Sangue, tv, fuochi d'artificio mortali, kamikaze, fuoco amico, errori, bombe intelligenti, torture, maschere antigas, attentati.

Parole, parole, parole, politica, politica, politica.

Sangue prima degli americani, sangue durante gli americani, sangue dopo degli americani.

Sangue, americano, inglese, irakeno, palestinese, ebreo.

Dittatori, terroristi, illusioni di morte, ideali strumentali, sventolati di rosso, rosso politico sangue.

Telegiornale, sangue, paura, parole controllate, si dice quello che si può dire per sopravvivere, occhi che si guardano intorno, minaccia.

Occhi di prigionieri, cerbiatti nel deserto.

Bambini, Americani, Iracheni, palestinesi ed ebrei.

Siamo immersi nelle parole
che diventano immagini
che solidificano in strati sovrapposti di paure
che evaporano in parole vuote, usate per colpire, di nuovo.
Il sedimento è la tristezza.

Nella speranza che tutto questo concorra a rendere questo mondo migliore e che, dalle ceneri, risorga ogni libertà.