Alice Torrini
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 Inserito - 07/03/2005 : 10:13:28
Cari Concertini,
ho appreso con molto disappunto che anche Shrin ha perso il suo micio... e pensare che ero entrata in questo forum per comunicarvi la lieta notizia che la mia nuova micia deve essere in collegamento telepatico con il mio micio recentemente scomparso...
Beh, so che in questi momenti di tragici eventi, rapimenti, agguati, omicidi, parlare di gatti, può sembrare indice di scarsa sensibilità, ma come dice Bonolis, la vita è intessuta di trame talmente diverse e contrastanti a volte, che per venirne a capo spesso si rischia di apparire cinici.
Ebbene, amci: quella che vi voglio raccontare è la storia di Milù, la mia nuova gattina.
Tre anni e mezzo fa un giovanotto regalò una bella micina europea (Soriano classico: tigrato con pelo aguti tendente al nero con sfumature crema e mucose ebano) alla sua giovane sposa.
Un brutto giorno dell'autunno scorso, questo ragazzo perse il lavoro e non sapendo come fare per accudire la sua micia la portò ad un veterinario caritatevole che la accolse e la tenne nel suo ambulatorio in attesa di trovarle una nuova famiglia!
La gattina a cui dette il nome di una marca di croccantini per cui andava matta gli faceva tanta compagnia, ma nessuno la voleva, perché era grande e nessuno vuole un gatto con il carattere già formato.
La prima volta che andai da quel veterinario, perché Carletto, il mio gatto stava male e il suo veterinario di sempre, si era trasferito, vidi la gattina e la trovai bellissima, ma mi dissi che non era possibile prendere anche lei, ne avevamo già due (Carlo che viveva con noi) e Teresa che d'inverno sta con la mia mamma, ma che d'estate si riuniva a Carlo nella casa di campagna.
Poi accadde la tragedia, dopo aver fatto tutte le analisi, risultò che Carletto aveva un linfoma e che non c'era più niente da fare!
Allora dissi al veterinario che avrei preso io la gattina, non appena Carlo fosse venuto a mancare.
Per un po' la gattina rimase ancora all'ambulatorio e io andavo a trovarla, giocavo un po' con lei e ci coccolavamo a vicenda, poi il veterinario abbe bisogno della sua gabbia libera e allora la portai dalla mia mamma. Anche con la mia mamma è stata splendida, dolcissima, tanto che quando dopo due mesi, Carlo è morto, la mia mamma non me la voleva dare.... alla fine siamo andati a prenderla el'abbiamo portata a casa.
La notte prima, il giorno che Carlo era venuto a mancare, io l'avevo sognata in casa nostra che si incrociava con Carletto e gli dava un bacino sul naso: nel sogno io la vedevo e dicevo a Fabrizio, mio marito, che era nel sogno anche lui: "Ma come fa a baciare Carlo se Carlo è già morto!" Fabrizio mi rispondeva: "Ma lo sai che i gatti hanno sette vite: a loro tutto è possibile!"
Quando, il giorno dopo, Milù (mia luce) è arrivata a casa nostra, che non aveva mai visto, non ha fatto giri di ispezione, è andata dritta dove dormiva sempre Carlo e si è acciambellata al suo posto, alla sua ora è venuta a chiedere la cena e ha mangiato con le zampine, come faceva Carletto, e quando siamo andati a dormire è venuta sul letto con noi e si addormentata come faceva Carlo, fra i nostri guanciali, inoltre sapeva già dov'era la vaschetta per i suoi bisognini.
Ora cel'ho sulle ginocchia che dorme, mentre scrivo al computer e la considero proprio l'ennesimo dono che immeritatamente Dio mi ha fatto.
Quando sapemmo che Carlo era spacciato, abbiamo pianto, perché temevo che avrebbe sofferto e invece si è spento piano piano, facendo le fusa fino all'ultimo. Abiamo pianto anche perché avevamo il timore di sentire tantissimo la sua mancanza, ma grazie a Milù e a questo suo aver preso il tesimone di Carlo nel sogno, anche questo dolore ci è stato risparmiato.
Ormai sono 15 giorni che Milù è con noi e ci stiamo accorgendo, che pur avendo molti punti in comune con Carletto, ha un carattere un po' differente, ma la amiamo già per ciò che è lei e non perché ci ricorda Carlo e in questo devo dire che siamo stati ancora una volta fortunati.
Il veterinario ci ha spiegato che probabilmente Milù non ha avuto bisogno di girare per casa perché ha sentito l'odore di Carlo che le ha fatto da guida, ma a me piace credere che fra lei e Carlo ci sia stato un tacito accordo telepatico, già quando lei era in gabbia dal veterinario e lui era anestitizzato per la biopsia del linfoma!
Alice
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