La festa di Hannukkà dura otto giorni ed ogni sera si accende una candela in più della precedente sera nel Candelabro a nove lumi, uno dei quali viene sempre utilizzato solo per accendere le altre candele.
La ricorrenza ricorda il miracolo che avvenne alla fine della guerra di liberazione della Terra di Israele condotta dai Maccabei contro gli allora occupanti assiro-greci. Liberata anche Gerusalemme, essi accesero nel Tempio un lume per celebrare il Signore e il lume, che aveva olio a sufficienza per neppure un giorno, rimase invece acceso per otto giorni, il tempo necessario per ripristinare le scorte del combustibile di quei tempi.

Nella tradizione ebraica è anche una delle feste dedicate ai bambini, in memoria di quel periodo buio in cui l'occupante vietò loro di studiare la Torah, cioè la Bibbia, affinché il popolo fosse annientato perché l'insegnamento non poteva essere più tramandato impedendo lo studio, l'arma segreta degli ebrei. Si narra che le scuole funzionassero ugualmente con piccole sentinelle e ogni volta che la polizia dell'occupante si avvicinava esse davano l'allarme. I bambini chiudevano allora i libri e li nascondevano e quando le milizie entravano negli edifici trovavano solo dei piccoli intenti a giocare con delle trottole.
La trottola colorata è uno dei simboli della ricorrenza e i bambini anche oggi fanno a gara a chi la fa girare con maggior maestria. Sui quattro lati del gioco si trovano stampate quattro lettere dell'alfabeto ebraico, la Nun (enne), la Gimel (gi), la Hey (acca aspirata) e la Shin (esse seguita da acca), iniziali della frase " Ness Gadol Haià Sham " e cioè " un Miracolo Grande Avvenne Là ".

Si narrano anche le gesta di Yehudit Maccabea, una donna ebrea bellissima, figlia del Gran Sacerdote del Tempio, Yochanan, di cui si invaghì il generale greco Helifornos. Mentre i suoi fratelli combattevano sul campo, Yehudit accettò un invito a cena del generale e vi si recò con un paniere colmo di formaggio salato e di vino ad alta gradazione. Il generale mangiò quel formaggio e a causa della sete bevve così tanto di quel vino che si addormentò e Yehudit gli tagliò la testa con la sua stessa spada. Si narra che il giorno dopo le forze degli occupanti furono talmente spaventate da quanto avvenuto al loro comandante che fuggirono dal campo di battaglia. Le donne più osservanti delle tradizioni dell'ebraismo non compiono alcun lavoro durante il tempo in cui le candele rimangono accese, come se fosse Sabato, in ricordo del gesto di Yehudit.

In una piazza di Milano, come nelle piazze centrali in gran parte delle maggiori città del mondo, quella sera dello scorso dicembre si accendeva la terza candela in un altissimo candelabro e gruppi musicali intrattenevano i convenuti con canzoni tradizionali e allegrissime. C'era così tanta gente che ben presto persi di vista le persone con cui ci ero andato e le cercavo e le cercavo passando tra una indiavolata Hora (danza tradzionale) e l'altra e mangiando i caratteristici dolci che venivano offerti e non mi accorsi di una piccola amica che cercava di attrarre la mia attenzione ... la festa continuò in un locale prenotato apposta dove un grande buffet attirava gli occhi. La prima ospite che trovai fu la mia piccola amica, una bambina di sette anni dallo sguardo fiero e la salutai, ma lei non mi guardò neppure e così mi passò la fame e in mezzo a tutta quella gente sorridente io non facevo altro che incrociarla di proposito e salutarla, ma nessuna risposta veniva dal suo piccolo viso che solo pochi giorni prima rideva con me.

Perplesso decisi di avvcinarmi al buffet, ai pezzetti di formaggio e alle bibite e all'improvviso la bambina mi comparve davanti e nella mia mente ripercorsi la scena del formaggio, del vino e della spada che si abbatteva sul collo del generale nemico ... "Ma perché non mi saluti neppure?" la affrontai deglutendo impaurito di fronte a quei piccoli occhi che mi lanciavano fiamme ... "Perché ti sono saltata al collo per tutta la celebrazione dell'accensione nella piazza e tu non ti sei accorto di me!".

E mi voltò le spalle e se ne andò a far ruotare la sua trottola su un tavolo. Passai i seguenti venti minuti a pregarla di scusarmi, saltellando in tutte le direzioni e cercando di copiare con la mia testa i movimenti impossibili della sua trottola, ma che cosa esiste di peggio al mondo dello sguardo offeso e inesorabilmente indifferente di una bambina?
Generale Helifornos, in quel momento ho compreso come ti sei sentito!
Finché all'imporvviso mi disse di smetterla di scusarmi e mi fece giocare sorridendo con la sua trottola. Non ho mangiato molto ieri sera è vero, però la mia testa è ancora sul collo!
... Yehudit, che fortuna stare dalla tua parte!

Bob Porter - Cns - Concerto News System - @2002