Tel Aviv - ottobre 1999L'equilibrio tra religiosi e laici nella Terra di Israele comporta spesso appassionanti mediazioni tra le due anime del popolo ebraico. Tutto comincio' lo scorso venerdi' sera, vigilia del Sabato, i mezzi pubblici si sarebbero fermati fino all'uscita della festa, al comparire delle tre stelle nel cielo di Gerusalemme la sera successiva, ma i taxi erano regolari e non fu difficile trovarne uno che mi portasse dall'aeroporto di Tel Aviv all'albergo sulla costa color smeraldo del Mediterraneo. Un viaggio di mezz'ora in cui la mia mente fumava di gelosia, dato che non avevo l'abitudine a fumare davvero. Israele e' noto per la bellezza delle sue donne, rappresentanti dell'evoluzione della convivenza tra cento origini diverse, neppure rivolgendosi ad un'agenzia di detective privati sarebbe possibile scovarne una meno che carina e il mio taxista utilizzava il trucco della sigaretta spenta per fermarsi ad ogni incrocio di ogni quartiere della citta' per domandare ad ogni ragazza che stava attraversando la strada se aveva da accendere e poi con la sigaretta accesa che spegneva immediatamente per iniziare la caccia successiva si volgeva verso di me con occhi sempre piu' eloquentemente spalancati.
Procedendo a singhiozzo, arrivammo di fronte all'albergo dopo il buio e il taxista mi chiese cento shequel per il viaggio. Replicai che mi pareva esoso, dato che non avevo mai pagato per quel tragitto piu' di sessanta shequel. "In tempi normali e' come dici tu " rispose cortese "ma vedi, c'e' il sovraprezzo festivo perche' ormai siamo in pieno Shabbat".
Milano - settembre 1999
Ogni venerdi' sera all'entrata dello Shabbat, nelle case delle famiglie tradizionaliste si accendono le candele e si recita la benedizione che precede lo squisito pasto che vede riunita, quando possibile, la grande parte della famiglia. Allegre discussioni teologiche tra un manicaretto e l'altro contrappongo le due anime, quella tradizionale laica secolare, l'ebraismo soprattutto come identificazione di popolo, e quella tradizionale ortodossa, non solo popolo ma anche osservanza di precetti. E uno di questi precetti e' l'osservanza del tenersi lontano da ogni lavoro, diretto e indiretto, per concentrarsi nel riposo, nella preghiera e nelle discipline della mente, senza che neppure la circolazione di macchine e di denaro possa infrangere quella quiete.
Tel Aviv - ottobre 1999
La mia anima e' sempre ricettiva, anche se le devo riconoscere una certa logica e d'un tratto gli insegnamenti di mia sorella si aprirono un varco in me non osservante e ascoltai la mia voce rispondere all'autista del mio taxi :"Ti ringrazio di avermi fatto notare che siamo gia' entrati nel sacro giorno dello Shabbat, mi dispiace quindi, ma come puoi immaginare e comprendere io non posso pagarti, per non infrangere la festa con la circolazione di denaro".
Nonostante stessero passando di fronte all'auto due tra le piu' strepitose bellezze del creato, l'autista accartoccio' la sigaretta nel posacenere e mi chiese burbero :"Ok, che sconto vuoi per tornare laico?". La mia anima secolare accetto' di accordarsi per un cinquanta percento, con in piu', se fossi salito ancora in futuro sul suo taxi, una percentuale soddisfacente di presentazioni ad ogni sua domanda di accensione di sigaretta alle belle ragazze di Israele.
...continua...