Elena Fiorentini
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Inserito - 08/08/2005 : 17:43:49
A volte basta una parola per risvegliare ricordi di avvenimenti lontani nel tempo. Inviai a Elio la presentazione del piccolo paese di Anfo, sul lago di Idro ed ebbi questa risposta , con tanto di foto tratta dall'album di famiglia. Caro zio-informatico, se vorrai venire ad Anfo, troverai acqua corrente ed elettricità e magari un'altra meraviglia della teconologia, un pc portatile da dove puoi curiosare tutto ciò che avviene nel mondo.
Elio ricorda..... Fu nel 1952 a sette anni dalla fine della strage, decisi di spendere le vacanze in montagna scegliendo una zona ai piedi delle Dolomiti di Brenta Pinzolo all’incrocio delle valli Rendena, di Genova e di Campiglio. Riuscii a sistemarmi in una casa di montanari in un modo un po’ rustico, comunque con tutto l’essenziale. C’era con me la duenne Lorenza e sua madre che rognava un po’ per la mancanza d’usi cittadini, per esempio il gas, bisognava accendersi il focherello per cucinare e scaldare l’acqua per lavare e lavarsi.*A parte ciò si stava bene per clima, roba da mangiare e bere. Ricordo che un giorno ero nel negozio dell’ortolana, quando un cane espulse qualcosa dalla sua pancia. L’ortolana smise di pesare si prese una scopa un portaruff**, scese in mezzo alla strada raccolse la schifezza, rientrò, uscì verso il giardino, o l’orto, e qui versò il raccolto quale prezioso concime. E la strada rimase pulita. Un giorno incontrai un valligiano che , in un terribile dialetto ultraorobico, privo di consonanti, che si era incontrato faccia a faccia con un orso che voleva abbracciarlo ma lui rifiutò l’affettuoso approccio e se la diede a gambe. Ricordo con una sensazione di infinita tristezza un piccolo cimitero di soli bambini verso la Val Genova. Ti mando in allegato la foto del gruppo di Brenta con ai piedi le mie donne. *** Il ritorno è stato non avventuroso, ma curioso. Naturalmente niente auto, solo treno e corriera. Al ritorno ero da solo, dovevo riprendere servizio alla STIPEL***. La mattina presi la solita corriera e prendere poi il treno a Brescia per rincasare. Ma giunti ad Anfo alt. Non ricordo il perché non voleva o non poteva proseguire. Scendo in un alberghetto locanda e cenai poi mi feci portare in camera. Qui ero proiettato in pieno ottocento, niente luce ma candela, niente acqua corrente o rubinetto, ma una brocca e un catino, in compenso erano molto premurosi e puliti. Ma è bastato quel poco per ammirare il piccolo ma sereno e selvaggio lago d’Idro, ora ci saranno molte iniziative, molti campeggi molti villeggianti. Il fatto che mancasse la luce era dovuto alle distruzioni delle guerra. Mi piacerebbe assai rivedere quei posti ma devo ogni tanto leggere il mio atto di nascita e sapere così la vera causa dei miei maldischiena, il mio stancarsi facile. Passiensa el pasarà. Elio * La protagonista di questo racconto precisò ulteriormente il concetto delle poche comodità: "Non ti credere sai che tuo zio mi abbia portato in un posto comodo, mancava tutto..." ** portaruff = portarifiuti *** Stipel= Società italiana di telefonia Elena Fiorentini
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