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 Le fredde giornate di gennaio
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Elena Fiorentini
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Inserito - 19/01/2005 :  13:19:39  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
di
Elena Fiorentini
Le fredde giornate di gennaio
- piccola cronaca -


Milano,
16 gennaio ’05
domenica

“Grazie, zio, per la tua mail. Sono contenta che ti è piaciuta la foto di tua mamma, che ti ho mandato tramite la posta elettronica.”

L’inquinamento
Cari e pazienti amici,
così inizia la giornata del blocco semi-totale del traffico. L’aria è inquinata, lo si capisce anche dall’acre odore di fuliggine e di chissà quali altri materiali combusti che sono nell’aria. Le centraline rilevano dati allarmanti. Ogni giorno milioni di auto si riversano in città per lavoro. La politica dei trasporti pubblici , problema che riguarda tutte le grandi città dl mondo, non è mai stata risolta, ed è vero che si continua a morire di tumore al polmone, come accadde a mia mamma, non fumatrice e orgogliosa della sua forza e della sua salute.

Una domenica in casa
Questa mattina mi sono alzata tardi. I miei vicini hanno fatto chiasso fino alle tre di notte tenendomi sveglia fino a quell’ora. La neonata del piano di sotto che non che non ho mai visto strilla forte: non me ne preoccupo, però mi dà il segnale che è venuto il momento di alzarsi. I caloriferi sono mezzi freddi, accendo la stufa elettrica per creare almeno un angolino caldo in casa. Fa freddo, le dita, che avrebbero dovuto riscaldarsi con il movimento fatto per scrivere con la tastiera restano di ghiaccio. Fuori non c'è più quel muro bianco di nebbia degli ultimi giorni, l'aria è color grigio - milano. Il blocco del traffico ha prodotto un silenzio irreale , che, insieme al freddo, ci ha proiettato in un mondo a cui non siamo abituati. La città vive con il movimento,le attività, voci, suoni e rumori di ogni genere. Gli abitanti sembrano tutti scomparsi, addormentati, in letargo nelle loro case...Un senso di disagio per l'umidità che mi entra nelle ossa e un desiderio di maggiore benessere in queste ore ha preso il posto della tristezza e della pietas che sempre mi pervade quando penso a coloro che lavorano per noi al freddo, tranvieri, stradini, elettricisti, addetti alle acque,oppure ai diseredati della terra scappati dalle loro terre per cercare fortuna da noi e trovare freddo, pioggia, nebbia, neve...la solidarietà non più quella di una volta, è più difficile da mettere in pratica...

Vecchie fotografie
Sul tavolo ci sono ancora le vecchie foto e ci resteranno fino a che l'operazione con lo scanner è completo.
Le guardo insieme a Pier, le vecchie foto, con occhio critico e ripercorro il viaggio indietro nel tempo.
Le ondate migratorie verso paesi stranieri iniziarono nell’Ottocento e continuarono fino ai giorni nostri. Usciti da una guerra terribile, quella terminata nel '945, si moriva di fame, di freddo e di malattia. Solo nella mia città, a Milano intorno al 1950 una terribile epidemia di difterite, falciò migliaia di bambini. A Milano i più poveri potevano trovare un piatto di minestra nelle mense popolari, quelle grandi baracche di legno dipinte di azzurro lungo i bastioni, che si possono vedere nelle foto scattate nel dopoguerra, i bambini andavano a bottega per aiutare la famiglia… In questo contesto Milano era una fucina di idee, di iniziative. La città martoriata era stata generosa con i poveri e gli ammalati, aiutando gli orfani, i mutilati...
Si guardava anche alla cultura che veniva elargita a grandi mani. Intanto, mentre guardo le foto di famiglia rivedo noi che diventiamo grandi…i genitori belli e giovani, i nonni e i pro-zii ci sorridono dalle foto antiche, bellissime, fatte in posa dal fotografo su lastre d’argento...

La neve
...ricordo...ricordo...ricordo che ero un bambina, la notte silenziosa come non mai, per chi aveva la camera da letto al primo piano sulla circonvallazione dove si sentiva passare il tram e tutta la popolazione della notte. I nottambuli sono rientrati per tempo, di corsa, stringendosi addosso i cappotti, il cane da guardia dei vicini non fa il minimo ringhio, né ulula al passaggio delle numerose ambulanze, data la vicinanza di alcuni ospedali, se ne sta a cuccia buono...sono presagi di grandi novità legati al tempo grigio degli ultimi giorni... La mamma, prima di darci la buonanotte, ci annuncia che ha iniziato a nevicare.
Che gioia, è arrivata la neve, una grande pace sembra scendere su tutto il mondo. “Sta nevicando”, penso, mentre il sonno sta per arrivare...l’ultimo pensiero va a domattina, quando tutto sarà bello, pulito, come nuovo e ilpensiero vola anche al ricordo dell'ultima nevicata, al bicchiere pieno di neve che la mamma ci permetterà di raccogliere per fare una deliziosa bevanda con zucchero e limone, non più di uno, può fare male...non penso più a nulla, sto sprofondando in un sonno profondo...dormo beata...poi l’incanto si rompe..non ho sentito passare i tram, la voce – di – milano che scandisce il ritmo di ogni giorno, non è uguale a quelle delle altre mattine. Si sentono le voci concitate degli spalatori che con le pale fanno un tale chiasso che l’incanto della notte sparisce in modo definitivo. E’ ora che la Città torni a vivere, la Voce-di-Milano chiama gli abitanti al lavoro.

19 gennaio‘05
Ieri ha nevicato tutto il giorno. Ha iniziato verso le undici del mattino con una pioggerella ghiacciata che sbatteva con violenza contro il viso, poi si è tramutata in neve. Apro concerto di sogni. Chissà se qualcuno è in chat e ci comunica quello che avviene nella sua città. C’è Luisa che annuncia neve a Brescia, poi Beppe e Roberto con il perentorio invito a tenere puliti gli ingressi di concerto...arrivo buona ultima, dove sono finiti tutti, sono usciti a far palle di neve? Lascio un saluto e torno alla finestra .
Verso mezzanotte le nuvole rosse e rischiarano il cielo, a che cosa è dovuto questo strano colore? inquinamento luminoso o sabbia del deserto portata dalle nuvole? una notte chiara ha preso il posto di una giornata fredda e cupa. Il panorama sembra disegnato da uno scenografo esperto di fiabe russe con i protagonisti che si scaldano seduti sulla stufa nell’isba. La neve caduta ieri non è ancora stata tolta dalla mia via, si attende che i portinai mettano il sale e che il Comune faccia altrettanto.
Questa mattina eravamo avvolti nella nebbia, ora il sole si è aperto un varco e la neve brilla, ci acceca. Uno spettacolo da mozzafiato, i tetti sono candidi, i grandi cedri del Libano che vedo al di là della ferrovia sfoggiano i bianchi faldoni di neve come mantelli di ermellino.
Si potrà andare a sciare, forse, basta andare a S. Siro dove c’è la Montagna di S. Siro, piccolina , è vero, ma è pur sempre un monte…
Ciao a tutti.
Elena


In un'epoca assai lontana c'era www.concerto.it dove a volte mandavo alcune poesie con il nome di elenafior.
Ecco, per restare in tema,l'inizio di "Nevicata" e l'indirizo per andarla a leggere , se volete sapere ome va a finire...
ecco a voi le suggestioni della neve, le considerazioni sui disagi del freddo ...


Tema:
http://www.concertodisogni.it/mp/topic.asp?TOPIC_ID=1088&FORUM_ID=11&CaT_ID=4&Topic_Title=Nevicata&Forum_Title=5++Poesie+%2D+Galleria+artistica
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Autore Tema: Elenafior
Oggetto: Nevicata
Inserito il: mag 10 2002 21:37:07
Messaggio:

Nevicata


La bella regina, Signora d’inverno,
coperta d’un manto di candida trina,
arriva dal cielo in punta di piedi,

su l’ali del vento, soave danzando,
nei turbinii d’aria giocosa scherzando,
porgendo leggera i suoi fragili doni;

il primo fiocco nell’aria biancheggia,
la prima neve nell’aria volteggia,
ecco compare un minuscolo fiore
sull’esile ramo di un albero spoglio.

Il bianco nevischio ora veste la terra
donandole un nuovo splendore.

......continua


Edited by - Elena Fiorentini on 09/02/2005 15:23:03

   
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