Elena Fiorentini
Curatore
Italy
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Inserito - 19/04/2005 : 23:15:51
60° Anniversario della Liberazione Spettacolo teatrale La ragazza di Bube ^^^°°°^^^ 30 aprile 2005 ore 20,45 ingresso libero ________
Nell’ambito delle celebrazioni per il 25 aprile – 60° Anniversario della Liberazione, il Teatro Comunale di Monfalcone ospita, sabato 30 aprile, con inizio alle ore 20.45, lo spettacolo La ragazza di Bube, tratto dal celebre romanzo di Carlo Cassola. La produzione Lo spettacolo, una produzione del Teatro Stabile di Grosseto, è diretto da Alessandro Gatto mentre l’adattamento teatrale (si tratta della prima riduzione teatrale dell’autore romano) è di David Norisco. La narrazione L’emozionante opera di Cassola racconta la storia ed il tragico destino di Mara, fidanzata bambina di Bube, ex partigiano, costretta a scegliere fra le proprie passioni e il “dovere” imposto dal legame amoroso. Ne scaturisce una storia esemplare, imperniata su pochi umili protagonisti. La narrazione, assolutamente perfetta per tensione, ritmo e semplicità corale, esalta le scelte che i personaggi sono costretti a compiere ad ogni passo della loro storia. dalle Note di regia Così scrive Alessandro Gatto nelle sue note di regia: La ragazza di Bube trae il suo significato dalla profonda correlazione fra i protagonisti ed il periodo storico in cui si muovono. Bube e Mara sono vittime di un processo socio-politico al di sopra della loro comprensione e delle illusioni che pervasero un intero paese nell’immediato dopoguerra. Bube ha solo 19 anni, è ingenuo, impreparato alla vita “normale” dopo aver vissuto alla macchia come partigiano: spinto alla violenza da una visione rivoluzionaria estremista, si ritrova solo in una vicenda che lo stritolerà, abbandonato da chi ha condiviso le sue ideologie e, alla ricerca della normalità, dovrà rassegnarsi ad accettare se stesso soltanto come assassino. In Cassola, anch’egli partigiano e da sempre profondo indagatore della condizione umana, non c’è alcuna intenzione di giustificare o addolcire la colpa di Bube ma solo il tentativo di comprenderla. Questo tentativo si identifica in Mara, la sola ad essere consapevole dell’atroce tranello che la vita ha teso al “suo” uomo. [.....] Così come l'idea del romanzo è nata da un’intervista alla reale protagonista, anche l’adattamento teatrale è vissuto come una lunga confessione intima di Mara, un dibattito fra pubblico e privato, uno stralcio esistenziale retrospettivo regolato dalle parole, dai ricordi e dalle emozioni di una Mara adulta. Alessandro Gatto Ingresso libero Elena Fiorentini
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