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 25 Concerto di Bimbi
 Chiara ed il passero ferito - RACCONTI '04
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Pasquale Di Petta
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Italy
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Inserito - 15/02/2004 :  09:24:47  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Pasquale Di Petta
CHIARA ED IL PASSERO FERITO

In un giorno d'agosto il cielo si rabbuiò. Tuoni laceranti squassarono i monti e lampi accecanti squarciarono le nuvole nere sballottate dal vento. Improvvisa si scatenò la bufera: grandine e pioggia tempestarono la campagna.
Gli uccelli, atterriti, cercarono rifugio tra i rami frondosi degli alberi. Le foglie del noce, sotto la furia del vento e i colpi della grandine, precipitarono nei pantani d'acqua che la terra non riusciva ad assorbire.
Un passero, che aveva trovato riparo tra i rami contorti del noce, colpito al capo da un grosso chicco di grandine, cadde tramortito nel fango. E la pioggia inzuppò le sue piume, riducendolo simile ad un piccolo cencio. Poi il vento diradò la grandine, spinse lontano la pioggia, sui monti apparve uno squarcio di cielo ed il sole incendiò le gocce di pioggia sulle foglie del noce, che mandarono riflessi d'argento.
Chiara, una bella bambina di otto anni, imbronciata dietro i vetri della finestra della sua casa di campagna, aveva spiato la furia del temporale ed all'improvvisa tregua il suo volto s'illuminò. Uscì sull'aia e si divertì a calpestare i fili d'erba bagnati. Guardò i frutti caduti dagli alberi e le foglie lacerate che ricoprivano la terra. Sotto il noce trovò il passero tramortito.
"Uh, poverino!" esclamò e lo scostò con il piede. Vide che le sue zampette fremevano. Lo raccolse e sentì tra le mani il cuoricino dell'uccello palpitare ancora. "È vivo!" gridò e se lo strinse al petto. Subito corse affannosamente in cucina, prese l'asciugacapelli e, con estrema delicatezza, lo riscaldò. Mentre lo asciugava, gli sistemava le piume, carezzandole con la sua mano di bimba. L'uccello, con il calore, si senti rinascere dentro la vita: rizzò il capo e si guardò intorno impaurito. Chiara continuò ad asciugarlo e ad accarezzarlo, dicendo: "Vedi come sei bello adesso? non aver paura, ti terrò con me al riparo, così non avrai più né fame, né freddo". Il passero scosse le ali, come in un fremito, e, con le piume perfettamente asciugate, si sentì forte sulle zampette. Fissò per un attimo i suoi occhi in quelli della bimba. Emise un cinguettio stridulo, spiccò un volo ed infilò il vano della finestra aperta. Chiara allibita, con la bocca spalancata, quasi incredula, lo seguì con lo sguardo mentre si librava alto nel cielo, felice per la libertà riconquistata. La bimba provò un attimo di tristezza per averlo perduto. Ma quando l'uccellino scomparve verso i monti, ella si consolò subito al pensiero che gli aveva ridato la vita e la libertà.

Nel significato metaforico: Chiara è la solidarietà; il passero ferito è San Giuliuano di Puglia, che, riscaldato dalla solidarietà umana, riprenderà a volare alto nei cieli della vita.


Pasquale Di Petta

Edited by - Elena Fiorentini on 14/03/2004 17:45:58

   
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