….perchè….nulla, volevo saperlo” Il dirlo all’amica avrebbe significato coinvolgerla nella sua stoltezza, e lei povera figlia non c’entrava nulla….o forse avrebbe almeno potuto guardarlo e chiedere all’amica qualcosa ma…..Insomma, ormai era fatta. Dormì male e la mattina dopo era di umore….nero, ma fece del suo meglio per nasconderlo., e intanto pensava…-“Troppi stracci, troppe carabattole dovrei vendere per rifarmi di quella perdita!”
Dietro all’ombra dell’ombrellone, fissava la clientela che domandava, voleva sapere prezzi, mostrava mogliettine, incartava….ma era come svuotata fino al momento in cui……si trovò dinanzi i due occhi neri che la fissavano, come il giorno prima. Il giovane alto, magro, ben vestito era li. Lo guardò e non seppe dire nulla ma, forse gli sguardi erano eloquenti. Il suo diceva…..”E’ stato un errore…” e quello del giovane rispondeva…”Si, lo so, per questo sono qui” Fece il mezzo giro del tavolo e la raggiunse, tirò fuori dalla tasca interna un libretto di assegni.
-“L’anello ormai mi appartiene – si schiarì la voce – e lo darò alla donna che amerò, ma il prezzo non era giusto. – con fare indifferente sfogliò gli assegni – Forse….vanno bene ventimila euro?” Lo fissò, profondamente, non riusciva a parlare e pensava…”Dio come sei bello, e sei anche più bello perché sei onesto, sei leale…..Ma che me importa dei soldi?”
-“Forse….- indugiava timidamente – venticinque mila?”
E Olivia pensò ancora….”ma che cosa sono i soldi se tu sei capace di venire qui per riparare una mia stupida svista?”
- “Posso darle trentamila euro, ma non di più” – decisamente si accinse a scrivere l’assegno.
-“No aspetti – lo fermò Olivia – non qui e poi….sono stata sciocca io e….Va bene, ma…- non sapeva più cosa dire. La cifra era alta, avrebbe fatto tante cose con quei soldi ma, avrebbe perso per sempre un ricordo della mamma a lei tanto caro. Sospirò.
Il giovane intanto aveva scritto l’assegno e lo aveva staccato dal libretto…- “Il nome lo metterà lei, ma le do il mio biglietto da visita, vorrei in cambio il suo numero di telefono, il suo recapito….per il buon fine della transazione”. Prese l’assegno e il biglietto, li fissò entrambi e li mise nella borsettina che portava a tracolla. Poi prese un foglietto di carta e scrisse il suo numero e il suo indirizzo. Fissò il giovane negli occhi e rimase così assorta finchè il giovane si girò e sparì alla sua vista.
Quella sera fecero il conto del denaro guadagnato e Livia non volle i denari dell’assegno, anche se era una vendita della bancarella…-“No cara, quello era un tuo gioiello, era una cosa che apparteneva alla tua famiglia, era un oggetto vero” e non sentì ragioni.
Il terzo giorno passò tra alti e bassi, con Livia che spumeggiava presentando la merce e lei che faceva del suo meglio per starle dietro. .E intanto pensava che nel cassetto della scrivania aveva riposto un assegno di alto valore. Lo avrebbe portato in banca l’indomani.
Tornarono a casa stanche quella sera, ma molto soddisfatte, e se non fosse stato per l’incidente dell’anello avrebbero potuto dire che, tutto sommato, era stata un’esperienza da ripetere. Entrò in casa, si tolse le scarpe e a piedi nudi andò in cucina, si versò da bere….non aveva fame per nulla. Tanti caffè durante il giorno e qualche tramezzino….e quegli occhi neri sempre dinanzi a lei. Si sdraiò sul divano, accese la tv. Sempre le stesse notizie, centro sinistra e centro destra…….chi vince e chi perde….liti, battibecchi…..Spense e se ne andò in camera da letto, si tolse il vestito e si sdraiò al buio. Il telefonò squillò, prese il cordless e…-“Si.? Pronto?”
-“ Sono Valerio Lanza” – schizzò a sedere sul letto – “ Se non è troppo tardi posso invitarla a cena”?
Da quel momento, nella sua vita, tornò a splendere il sole…..Una cena, una dichiarazione d’amore e lo splendido fuoco verde che avrebbe portato al dito per sempre.



Mercedesmarconi

   
Clicca qui per la scheda generale dell'autore
Altri testi dello stesso autore
Tema Incorniciato Dolore
Tema Due chiacchiere
Tema Incorniciato Un raggio di sole
Tema Incorniciato L'INCONTRO
Tema Incorniciato La ballata della rondine
Tema Incorniciato Un mare verde
Tema Incorniciato Menzogne
Tema Incorniciato Ad un uomo
Tema Incorniciato Quel piccolo rettangolo di luce
Tema Incorniciato Quel piccolo rettangolo di luce - 2° parte
Tema Incorniciato Buonanotte
Tema Incorniciato Stella cadente
Tema Incorniciato L'amore
Tema Incorniciato Meditazioni 
Tema Incorniciato Dolore
Tema Incorniciato Addio
Tema Incorniciato L'attesa
Tema Incorniciato La notte
Tema Incorniciato Parole
Tema Incorniciato Io donna
-----------------------------------------
Vai a:

Pagina Caricata in :2,18
Imposta come tua pagina di avvio aggiungi ai favoriti Privacy Segnala Errori © 2001-2021 Concerto di Sogni - B.A. & R.M MaxWebPortal Snitz Forums Go To Top Of Page