L'onestà premia
leggenda tedesca
C’era un tempo in cui il genio delle montagne regnava sulle foreste dei monti giganti. Un giorno accadde che un contadino si trovò in grande miseria. Si dava il caso, però, che dall’altro lato della montagna vivessero uomini molto ricchi ragion per cui, il nostro contadino di nome Kurt, si decise ad andare a chiedere loro un prestito. Vivevano in quel paese dei cugini, anche loro molto ricchi, ma questi finsero di non conoscerlo, tutti lo derisero, lo chiamarono fannullone e non gli diedero nemmeno una moneta.
Stanco e deluso prese la strada del ritorno, rimuginava e rimuginava, disperato, pensò bene di chiedere aiuto al genio della montagna.
Bisogna dire che questo genio non sopportava nemmeno la vista degli uomini e aveva già fatto brutti scherzi a tutti quelli che passavano per la sua foresta.
Ma quando si è disperati di tenta di tutto, così Kurt decise di andarlo ad cercare.
- “Genio, genio della montagna”- gridò con tutte le sue forze
Ed ecco apparire un vecchio gigante che, pieno di collera per essere stato importunato lo minacciava con un bastone.
-“Perdonami Genio, ascoltami, poi farò tutto quello che mi chiederai”-
Il genio, incuriosito, decise di ascoltarlo. Kurt gli descrisse, fra le lacrime la sua situazione e gli chiese un prestito di 100 scudi.
Il genio si impietosi e condusse il contadino in una caverna. Appena giunti in una stanza illuminata, appeso proprio al centro c’era un paiolo colmo d’oro fino all’orlo.
-“Prendi tutto ciò che ti serve, e firma questo documento nel quale ti riconosci mio debitore”-
Kurt non se lo fece ripetere due volte, firmò senza nemmeno leggere.
-“Ricordati!” – proseguì il genio – “fra tre anni ti aspetterò e dovrai rendermi tutto fino all’ultimo centesimo” –
Il contadino promise e tornò a casa, ma disse alla moglie che erano stati i ricchi cugini a prestargli il denaro.
Kurt si mise a lavorare di gran lena e il denaro prestatogli dal genio sembrava moltiplicarsi per magia. Kurt divenne, in breve, un uomo molto ricco.
Trascorsi i tre anni si recò, come promesso a restituire il denaro al genio. Decise di condurre anche la sua famiglia, svegliò moglie e figli e col calesse si recò in prossimità della caverna.
Prima di inoltrarsi nella foresta confessò alla moglie che il denaro gli era stato dato dal genio della montagna, perché i cugini lo avevano deriso e offeso.
Moglie e figli si spaventarono moltissimo conoscendo la cattiva fama del genio.
-“Non temete, ora vado a rendergli ciò che devo e non spaventatevi quando lo vedrete apparire, è lui il nostro benefattore” –
Kurt si diresse nella caverna ed incominciò a chiamare a gran voce il genio, ma lui non si fece vedere. Kurt tornò dalla sua famiglia assai preoccupato per non aver potuto saldare il suo debito.
Chiamò, ancora ma inutilmente il genio, ma nulla da fare.
Stava tornando a casa sul suo calesse assai pensieroso, quando una folata di vento gli portò fra le mani un foglio di carta sul quale c’era scritto “PAGATO”
Il contadino commosso ringraziò ad alta voce il genio della montagna per la sua generosità e rimase, per tutta la vita, un uomo onesto e sincero.
Gli egoisti cugini caddero, a loro volta, in disgrazia, divennero poverissimi. derisi e maltrattati furono cacciati dal villaggio.

Luisa Camponesco

Edited by - luisa camponesco on 26/03/2006 16:31:42