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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Draghetto & Farfalla (Favola a 4 mani vurtuali)
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Anna Herm
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Inserito - 17/03/2005 :  15:45:11  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Anna Herm Invia un Messaggio Privato a Anna Herm
C 'era una volta….
I n un Paese lontano, lontano….

A vrebbe dovuto iniziare così, come di solito iniziano tutte le fiabe. Anche la nostra storia invece no, questa inizia così:

O rmai stanco della sua solita ripetitiva e inutile vita un nano drago, di nome Draghetto, camminava in una giornata di sole nel giardino del castello dove viveva col padrone.
Dovete sapere che essendo più piccolo rispetto a tutti gli altri draghi, il compito di Draghetto era alimentare e, quando serviva, accendere i fuochi dei camini e delle cucine.

Draghetto quel giorno, camminava nel prato, osservava ogni filo d’erba, ogni foglia sui rami, gli uccelli volare liberi nel cielo…. Quando, arrivato quasi al confine della proprietà, tra i rami di un roseto vide un bitorzolo bianco che si muoveva e si fermò a guardare.

Il bitorzolo altro non era che il nido di un baco da seta ormai diventato troppo bello per rimanere chiuso in un bozzolo; infatti proprio in quegli istanti stava per nascere una bellissima farfalla.
Draghetto si mise a vedere cosa stava succedendo… prima un buchetto, poi sempre più grande… poi la testa, le zampe il corpo, le ALI…. Finché tutta la farfalla usci dal bozzolo e si mise subito ad agitare le bellissime ali intorpidite.

“Che fortuna hai – pensò Draghetto - Tu ora puoi volare ed andare dove vuoi, senza compiti da sbrigare, senza trappole di cristallo dove vivere...”

_“ Ma cosa stai pensando – disse la farfalla – non è che per caso tu non sai volare?”

_ Si, disse Draghetto, non so volare, perché le mie ali sono piccole come me, ma tu mi hai letto nel pensiero come hai fatto?

_ Perché le farfalle possono leggere nella mente delle persone. Pero tu mi sembri tanto triste. Posso fare qualcosa per te?

_ Non credo che tu possa fare molto per me. Ormai ho il mio destino. Ma le tue ali sono davvero belle, lo sapevi, forse per questo che vi chiamano farfalle, i vostri colori sono cosi belli da vedere.

_Si grazie, i nostri colori sono davvero meravigliosi, riempiono i prati di colori e sogni, ma anche noi abbiamo un triste destino, domani io non ci sarò più e ho poco tempo per deporre le mie uova, cosi possono nascere altre farfalle, prima che arrivi domani.

_Davvero? Allora anche tu non sei felice?

_La mia felicità dipende da cosa faro oggi, ma dimmi hai mai provato a volare?

_Si –disse Draghetto- ma sono caduto.

_E non hai mai più riprovato?

_No, perché ho paura di cadere di nuovo.

_Se vuoi, puoi volare con me – disse Farfalla –

_No grazie ti farei solo perdere tempo e tu non hai tanto.

_Non è difficile come pensi, basta lasciarsi andare, e sbattere le ali.

_No, no te l’ho detto, ho paura.

_Ma cosi sei triste e non puoi vivere nella tristezza, saresti bello con un sorriso.

_Dici? – disse Draghetto.

_Certo ne sono più che convinta, e poi potresti volare con gli altri draghi in alto nel cielo.

_Ma tu m'insegneresti?

_Certo- disse Farfalla.

_E quando iniziamo, domani?

_ No, dobbiamo iniziare subito!

_ E perché?

_Perché domani non avremo più tempo!

_ Come non avremo tempo... Ho tutto il tempo che voglio... sai oggi volevo rimanere qui ad ammirare i fiori, a vedere le strane forme delle nuvole... a respirare la vita!

_ Non so se avrò tempo io domani... dipende, da dove mi condurranno le mie ali!

_ Beh potrebbero farti rimanere qui con me!

_ Si ma potrebbero portarmi anche Molto lontano, dove tu non potrai arrivare.

_ Sei sicura?

_Si certo. Comunque vuoi o non vuoi imparare a volare?

_ Ma devo risponderti ora? Te l’ho già detto che ho paura!

_ A dire il vero avresti già dovuto rispondere , sai che ho poco tempo.

A questo punto Draghetto si fermò... e si mise a pensare.....

“Finalmente ho trovato qualcuno che mi potrebbe aiutare a realizzare il mio sogno...
Ma non mi va di decidere su 4 zampe... e se poi non ne sono capace? E se poi non trovo più nessuno???”

_ Ma hai finito di pensare? Stai solo perdendo tempo, il tempo per me è molto prezioso e non posso sprecarlo.

Draghetto guardò stupito Farfalla che, si era posata sulla spalla…. Era bellissima, ma si chiedeva perché una cosi bella cosa aveva il coraggio di parlare con lui, e ora voleva insegnargli a volare, anche se lo urtava il fatto che gli leggesse nel pensiero.
Avrebbe voluto essere come lei, andare nel cielo con gli altri draghi, e non stare continuamente ad accendere i fuochi e prendere ordini dal suo padrone.
Voleva un amico con cui parlare, ma tutti gli altri draghi lo evitavano perché, sostenevano che lui era uno scherzo della natura. Che era la VERGOGNA dei draghi.

_Io so_ disse Farfalla _ che tu hai tanta paura, ne ho anche io, ma vedrai che volare sarà bellissimo, e poi ci sono io che starò vicino a te, sai anche io cerco un amico.

“Deve smetterla di leggermi nel pensiero”Pensò Draghetto.

_Perché dovrei smettere?_ disse Farfalla_ Ti da cosi tanto fastidio?

_Si_ disse Draghetto_ Perché sembra che tu voglia prendermi in giro come tutti gli altri, e non vuoi essere mia amica, vuoi solo che io da quel volo cadrò, cosi potrai ridere di me.

_No, non voglio che tu cada, ma che tu voli, nel cielo, in quell’azzurro, e andare lontano come i tuoi simili.
_Ora dammi la zampa e saliamo su quel monte, e poi proveremo a volare.

_E se non riuscissi a farcela?_ disse Draghetto?

_Abbi fiducia in me_ disse Farfalla.

E cosi s’incamminarono verso il monte, che era molto alto.
Farfalla sbatteva le sue ali, con tutti quei colori cosi meravigliosi e guardava Draghetto con il buffo faccino e le sue ali così piccole.

“Ma perché mi sono imbarcato in quest’avventura? Chi me lo fà fare?” pensava il nostro piccolo drago.

_Ancora a pensare? Ma allora non credi in me? Sai, io avrei 1000 cose da fare...
Spostare il polline dei fiori, trovarmi un compagno, vivere la mia vita e non so se potrò fare tutto ciò! Ma sono qui per te , voglio aiutarti perché ti vedo triste.

_Ma io non sono triste! Ho solo paura!

_Non devi avere paura, ogni novità della propria vita porta scompiglio, ma devi trasformare la tua in forza!

Mentre parlavano arrivarono finalmente sulla cima del monte.
Farfalla si posò delicatamente sul naso di Draghetto.

_Allora, io starò qui, posata su di te... e faremo il primo volo assieme, OK?

_Ma te l’ho detto, le mie ali sono piccole... non mi potranno sollevare!

_Le tue ali non sono piccole, devono essere il tuo cuore e la tua anima, unite alla forza che le faranno muovere!

_Ma mi hanno sempre detto, che è per colpa delle mie ali che non posso volare, perché essendo minute, non reggerebbero il mio peso.

Dicendo questo Draghetto inciampò, in un sasso. Farfalla svolazzo via dal suo naso, e lui si trovo per terra.
Inizio a piangere, Farfalla lo osservava, pensando a quanto era buffo ma soprattutto di quanta paura c’era in lui. Ma non rise.

_Sei inciampato in quel sasso!

_Si, non l’ho visto! Disse Draghetto in lacrime._ Vedi come sono goffo ed inutile?

_Ma no! Non sei goffo ed inutile, non l’hai visto e lo sai il perché?

_No, non lo so.

_Perché bisogna sempre guardare a dove si mettono le zampe se non si vuole inciampare in qualcosa. Rialzati, forza!…. Che proviamo a spiccare il volo.

Draghetto era seduto ed osserva Farfalla, e per la prima volta, capii che non lo stava schernendo o ridendo di lui e del suo aspetto, anzi gli diceva di rialzarsi e che tra poco avrebbero spiccato il volo.

_Allora preparati vicino a quel burrone, io mi poserò sul tuo naso e con la forza delle mie ali ti aiuterò a sollevare da terra, intanto tu, muovi le ali con tanta forza, ancora di più di quella che usi per portare la legna nei camini.

_Dici che ce la farò?

_Certo che ce la farai e poi, io ti aiuterò a sollevarti da terra!

Draghetto però guardò in fondo al burrone e pensò “Caspita , è altissimo. Mi sa che mi romperò una zampa, altro che volare”.

_Smettila! Disse Farfalla._Se no, ti lascio qui da solo!

_Va bene._disse Draghetto.

Farfalla iniziò a sbattere le sue ali e Draghetto inizio anche lui con tutta la forza che aveva a sbattere le sue. Intanto i suoi occhi potevano vedere Farfalla e la bellezza. E magicamente si sollevo da terra.

_Mi sono sollevato da terra!!! disse Draghetto. Che bello. Ed ora che facciamo, tu pero non mollare la presa.

_ Certo non ti lascio. Ora devi darti una spinta con le zampe posteriori, cosi, potremo muoverci, e lasciare il ciglio del burrone per andare nel cielo.

_Ma è complicato! Non posso fare tutto.

_Guarda che sei pesante, se non spingi tu, io non so per quanto tempo posso resistere cosi.

_No non lasciarmi cadere, dai ,cerco di spingermi.

E dicendo questo, Draghetto si diede una spinta con le zampe posteriori e si trovo nel vuoto. Che sensazione stava provando, si sentiva leggero, felice anche se sotto di lui non c’era più nulla. Ma sapeva che Farfalla lo stava reggendo e non avrebbe mai mollato la presa. Era talmente felice che una lacrima gli uscii dai suoi grandi occhi.
Ora era nel cielo azzurro. E si, stava volando…

“Farfallina non mi abbandonare, sorregimi sempre”.

_Certo che ti sorreggo cosa vai a pensare che ti lascio?_

Ma proprio in quel momento un soffio di vento fece staccare Farfalla dal naso di Draghetto.
Draghetto non se ne accorse subito
Ma appena la vide svolazzare accanto a lui... gli ali si irriggidirono e iniziò a precipitare!

Farfalla cercò di riportarsi vicino a lui... muoveva le sue ali cercando di arrivare sul naso di Draghetto che intanto precipitava.... precipitava... precipitava.......

_Forza muovi quelle ali, come facevi prima!

_Ma non ce la faccio, non mi stai sorreggendo!

_ Si che ce la fai. Prima per un momento hai volato da solo!

Ma, purtroppo, Draghetto cadde su una balla di fieno....

“Fortuna che non mi sono fatto male”

_Già oggi deve essere il tuo giorno fortunato!

“Però ha ragione.... prima per un momento ce l’ho fatta....”

_Allora!!! Lo vedi.. Dai riproviamo!

_Ora?

_Si ora.

E Draghetto iniziò a muovere le ali e sollevandosi da terra con una spinta delle zampe posteriori, spicco un volo cosi veloce che Farfalla rimase stupita a guardarlo.

_Ma non cosi forte! Rischi di farti male di nuovo.

Pero Draghetto era in lato nel cielo e non poteva sentire Farfalla e cosa gli sttesse dicendo. Ora era felice di volare e fare acrobazie come tutti i draghi che conosceva, poteva vedere quel che di meraviglioso c’era nel cielo, e volando sempre più in alto, arrivo fino alle nuvole bianche che erano state le sue compagne di giochi.
Era talmente felice di volare che si dimentico di Farfalla, che dal canto suo s’era posata su un bellissimo fiore e ne stava prendendo il polline.

Già Farfalla. Dalle nuvole del cielo Draghetto si ricordo, della sua amica e di qeullo che aveva fatto per lui. Si girò e ridiscese a cercare la sua amica.

_Farfallaaaaa, Farfallaaaa, dove sei?

Ma non udì nessuna risposta. Draghetto si intristì di nuovo. Aveva perso la sua preziosa amica.

“Sono proprio uno stupido!” pensò “L’ho abbandonata, ora non la ritroverò più!”

Draghetto iniziò a piangere e non si accorse che Farfalla si era posata su lui.

_Hai fatto un grande volo, visto che avevo ragione.

_Farfallaaaa_ disse Draghetto asciugandosi le lacrime_Dov’eri?

_Ti ho visto volare felice, ed io sono andata a impollinare i fiori, lo sai che ho poco tempo. Ma perché piangi?

_Perché pensavo che fossi andata via. Che mi avessi lasciato solo e io non ti avevo ringraziato.

_Tu volavi cosi in alto dove io non posso volare. Ora pero devo andare per me e troppo tardi.

_Posso venire con te e darti una mano?

_Mi piacerebbe che tu mi accompagnassi, ma come ti ho già spiegato io domani sarò nel cielo più in alto di dove hai volato.

_Ma io, invece voglio venire con te. Sei la mia amica e io non ti voglio lasciare.

_No tu ora sei un drago e devi fare la tua vita ed insegnare ciò che hai imparato a chi non lo sa fare. Ora perdonami ma e troppo tardi. Ciao e ricordati di cosa ti ho detto.

_Non ti dimenticherò mai!, disse Draghetto.

Farfalla inizio a sbattere le sue ali, e inizio a svolazzare nel prato con altra farfalle.
Draghetto la guardò andare via e si senti molto solo e triste.

Passarono tre giorni, e Draghetto orami era diventato bravissimo nel volo, ora non aveva più segreti e gli altri draghi lo guardavano con rispetto.
Mentre si stava riposando vicino ad un fiume vide una farfalla bellissima e ripenso alla sua amica, che cercava sempre nel cielo ma non la trovava. Udì un pianto provenire dal fiume, si alzò e andò a vedere.

_Perché piangi?, disse Draghetto.

_Perché sono triste, sono qui solo, i miei compagni mi hanno abbandonato, perché non sono capace di volare! Disse un passerotto.

_Se vuoi ti insegno io a volare!

_Saresti cosi gentile? Ma io ho tanta paura.

__Se vuoi, puoi volare con me, disse Draghetto.

E dicendo quelle parole, ricordo la sua amica Farfalla, quello che gli aveva insegnato, della buona amica che era stata e portava sempre nel suo cuore.

autori Anna Herm e Brazir

Anna Herm
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Inserito - 06/04/2005 :  17:23:56  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Anna Herm Invia un Messaggio Privato a Anna Herm

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