Ho conosciuto una ragazza aborigena che frequenta la mia scuola...non avevo nemmeno calcolato che era un'aborigena, la vedevo semplicemente un po' mulatta ma non mi sono posta domande...abbiamo parlato di danza, perche' entrambe abbiamo la passione dell'hip hop, e lei mi ha invitata ad andare in discoteca un venerdi' sera.
Prima di quel momento avevo chiesto ripetutamente ai miei famigliari e agli amici di scuola se ci fossero corsi di hip hop o discoteche in quella zona, e tutti mi avevano detto di no. Dopo aver saputo di questa discoteca, e che questa ragazza insegnava ad un corso di danza, ho chiesto spiegazioni ad alcune amiche, e queste mi hanno detto “beh, si’, in effetti e’ vero, c’e una discoteca, ma non fa per noi...ci vanno gli aborigeni!”. Ho chiesto che cosa ci fosse mai di male e mi e’ stato risposto che agli aborigeno non piacciono tanto i bianchi.
E ai bianchi piacciono gli aborigeni? No, non sono persone da frequentare, e’ sempre stato cosi’ e sara’ cosi per sempre.
Ho risposto che per risolvere il problema qualcuno ci si deve mettere, si deve tentare.
Sfortunatamente la mia famiglia ospitante non e’ d’accordo nel lasciarmi andare in questa discoteca.

Il bambino che per primo vede una palla o un fiore piu bello degli altri esclama: “E’ mio, l’ho visto prima io”, e il secondo bambino restera’ indispettito per tutto il giorno, e fara’ di tutto per togliere al compagno di giochi cio’ che ha tra le mani, o trovare qualcos’altro su cui spostare l’attenzione, qualcosa degno di invidia.
E’ questo cio che credo successe. Gli aborigeni furono gelosi della loro Terra e gli stranieri, piu numerosi, li schiacciarono.
E quando si e’ adulti, il colore della pelle viene prima anche del diritto di proprieta’, che gia e’ uno stupido capriccio!

Non ho una soluzione da proporre, e so che e’ facile limitarsi a giudicare...
Probabilmente tutto dipende da un enorme errore nell’edcazione delle persone che non e’ attualmente finalizzata alla realizzazione di un benessere collettivo ma che, al contrario, crea divisione e ignoranza che poi si trasforma in rancore e infelicita’ nella vita di tutti i giorni e guerre, se vogliamo parlare in grande.