Concerto di Sogni
Il primo Sito letterario italiano (google/alexa)
Tra i primi 100 Siti italiani (google/alexa)
Segnala concertodisogni ad un amico
Aiutiamo i ragazzi di Angelica
Remember Nassiriya : Appendete una bandiera ai vostri monitor

 Home   Elenco Autori   Forum:Elenco Argomenti   Eventi attuali e storici    Le prime pagine   Link  
Utente:
 
Password:
 
Salva password Dimenticata la password?
 
 tutti i Forum
 7 Riflessioni
 Fuga dal mondo?
 Versione per la stampa  
Autore Tema Precedente Tema Tema Successivo  
colibrì
Curatore



204 Inseriti
106 Gold
180 Punti Rep.
Inserito - apr 07 2002 :  18:13:08  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a colibrì
La “peterpanite” colpisce sempre più spesso e continua a mietere vittime. Rimanere bambini a vita, evitare le responsabilità, giocare piuttosto che lavorare, ti amo ma non ti sposo, andrei missionario in Africa, ma solo per qualche mese… è una storia vecchia come il mondo. Solo che negli ultimi tempi il fenomeno assume proporzioni preoccupanti, quasi una piaga sociale. Anch’io mi sento infettata e non è che ne vada fiera. Sarebbe bello parlarne e discutere sui possibili rimedi. Ma qui vorrei solo far notare una cosa semplicissima: si rischia di fare di tutte le erbe un fascio. Mi capita spesso di sentire appioppare la famosa accusa di “fuggire dal mondo” a questa o quella categoria di persone, con eccessiva durezza, con dabbenismo, come se ci fosse qualcuno che invece ne andasse immune. Ecco, su questo vorrei protestare. Cosa si intende con la parola “mondo”? Un sano attaccamento alla realtà o piuttosto un ottuso materialismo? Perché nel secondo caso il fuggire dal “mondo” è un desiderio assolutamente universale: disegnare, innamorarsi, leggere libri, usare internet, farsi monaci, recitare o cantare, concorrere per Miss Italia o per il Nobel, buttarsi nello sport, scalare l’Everest, studiare chimica o filosofia o medicina cinese, scrivere romanzi, cercare resti di tirannosaurus rex, viaggiare per i cinque continenti, perfino impegnarsi in politica… tutto può essere bollato come fuga dal mondo, a parte lavorare in miniera (ma non è detto! Si sa che il lavoro spesso è un rifugio per non pensare ad altri problemi e quando arriva il momento della pensione molti si sentono persi).
Risolto il problema fame e sete rimane un senso di vuoto... come dire? ... fastidioso.
Si cerca sempre “altro”, perché nessuno vuol rassegnarsi a credere (e giustamente) che sia tutto qui. Lo so, il discorso è complicato, ma io vorrei solo capire come si fa ad avere il coraggio di accusare qualcuno di “fuggire dal mondo”: mi sembra davvero il rimprovero più ipocrita che si possa fare. Semmai ci si può chiedere se il “modo” in cui si è scelto di fuggire sia moralmente accettabile (cioè se non provochi del male a sé o ad altri). Quasi tutte le volte che lo sento dire percepisco una mancanza di sana obiettività. Spesso quello che con leggerezza viene chiamato fuga dal mondo è solo ricerca di una bellezza nuova, di un motivo per vivere nonostante tutto.
Vi ringrazio di avermi ascoltato... gratis.

colibrì

Roberto Mahlab
Amministratore



851 Inseriti
114 Gold
456 Punti Rep.
Inserito - apr 08 2002 :  00:09:36  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
A me invece e' capitato questo pomeriggio che, mentre uscivo per andare al cinema, una vicina di casa mi abbia lanciato uno sguardo preoccupato :"Attento che comincia a piovere!".
Io non so se avrebbe smesso se non fossi andato al cinema, ma il punto e' che a me piace la pioggia e non la sento come un pericolo a cui prestare attenzione. Del resto senza pioggia non ci sarebbero i laghi e il mare e i fiumi e neppure il tip tap, come avrebbe potuto danzare Gene Kelly se non con "Singing in the rain", forse sul rovente asfalto di ferragosto in una metropoli assetata?

Per non parlare di ieri, la stessa vicina mi ha osservato tornare a casa dopo una giornata sugli sci in Engadina, neve perfetta conservata dal freddo intenso di questi giorni e slalom nello spettacolare panorama dei tremila del Pitz Nair, del Gluna, del Trais Fluors. E invece di chiedermi se mi avevano fatto difficolta' alla frontiera al rientro in Italia dato che il mio viso abbronzantissimo nulla aveva piu' a che vedere con la foto sulla carta d'identita', la mia vicina si e' preoccupata :"Ma non hai mangiato tutto il giorno?".

Be', puo' darsi che stare fuori nel mondo a volte trasmetta l'impressione che si stia fuori dal mondo.

I miei sportivissimi genitori fecero per primi la scelta di coniugare il dentro con il fuori, giustamente, visto che loro erano due e io uno solo, hanno sempre agito in modo democratico e cioe' la minoranza doveva adeguarsi alla maggioranza e non costringerla a stare in casa.
Cosi' all'eta' di tre anni mi sganciarono in una piscina e quel giorno appresi a distinguere il gusto del cloro da quello del latte e un anno dopo, visto che amavano sciare, mi portarono a tremilacinquecento metri e ovviamente all'improvviso si fece buio e la piu' gelida tempesta di neve della stagione si abbatte' sulla pista proprio mentre con voce carezzevole mi dicevano :"vedi come e' facile? coraggio, prova, chiudi quegli sci e seguici". Io non sapevo ancora articolare parola e non riuscii ad esprimere chiaramente il mio pensiero anche perche' nevicava cosi' forte che non vedevo neppure la pista e se un essere umano non vede chiaramente fuori da se' come puo' vedere chiaramente dentro di se'?

La settimana dopo decisero di affidarmi alle cure del migliore maestro di sci della localita' affinche' mi insegnasse almeno a stare aggrappato allo skilift, perdevo l'ancora ripetutamente infatti. Mio padre con tutta la pazienza e l'amore di questo mondo mi trasportava tentando di abbassare lo schienale di legno, ma non li avevano ancora inventati i bambini di quattro anni cosi' alti da poterlo raggiungere quello schienale.
Il maestro di sci decise di mettere in pratica proprio quel giorno e proprio con me le tecniche che aveva appreso guardando un film sui marines e mi pose in cima ad uno strapiombo e mi disse di lanciarmi giu'.

Io ero troppo piccolo e non avevo ancora l'eta' per andare da solo al cinema e vedere :"Gli ammutinati del Bounty" e ribellarmi e cosi' arrivai alla fine dello strapiombo ad occhi chiusi e pure gli sci erano correttamente uniti. Il maestro stupefatto perse invece l'equilibrio e cadde. Io spostai lo sguardo imbarazzato e lui invece mi chiamo' a se' e mi disse :"Vedi Roberto? Sono caduto". Credo che nella sua saggezza volesse insegnarmi qualcosa di importante, ma sarebbero passati molti anni prima che io andassi a vedere un film impegnato che mi aprisse la mente.

Al mattino a colazione i bambini del mondo esclamavano con accento inconfondibile :"buona la pappa", mentre il mio vocabolario forzatamente piu' ridotto utilizzava la mia piccola lingua per osservare, con accento dell'alta Engadina, :"bella la pista".

Farsi mancare il tempo per non dover mai dire :" E' tutto qui?".

Roberto

Vai a Inizio Pagina

   
Clicca qui per la scheda generale dell'autore
Altri testi dello stesso autore
Tema amata scrittura
Tema interrogativo cosmico...
Tema La mia strada
Tema La dote dell'avvocato :-)
Tema Farò tardi ma...
Tema Ma perché l'Inter ha perso???
Tema il melodramma
Tema pensieri in una mattina triste.....
Tema Ma qui non si paga nulla?
Tema My name is Bubi :-)
Tema le zitelle dell'Avvenire
Tema un giorno da Sean Connery...
Tema Uomini e topic
Tema Milano, concerto in via Lanzone
Tema CiaU'!
Tema Auguri a Paoli & Paole
Tema Anto'... Fa caldo....
Tema Saranno famosi impiegati della Sip :-)
Tema Riflessione....
Tema Anniversario
-----------------------------------------
Vai a:

Imposta come tua pagina di avvio aggiungi ai favoriti Privacy Segnala Errori © 2002-2005 Concerto di Sogni - B.A. & R.M MaxWebPortal Snitz Forums Go To Top Of Page