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 LADY SEAFLOUR
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zanin roberto
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Inserito - 18/12/2003 :  00:27:05  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a zanin roberto
LADY SEAFLOUR

Il mare era calmo, la luna si specchiava e si perdeva oltre gli scogli dell'isola caraibica, il brigantino battente bandiera corsara s'era ancorato proprio mentre il tondo aranciato d'un sole tropicale si tuffava oltre l'orizzonte.
Il capitano nella sua stanza sottocoperta, arringava un gruppo di loschi lupi di mare, i lunghi capelli biondi si annodavano in un fiocco rosso un pò civettuolo, il busto tratteneva quel seno gonfio e le braghe a volani ne nascondevano le splendide gambe dalla pelle ambrata.
Con il pugno chiuso scosse il tavolo, dove una mappa dettagliata dei Caraibi faceva da scenario al loro dialogare.Le lanterne diffondevano un odoraccio di sego bruciato, le mani unte di quelle canaglie si muovevano come artigli nelle ciottole di carne arrostita, le avidi bocche ingurgitavano e ridevano animalesche, il vino bevuto con ingordigia usciva a rivoli perdendosi nelle tavole della cabina.
-" Amici miei, ho bisogno del vostro aiuto per attaccare il forte francese dove è rinchiuso il marchese di San Leo....!" disse il capitano con slancio, facendo brillare i suoi occhi azzurri di donna pirata.
-" Ehi...bella del Sao Fernandes che ci dai in cambio?...uhm"-
-" Si...si, cara la nostra capitana...che ci guadagnamo?...bè..."-
Capitan William Bottle era un vecchio inglese che si era macchiato delle nefandezze più atroci, parlò per primo e mise una mano galeotta sul fianco sinistro di Lady Seaflour,capitan Francoise du Avignone era un giovane francese, ladro e abile malfattore, lo seguì subito dopo cingendole il fianco destro, la donna si senti soffocare ma non doveva dare a vedere la minima paura.
Raccolse tutte le forze e sferrò un colpo violento al basso ventre del vecchio inglese con il ginocchio mentre contemporaneamente sfilava la pistola al francese e ne premeva la canna in mezzo alle sue gambe.
Di colpo i due si staccarono e irati, bestemmiando e insolentandola se ne andarono con gli altri rovesciando tutto sul loro percorso.
Lady Seaflour salì sul ponte della nave, si lasciò accarezzare da una brezza tiepida, si adagiò su una balla di cotone grezzo e contemplò estasiata le stelle, si era illusa che quegli uomini senza morale e senza legge la potessero e volessero aiutare ma lei era solo una donna. Coraggiosa e determinata ma pur sempre una creatura per secoli sottomessa all'uomo.
Il sonno la sconfisse mentre la luna si spegneva lontana, il secondo ufficiale, un siciliano taciturno e fedelissimo posò una coperta sul corpo del suo capitano e svuotò la sua pipa dalla cenere.
Il mattino successivo il brigantino Sao Fernandes levò l'ancora alla volta della Guyane Francese, due giorni di viaggio fino al forte di Iracoubo.
Il marchese di San Leo, era un italiano giovane e bello, un moro dalla figura atletica, dalla grande cultura umanista, che aveva conosciuto Lady Seaflour a Venezia un paio di anni prima. Vi era stato un forte intreccio sia di attrazione fisica ma soprattutto di affinità culturali. Entrambi molto intolleranti alla disciplina, erano spiriti liberi, curiosi d'ogni nuova frontiera da esplorare, tolleranti e adattabili, sensibili e passionali. L'amore era stato il logico fluire di tutta questa situazione ma la sventura era dietro l'angolo.
L'inquisizione aveva spiccato mandato di cattura per i due amanti che si erano macchiati di eresia, diffondendo dottrine in odore d'anarchia. Il marchese era fuggito su una nave inglese che era stata catturata dai francesi al largo delle Piccole Antille e rinchiuso a Iracoubo.
Lady Seaflour si era messa sulle sue traccie ma per sopravvivere dovette depredare e divenne una corsara. La capitana radunò i suoi uomini, salì su un barile di birra per meglio farsi vedere dall'equipaggio, e iniziò il suo discorso:
-" Là oltre capo Maroni ci aspetta un forte francese che noi conquisteremo per far bottino. Miei fedeli amici, notte tempo ci infiltreremo di sorpresa e ci faremo onore! Viva la filibusta! Viva la libertà!"
Un coro rispose all'unisono.
-" Viva il nostro capitano, lunga vita a Lady Seaflour, unica figlia degna del mare!"
orgogliosi della loro impavida condottiera.
La notte sempre lieta ai tropici regalava un fresco venticello, i fuochi dei bivacchi si alternavano alle ronde delle sentinelle e agli schiamazzi dei soldati ubriachi dal vino spagnolo e dal rum.
Lady Seaflour si allargò la camicetta, facendo intravvedere il generoso seno, si presentò al portone d'ingresso,ammaliò il soldato di guardia, lo stese con una botta in testa, avvanzò mentre un ufficiale gli sbarrò il passo e venne fulmineamente infilzato, ora i suoi uomini con il passaggio aperto dilagarono con facilità. Una volta penetrati la battaglia infuriò. Molti caddero ma l'esigua guarnigione venne messa a tacere ben presto, la scatenata corsara forzò le carceri interne ma un soldato nascosto dietro una colonna, sparò preciso con la sua pistola, ferendo alla spalla Seaflour, barcollò un attimo poi stringendo la sua spada scattò felina e raggiunto il bersaglio lo eliminò.
Soffriva, sudava copiosamente, il sangue aveva imbrattato la sua candida uniforme, a tratti la debolezza la coglieva fragile, arrivò alla cella dove il marchese di San Leo la vide.
All'arrivo dei suoi uomini fece abbattere e liberare l'uomo che amava, si abbracciarono con forza poi la corsara svenne.
Una luce riflessa la destò, apri gli occhi e subito una fitta alla spalla la riportò alla realtà, era nel suo letto sulla nave Sao Fernandes, il marchese di San Leo le applicava delle bende sulla ferita pulita e cucita.
- " Roberto amore mio, sei qui...che gioia!"
- " Sea mia dolce sirena che felicità rivederti, ma ora riposa!"
La baciò con tenerezza e usci sul ponte, alzò gli occhi all'albero maestro e vide sventolare la bandiera nera con il teschio proprio mentre un cupo rumore squassava la quiete oceanica.
Il colpo di cannone arrivò a prua...tutto normale, la vita continuava a regalare emozioni e libertà!

di Zanin Roberto

   
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