"Radio America" di R.Altman
Che Meryl Streep fosse brava era scontato, ma che avesse anche una voce gradevole ed un vero senso del ritmo è stata la rivelazione di questo gradevolissimo film di Altman che, sebbene abbia raggiunto la notevole età di ottanta anni, non smetterà mai di stupirci.
Si ha l'impressione che il regista abbia voluto mostrarci quello che più gli piace del suo lavoro.
Ecco quindi i suoni, i colori, la musica, la provvisorietà dei teatri e dei set che lo hanno accompagnato nel suo lavoro ; e lo ha fatto così bene che ci ha dato l'impressione di respirare insieme agli attori la confusione dei loro camerini, di dividere con i loro gli odori di umanità e vita.
La storia racconta dell'ultima trasmissione in diretta di un programma storico della radio americana che , fra una pubblicità di biscotti e una di caffè, trasmette canzoni che più-americane-di-così non si può.
Ma la storia non è importante: il tema di fondo è la velata tristezza per quello che finisce.
In questo caso una trasmissione, in quanto la nuova proprietà ha deciso di abbattere lo storico teatro per far posto ad un parcheggio; altre volte una fine fisica, poichè anche gli attori sono anziani, ma che, dato il loro stile di vita , è poeticamente annunciata da Asfodelo, un enigmatico angelo della morte che non fa paura a nessuno.