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 La Fata Arancina
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Anna Herm
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Inserito - 20/04/2005 :  09:06:30  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Anna Herm Invia un Messaggio Privato a Anna Herm

Nella terra delle fate, quel luogo chiamato Fairyland, dove regna la magia e la bontà, nacque un dì una fatina…che fu chiamata Fata Arancina.
Già, Fata Arancina e non Fata Turchina! Perché di grazia questo nome cosi buffo?
A cosa doveva quel nome così strano?
Fu chiamata Fata Arancina, poiché quando nacque a Fairyland aveva i capelli e la veste di colore arancione. Era stato il sole con un suo raggio a posarsi sulla mano del destino, a donare quel colore a Fata Arancina quando nacque.

Fin dal suo arrivo, Fata Arancina fu amata dalle altre fate seppur di colore arancione, i suoi poteri erano uguali a quelli di tutte le altre anzi nel suo colore c’era qualcosa di molto speciale, dato che era unica tutti si sarebbero ricordarti di lei e delle sue magie, poiché fate di colore arancione non esistevano e sarebbe rimasta nella memoria della gente per molto tempo.
Però per Fata Arancina non era così, non accettava questo colore speciale anzi ne era turbata, poiché quando apparve alla prima richiesta di un incantesimo capì che quel colore non la rendeva una vera fata.
Infatti…era sera quando ricevette una richiesta di magia dalla terra:

“Fata, ti prego ho bisogno di una magia!” disse un bimba dalla sua camera.

Fata Arancina si presentò alla bimba che appena la vide la osservò stupita e si mise a ridere.

“Ha, ha, ha,ma fata di che colore sei…arancione, chi sei la Fata Arancina?” disse la bimba.

“Si, sono la Fata Arancina! Dimmi che incantesimo ti posso fare?” rispose Fata Arancina felice di ricevere la sua prima richiesta di magia e pronta ha fare l’incantesimo…

“Tu non sei la Fata Turchina! Io voglio una magia dalla Fata Turchina e non da te, vattene!!!”. Urlò la bambina.

Fata Arancina le rispose che era brava a fare le magie quanto la Fata Turchina, era solo di un colore diverso ma era una vera fata.
La bimba però non ascoltò le parole di Fata Arancina. Era arrabbiata con questa fata di colore arancione, dato che le avevano detto che tutte le fate erano tutte belle, buone e di colore TURCHESE.

Fata Arancina tornò a Fairyland in lacrime e senza aver compiuto il suo incantesimo.
Era molto triste per quello che aveva udito e guardandosi allo specchio, iniziò a pensare che il suo era un colore orrendo e non speciale, perché tutti volevano vederla come le altre fate di colore turchese.
Il tempo passava ed il pensiero di essere una fata di colore arancione iniziava ad essere insopportabile per Fata Arancina che non voleva più uscire di casa, aveva molta paura di incontrare delle persone che la offendessero di nuovo.
Pensò di rivolgersi alla Fata Madre per chiederle se almeno lei poteva porre un rimedio ai suoi crucci.

“Fata Madre, voglio sapere perché sono nata di colore arancione e non come tutte voi di turchese?” disse Fata Arancina

“Perché un raggio di sole si posò sulla mano del destino mentre tu stavi nascendo e ti colorò di arancione” rispose Fata Madre. “Ma sei lo stesso una fata, uguale a tutte le altre, anzi hai il colore del sole che è un colore bellissimo e sarai ricordata come una fata speciale...Fata Arancina”.

“Sì, sarà anche un bellissimo colore, ma le persone non mi vogliono… loro cercano la Fata Turchina” disse raccontandole l’episodio che le era capitato.

“Non te la prendere, sai che non è il colore che portiamo che dice quello che siamo, ma è in quello che si compie nella nostra bontà e nelle nostre magie” disse Fata Madre.

“Sì, ma io voglio cambiare colore voglio essere come voi, con la veste e i capelli di colore turchese!” disse Fata Arancina.

“Cara, lo sai che non è possibile cambiare il nostro colore” rispose la Fata Madre.

“Ma perché non posso cambiare il colore?” chiese Fata Arancina.

“Perché nessuno in questo nostro luogo può farlo, ti devi accettare con il tuo colore arancione, che è meraviglioso. Vedrai che prima o poi, i terrestri ti apprezzeranno come Fata Arancina. Cerca di uscire e di compiere le magie” disse la Fata Madre.

Già, farsi accettare dai terrestri con il colore arancione…parlava facile lei che era tutta turchese e non doveva sopportare di essere derisa o scacciata.
Una sera arrivò la goccia che fece traboccare la sua pazienza. Un bimbo la chiamò per una magia.

“Fata, ti prego fammi una magia, fai che il mio cane che ho smarrito torni a casa subito!” disse il bimbo.

Fata Arancina si presentò al bimbo che appena la vide iniziò a ridere a crepapelle.

“Ha, ha, ha, ma fata di che colore sei…arancione, chi sei la Fata Arancina?” disse il bimbo.

Ecco la fatidica frase che Fata Arancina aveva già sentito…“Si, sono la Fata Arancina!” rispose seccata. “Che hai da ridere così di gusto?”

“Eh, scusami, mi fai ridere di quel colore, ma ti sei vista allo specchio?” disse ” E poi credo che tu, visto il tuo colore, non sia in grado di fare la magia che ho richiesto. Mi sa che sei un sotto fata!”.

Fata Arancina era sconcertata, non sapeva che rispondere e osservava quel bimbo che rideva così tanto da farsi uscire le lacrime agli occhi.
Sotto fata l’aveva chiamata, che affronto! Avrebbe dovuto trasformalo in un topo di campagna che scappa dai gatti e vive di briciole.
Presa dalla rabbia alzò la sua bacchetta, disse la formula magica ed in un attimo il bimbo si ritrovò a squittire.

“Ora non puoi più ridere di me, vero?” disse Fata Arancina “E dirmi che sono una sotto fata, ora sei un topolino che vivrà di briciole e scapperà dai gatti!!!”.

“Fata Arancinaaaaa, ma cosa stai facendo?” urlò una voce.

“Chi è?” chiese sorpresa Fata Arancina.

“Sono la Fata Madre” urlò “ E tu ti stai comportando malissimo, cosa ti è saltato in mente di trasformare quel bambino in un topo?”

“Fata Madre, io non avrei voluto ma lui mi ha preso in giro dandomi della sotto fata!” esclamò.

“Non è un buon motivo per fare certe magie, ricordati che le fate sono buone e con questo incantesimo, invece, ti stai comportando in modo cattivo e crudele. Ora disfa subito l’incantesimo e fai ritornare il bambino” esordì Fata Madre “ Meno male che ero nei paraggi e ti ho vista, come pensi che si sarebbe sentita la madre di quel bambino alla sua perdita? Sarebbe finita in lacrime!”

“Sì, Fata Madre” disse Fata Arancina.

Fata Arancina con un contro incantesimo fece tornare il bambino e ritornò a Fairyland in lacrime.

“Deve esserci un modo per cambiare colore?” pensava Fata Arancina guardandosi allo specchio, “Voglio che la gente non debba più ridere di me e di quest’orrendo colore, dandomi della sotto fata come oggi oppure scacciandomi come l’altra volta. Voglio essere Turchese”.

Purtroppo Fata Arancina non trovava nulla, provava a fare incantesimi a se stessa ma non funzionavano e rimaneva sempre di quel colore arancione. Odiava quel colore.

Un dì, mentre passeggiava nel giardino delle rose profumate, per raccoglierne un mazzo da portare alla Fata Madre, incontrò una Fata Turchina che non aveva mai visto.
Si avvicinò a lei per fare la sua conoscenza.

“Ciao Fata Turchina”
“Ciao Fata…Arancina?!” disse stupita la Fata Turchina.
“Sei nuova?” chiese Fata Arancina osservando quella fata ed il suo colore.
“Si sono appena arrivata, ma tu di che colore sei? Non ho mai visto un fata arancione!”
“Lo so, sono una fata arancione, infatti il mio nome è Fata Arancina perché da un raggio di sole ho preso questo colore. Però sono brava a far le magie come tutte le altre fate!” disse.
“Sì, non lo metto in dubbio, però sai, visto il tuo colore penso che la gente ride di te ” disse.
“Sì, questo mi fa molto arrabbiare anzi non riesco più a presentarmi per fare le magie, sai ho provato a cambiare il colore, ha cercare qualcuno per darmi una mano, ma credo che rimarrò così per l’eternità” disse Fata Arancina raccontandole tutto quello che le era successo durante le magie e quello che la Fata Madre le aveva detto.
Fata Turchina ascoltò il racconto di Fata Arancina molto interessata e le disse:

“Potresti mascherarti con una veste turchese cosi sembreresti una Fata Turchina come me e tutte le altre fate”.

Un lampo di genio attraversò i pensieri di Fata Arancina…mascherarsi da Fata Turchina…non ci aveva mai pensato, ma dove poteva trovare una veste di colore turchese in quel luogo dove non c’erano negozi?

Osservò la Fata Turchina che si stava allontanando da lei e… pensò che aveva trovato la soluzione, poteva rubare la veste turchese a qualche fata…che idea!

“Senti, Fata Turchina, che ne dici se ti accompagno cosi non ti perdi?” disse Fata Arancina con una voce maliziosa.

“Saresti davvero così gentile?” disse “ Sai non so proprio dove andare, sono appena arrivata”.

Mentre camminavano Fata Arancina e Fata Turchina, passarono vicino alla casa delle fragole, chiamata così perché si tenevano bauli con le fragole per la conservazione e poi venivano cotte per preparare la marmellata preferita dalla Fata Madre.

“ Non hai mai visto i bauli di fragole?” chiese Fata Arancina pregustandosi l’ingegnosità del suo piano.

“No, a che cosa servono?” rispose Fata Turchina.

“A conservare le fragole per preparare la marmellata preferita dalla nostra Fata Madre, vieni più vicino così li puoi osservare meglio e sentire il loro profumo”

Detto questo Fata Turchina si avvicinò ai bauli e sentì un forte colpo alla testa che la fece svenire. Fata Arancina le prese la veste turchese, la indossò, mise la sua a Fata Turchina e poi con una magia la ripose nel baule, lo chiuse…e andò a casa per vedersi allo specchio.
Arrivata a casa entrò, si recò nella propria stanza, si mise di fronte allo specchio e rimirò la sua veste turchese. Quello che però vide non la soddisfò. Già c’erano sempre i suoi capelli di color arancione che non la rendevano perfettamente la Fata Turchina…che poteva fare per loro?
Una magia…si poteva far comparire della vernice turchese con il quale pitturarsi i capelli e poi sarebbe stata un Fata Turchina a tutti gli effetti e nessuno l’avrebbe più presa in giro.
Fata Arancina perciò fece un incantesimo facendo apparire un latta di vernice turchese con il quale si dipinse accuratamente i capelli, poi quando la vernice asciugò si riguardò allo specchio e…ora lei era una Fata Turchina. Era felice ora. Era la Fata Turchina e nessuno avrebbe più riso di lei…che gioia.

Volteggiava nella stanza con la sua nuova veste quando udì una voce terrestre che la chiamava per un incantesimo:

“Fata vorrei avere degli occhi azzurri come quelli della mia cantante preferita così i ragazzi si innamorerebbero di me come fanno con lei!”

In un baleno arrivò nella stanza della ragazza che le aveva richiesto l’incantesimo e disse:

“Sei tu che mi hai chiamato?”

“Sì, Fata Turchina hai sentito e mi puoi esaudire il desiderio?” chiese la ragazza.

Fata Turchina…Fata Turchina…la stava chiamando Fata Turchina, che gioia, nessuno l’aveva chiamata così. Era un sensazione piacevole quella che stava provando. Erano finiti i tempi della Fata Arancina.

“Fata a cosa pensi?” chiese la ragazza “il mio desiderio si può realizzare?”

“Certo che si può realizzare anzi potrei addirittura farti assomigliare a lei!” disse.

“Davvero saresti veramente capace di rendermi uguale a lei? Ne sarei davvero felice!!” disse gioiosamente la ragazza.

“Certo”

In un batter di bacchetta compì l’incantesimo richiesto e la ragazza si ritrovò con le fattezze della sua cantante famosa.

“Che bello!” disse ammirandosi allo specchio “ora i tutti i ragazzi si innamoreranno di me! Sono finiti i tempi in cui ero brutta!”.

La ragazza ringrazio Fata Arancina che felice di quello che aveva udito e compiuto tornava felice nella terra di Fairyland.

I giorni passavano e Fata Arancina, travestita da Fata Turchina, passava felicemente il tempo nella sua terra di Firyland, compiva incantesimi e magie, soprattutto quando le veniva richiesto di assomigliare ad un cantante famoso. Ora, quando incontrava le altre fate non le osservava più con invidia e gelosia… anche lei era tutta turchese e molto felice.

“Qualcuno ha visto la nuova Fata Turchina?” chiese Fata Madre ad un folletto del bosco.

“Doveva essere già arrivata nella nostra terra, forse avrà avuto un contrattempo. Arriverà presto Fata Madre” rispose il folletto.

“Sono un po’ preoccupata, doveva essere già qui! Sono inoltre preoccupata per Fata Arancina, anche lei non vedo più da un po’ di tempo a questa parte” disse Fata Madre.

Un dì Fata Arancina mascherata da Fata Turchina, andò al lago Smeraldo per vedere lo spettacolo dei delfini volanti, un evento che a lei piaceva moltissimo Era meraviglioso vedere le loro acrobazie.
Per non essere vista, dato che era mascherata, si mise sopra ad un masso un po’ troppo scivoloso e quando si sporse per vedere meglio un delfino, scivolò nel lago e si inzuppò dalla testa ai piedi.

Quando riemerse dall’acqua vide, mentre un folletto le dava una mano riportandola a riva, che tutte le fate presenti erano sulla riva per vedere che cosa era successo e chi era la fata che era finita nel lago.
Tutti emisero parole di stupore quando la videro da vicino poiché scoprirono quello che non avrebbero dovuto mai scoprire.
Fata aracina aveva il vestito completamente inzuppato d’acqua anche se non era per quello che tutte le fate stavano osservando Fata Arancina, ma l’acqua che le aveva bagnato i capelli ora scivolava sulla sua veste e con lei anche la vernice che gli aveva messo. Ora i suoi capelli erano striati d’arancione e turchese. Che orrore…

“Fata Arancinaaaaa, ma come ti sei combinata?” esclamò Fata Madre che era presente allo spettacolo.

Ecco l’avevano scoperta, che danno aveva fatto, tutti la stavano osservando e udiva delle risate sommesse dalle altre fate.
Alzò gli occhi, vide lo sguardo della Fata Madre infuriato e non seppe più che dire o pensare. Era molto triste, lei voleva solo essere turchina come loro.

“Dove hai preso la veste turchese?” chiese Fata Madre infuriata.

“Alla Fata Turchina” rispose con un filo di voce.

“Quale Fata Turchina, dato che sono tutte presenti?”

“Quella nuova, che era appena arrivata”

“Per tutti gli elfi, ecco perché la nuova Fata Turchina non arrivava mai a Fairyland, e cosa le hai fatto?” chiese preoccupata Fata Madre.

“Beh Fata Madre, le ho dato un colpo in testa, le ho tolto la veste turchese, le ho messo la mia e poi l’ ho chiusa nel baule nella casa delle fragole” disse Fata Arancina iniziando a piangere.

“Chiusa nel baule delle fragole? Meriteresti di essere cacciata dalla terra delle fate per ciò che hai fatto” e rivolgendosi ad un elfo disse “Andate a liberare quella poveretta!”

“Fata Madre perdonatemi ma sono stata accecata dall’invidia e dalla gelosia. Volevo solo essere come tutte le fate turchine che nel mondo esistono, però non mi cacciate dalla terra delle fate, vi prego perdonatemi” implorò Fata Arancina.

“Ora sono troppo arrabbiata con te, ti avevo già avvisata di accettare il tuo colore, ma non mi hai ascoltato anzi ti sei comportata molto male” disse Fata Madre.

“Ora ho capito i miei sbagli e quello che ho fatto, lo so mi merito di essere cacciata e di non meritarmi di essere una fata, ma ero stanca di essere derisa. Vi prego non lo farò mai più” disse in lacrime Fata Arancina.

Fata Madre osservava Fata Arancina mentre piangeva e la supplicava, si immaginò la sua tristezza d’animo e di quello che l’aveva spinta a comportasi così. Aveva sbagliato, era vero ha comportarsi così, ma in fondo al suo cuore sapeva che ora Fata Arancina aveva capito… e pensò che se l’avesse cacciata da Fairyland anche lei non si sarebbe comportata da fata.

Nel mentre i folletti andarono a liberare la Fata Turchina dal baule delle fragole dove era stata rinchiusa. La trovarono addormentata con la veste arancione ed i capelli color turchini. Si destò appena i folletti aprirono il baule e sconcertata chiese delle spiegazioni. I folletti la condussero dalla Fata Madre che le spiegò quello che Fata Arancina aveva commesso.
Fata Turchina disse a Fata Madre che perdonava il comportamento di Fata Arancina, non avrebbe voluto che fosse cacciata da quel luogo e osservando Fata Arancina ed il suo stato, capiva che con tutto quello che le era successo oggi aveva imparato la lezione.

“Fata Arancina ora restituisci la veste a Fata Turchina, ti perdono per quello che hai fatto, non ti caccio da Fairyland ma ‘ora in avanti non dovrai più commettere certe azioni. Visto che tutti noi oggi, ti abbiamo dimostrato che non serve a nulla mascherarsi da qualcun’altro” disse Fata Madre.

“Si Fata Madre, vedrete sarete orgogliosa di me e non cercherò più di essere di colore turchese” esclamò felice Fata Arancina.

Passarono alcuni giorni nella terra delle fate, ed un dì, Fata Arancina udì un desiderio e accorse per fare l’incantesimo… si ritrovò dalla ragazza a cui aveva dato le sembianze della cantante preferita.

“Fata ti prego fammi tornare come ero prima, non voglio più essere uguale alla mia cantante preferita” implorava la ragazza.

“Perché non sei felice così?” chiese allora Fata Arancina “ Assomigli alla tua cantante come avevi chiesto? Ora non vuoi più essere come lei?”.

“No, perché ho capito che non è importante essere uguali ad un’altra persona, infatti i ragazzi non mi apprezzano anzi mi dicono che sembro una brutta copia della cantante.
Ho sbagliato a volerle assomigliare con un incantesimo, avrei dovuto cercare in me stessa la bellezza migliorando quello che ero e non di essere la fotocopia di un’altra persona. Ti prego Fata Arancina, anche tu sei diversa dalle altre fate, mi puoi capire, visto che di solito voi siete di colore turchese, ma sei una fata arancione e credo speciale , proprio per il tuo colore!” disse la ragazza in lacrime.

“Hai proprio ragione” disse Fata Arancina alzando la bacchetta magica e facendo ritornare la ragazza come era prima.

“Grazie, Fata Arancina sei proprio una gran fata!!!” disse la ragazza felice di vedersi allo specchio con la sua vecchia faccia.

Le parole della ragazza colpirono molto Fata Arancina che per la prima volta non era derisa per il suo colore. Si ora aveva capito che il suo colore poteva diventare così originale rendendola molto speciale e sarebbe stata apprezzata dagli altri.
Nelle sue magie, in ciò che avrebbe compiuto ora apprezzava la sua vita da fata…anzi da Fata Arancina.


ANNA HERM

   
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