La mancanza del sottofondo delle auto mi aveva già predisposto l'animo a godere la musica in calma e serenità come poche volte mi era accaduto nella vita. All'interno della Sagrestia gli angioletti danzanti e i putti di Gaudenzio Ferrari affrescati sul muro sembravano staccarsi per cantare sulle note delle leggende di Dvorjak, in genere poco eseguite, e mai alla Sagrestia bramantesca.
Il concerto si svolge in clima gioioso e di grande serenità. Purtroppo molte persone che avevano aderito alla manifestazione non sono potute intervenire perchè non sempre dai paesi della periferia è possibile raggiungere la città senza l'auto.

Al termine del concerto le prime ombre della sera gettate su Santa Maria delle Grazie ci lasciavano immersi nell'immaginario viaggio nel passato e l'atmosfera festosa del pubblico dava la sensazione di vivere finalmente a misura d'uomo. I bambini, dopo avere giocato con i roller, dopo avere corso in bicicletta o semplicemente camminato conciavano a essere esausti. Bar e pizzerie si riempivano man mano di clienti. Cominciarono anche le code per gli autobus e i metro per il rientro a casa.