Centenario del Cantiere Navale di Monfalcone / Eventi espositivi

I Cosulich
Una storia per immagini
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Vito Timmel
Il Teatro di Panzano
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Tranquillo Marangoni Un artista in cantiere
dal 3 aprile al 15 giugno 2008
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É con un prestigioso percorso espositivo articolato in tre mostre, allestite al Palazzetto Veneto e alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, che il Comune di Monfalcone ed il Consorzio Culturale del Monfalconese rendono omaggio, nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario del Cantiere Navale, al Cantiere quale essenziale risorsa economica ma anche importante motore per la crescita sociale e culturale della città e di molta parte del territorio circostante.

Inaugurazione

Giovedì 3 aprile, alle ore 17.30, al Palazzetto Veneto di Monfalcone si inaugura la mostra
- I Cosulich. Una storia per immagini. .

A seguire, saranno aperte le mostre allestite presso la Galleria di piazza Cavour:
- Vito Timmel. Il Teatro di Panzano
- Tranquillo Marangoni. Un artista in cantiere.

La scelta della giornata inaugurale è un omaggio all’istituzione cantieristica: il 3 aprile 1908, infatti, si teneva a Monfalcone, ad opera di Callisto ed Alberto Cosulich, il primo congresso istitutivo dell’azienda, che di fatto apriva l’attività produttiva del Cantiere Navale Triestino.

date - orari d'apertura

Le mostre, ad ingresso libero, rimangono aperte fino al 15 giugno 2008 con il seguente orario: da martedì a venerdì dalle 16.00 alle 19.00, sabato e festivi anche dalle 10.00 alle 13.00.

Curata da Andrea Bruciati e Lorena De Biasio, l’esposizione I Cosulich. Una storia per immagini è dedicata agli albori del Cantiere e rivisita il lungo ed articolato rapporto fra l’intraprendente famiglia di imprenditori e la comunità monfalconese attraverso una ricca rassegna di documenti.

In mostra una generosa documentazione pittorica, dal ritratto del capostipite alla raffigurazione di sua moglie, e fotografica, dal nipote Giuseppe all’ultimo direttore Alberto, che tendono a privilegiare l’aspetto privato di una sfida imprenditoriale: suggestioni di una memoria in cui è forte una dimensione narrativa più che un’analisi scientifica della storia intrecciatasi fra gli armatori lussiniani e la comunità cittadina.

L’esposizione si propone, quindi, non soltanto di indagare il frutto di processi produttivi, economici e sociali che entrano in relazione con la città ma anche di scoprire da quale prospettiva quegli stessi sforzi sono stati avvertiti e vissuti da quel ceto industriale che di certo ha contribuito a plasmare l’identità e le peculiarità di questo territorio.

Le immagini di repertorio, i documenti di viaggio, i dipinti dei velieri, le splendide affiche pubblicitarie, le fotografie, i disegni, le mappe e tutto ciò che è esposto serve a ripercorrere la storia dei Cosulich, dai primi insediamenti lussiniani ai viaggi e alla vita sui velieri, fino al trasferimento dell’attività a Monfalcone, con la costruzione delle prime navi e il varo, nel Ventennio, dei primi importanti transatlantici.

Tutti i materiali esposti sono stati reperiti grazie alla preziosa collaborazione degli eredi della famiglia, quelli del ramo triestino (in particolare risultano fondamentali i contributi delle signore Nora, Alessandra e Lucilla Cosulich), e quelli del ramo veneziano nella persona di Alberto, cui si affianca il significativo contributo della F.lli Cosulich di Trieste.

Vito Timmel - le tele per il Teatro di Panzano

E’ invece la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea ad accogliere Vito Timmel. Il Teatro di Panzano, la mostra curata da Franca Marri, Patrizia Giacometti e Gianpaolo Cuscunà che raccoglie, e per la prima volta presenta al pubblico, le 12 grandi tele realizzate dal pittore triestino Vito Timmel per decorare l'interno del Teatro di Panzano. Alle tele si aggiunge un ricco repertorio di immagini fotografiche e documenti relativi alle attività musicali, teatrali e ricreative che dal 1921 al 1945 ebbero luogo nel Teatro.

Il teatro di Panzano
Il Teatro di Panzano, uno degli edifici di maggior pregio del quartiere realizzato dai Cosulich per ospitare operai e impiegati del Cantiere, era stato progettato dall’ingegnere Dante Fornasir, il quale già negli anni Dieci aveva lavorato alla pianificazione del villaggio operaio di Panzano.

Fu distrutto dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale ma, fortunatamente, i lavori di Timmel furono custoditi, proprio in una casa di Panzano, da Paolo Marangoni, figlio dello xilografo Tranquillo. Con grande generosità Marangoni ha reso disponibili i dipinti, presi quindi in carico dal Consorzio Culturale del Monfalconese e resi oggi nuovamente visibili grazie ad un lungo ed accurato intervento di restauro.

Le tele di Timmel raffigurano personaggi della storia del teatro e della letteratura (come Cyrano, Elettra, Salomè), figure tratte dalla tradizione popolare, maschere simboleggianti i diversi generi teatrali. L’artista mostra una grande attenzione per il teatro contemporaneo, per i drammi che venivano in quegli anni rappresentati sui palcoscenici triestini e italiani e per le trasposizioni in chiave teatrale di opere del secolo precedente.

Con la rappresentazione della storia del teatro secondo Timmel, è l’intera commedia umana a venir ‘messa in scena’, con le sue gioie e i suoi dolori: in questo senso le cinque maschere del boccascena, raffiguranti la Tragedia, lo Scherzo, la Satira, la Commedia e il Dramma, forniscono allo spettatore il primo strumento di lettura dell’intero ciclo pittorico di Timmel.

Tranquillo Marangoni

Tranquillo Marangoni. Un artista in cantiere, a cura di Andrea Bruciati e Lorena De Biasio, è dedicata alla produzione che il grande xilografo realizza, fra il 1939 e il 1962, per gli arredi e le decorazioni delle motonavi costruite in quel periodo dal Cantiere.

In mostra, nelle sale della Galleria, una grande varietà di bozzetti, disegni e progetti: i cartoni preparatori per il pannello La principessa e il trovatore (1959), oggi esposto nell’ingresso della Biblioteca Comunale di Monfalcone, che si trovava sullo scalone di collegamento fra il ponte alloggi passeggeri ed il ponte sala da pranzo sulla motonave Stelvio; il bozzetto del pannello La pesca, posizionato nel vestibolo della classe turistica della turbonave Oceanic (1965), supertransatlantico di lusso a classe unica; i cartoni che anticipano le decorazioni, in lacca e graffito, per lo spazio dell’orchestra sulla nave Fairsea (1955), in cui sono rappresentate figure di Ballerine stilizzate; i lucidi delle decorazioni per la turbonave Guglielmo Marconi (1963), dedicati a Caccia subacquea, Pesca, Navi e Pesci; i lucidi e i cartoni per la decorazione della sala soggiorno della motonave Victoria (1953), per la quale aveva progettato anche la piscina ed il bancone del bar, che affronta i temi dei mestieri tradizionali e delle stagioni; i diversi disegni per i pannelli della motonave Giulio Cesare (1951), primo grande transatlantico costruito nel dopoguerra: Giro del mondo in ottanta giorni e Via Crucis.

A queste preziose testimonianze si affianca una ricca serie di fotografie di interni delle navi e di incisioni dedicate al Cantiere e ai paesaggi monfalconesi.

Il catalogo del Fondo Marangoni

In occasione delle importanti celebrazioni del 2008, il Comune di Monfalcone rende un ulteriore omaggio all’artista con la pubblicazione di un volume prestigioso e di grande valore scientifico, il Catalogo del Fondo Marangoni, acquistato dal Comune di Monfalcone grazie alla disponibilità degli eredi e oggi custodito presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea.
La pubblicazione, a cura di Giuseppe Bergamini, verrà presentata al pubblico [red]martedì 29 aprile, alle ore 18.00, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Comunale.