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 Il segreto del tè

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R A S S E G N A     A R G O M E N T I
Roberto Mahlab Bagdad - 1942

Aveva sette figli e figlie e non sapeva se li avrebbe rivisti a sera. A loro pareva ogni volta una cosa strana, che quasi li obbligasse a bere il tè, appena tornati a casa, il mondo era in fiamme, dovevano nascondersi, ma lei versava loro quel tè, una delle poche erbe che si trovassero in abbondanza sul mercato, in foglie, non in bustine e l'aroma riempiva presto l'aria e i loro animi, anche se non capivano il perché, forse non si erano mai accorti che anche il loro nome era un aroma, tipico di quei luoghi. La preparazione era una cerimonia... come l'ascolto delle notizie di Radio Londra per conoscere per quanto ancora il suo popolo sarebbe stato colpito e mentre lei versava quella profumatissima e calda bevanda nei piccoli bicchierini di cristallo intarsiato che si chiamavano "stikan", i suoi figli incantati ascoltavano e capivano il perché e non si sentivano più obbligati, ma parte di parte.

Milano e Tel Aviv - 1992

Aveva sette nipotini e nipotine e ora lei sapeva che li avrebbe rivisti a sera. A loro pareva ogni volta una cosa strana, che quasi li obbligasse a bere il tè, appena tornavano a casa da scuola, il mondo era in pace e volevano correre sempre fuori, ma lei versava loro quel tè, un'erba particolare importata in fiore dal nord dell'India, mai nelle loro case qualcuno avrebbe pensato alle bustine, e l'aroma riempiva presto l'aria e i loro animi, come l'aroma che ora sapevano era il significato del loro nome. La preparazione era sempre una cerimonia... come l'ascolto delle notizie di Radio Londra, lei continuava a sintonizzarsi, per avere le notizie sul suo popolo in pericolo. La cucina non mancava mai di quei bicchierini intarsiati, provenienti da Oriente e quando lei versava quella bevanda, i bambini ascoltavano e capivano il perché come i loro padri e non si sentivano più obbligati, ma parte di parte.

In ogni tempo

Si riempie a metà un bollitore con un lungo beccuccio e un coperchio, lo si pone su fuoco medio... si versano tanti cucchiaini più uno di fiore di tè in una teiera di porcellana, a beccuccio stretto... quando dal bollitore comincia ad uscire un filo di fumo, si abbassa il fuoco e si versa l'acqua bollente nella teiera, fino a tre quarti... si ripone il bollitore senza coperchio sul fuoco quasi spento e si appoggia la teiera dove prima c'era il coperchio, per alcuni minuti, finché le foglie del tè si sono aperte e hanno ceduto colore e aroma all'acqua... si riempiono a metà le tazzine con il contenuto della teiera e poi si completa con l'acqua dal bollitore, per dare alla miscela il gusto forte o il gusto fine, come si preferisce... poi lo zucchero... può parere sorprendente, e qui non c'entra molto, ma mi hanno sussurrato che a una donna interessa quanti cucchiaini di zucchero un uomo mette nel tè!... boh!...

Europa Centrale - 1998

"Ti troverò quel bollitore e anche una teiera con il beccuccio stretto, per evitare che le foglie di tè si riversino nella tazzina... e poi ti spiegherò la cerimonia... "

Bagdad - Gennaio 1993

I missili si alzarono in volo, l'obbiettivo voluto era quel quartiere di Tel Aviv, proprio quello dove ora risiedeva chi tanti anni prima aveva portato via con se il segreto della cerimonia del tè...

Europa Centrale - 1999

"...e prima di versare il tè dalla teiera, strofinanala con il dorso della mano... tre volte... si leverà il coperchio e una nuvola di color royal blu si librerà nell'aria... e tu potrai pronunciare tre desideri... la felicità, la ricchezza, la salute e questo è facile... ma metterli nel giusto ordine, questo è difficile..."


Tel Aviv - Gennaio 1993

La teiera non aveva più coperchio, una nuvola di colore royal blu si era librata nell'aria, come il sospiro di un'anima... "la felicità, la ricchezza, la salute... ricorda, un po' di tutte e tre le cose... sei parte di parte, che siano parte di tutto"... e nessuno rimise il coperchio sulla teiera...

Europa Centrale - 1999

"Aspetta... aspetta... cinque minuti... anche se devi uscire... il tempo di versarti un tè..."
"Va bene grazie, cinque minuti...", ormai tutta la famiglia saprà nei secoli dei secoli il perché e osserverà incantata per le eterne generazioni... non ci volevano mai più di cinque minuti per la cerimonia della preparazione del tè, di quel legame, che è un po' di tutto.

Roberto Mahlab

(Dedicato a mia nonna, zicharon uberacà, memoria e benedizione)




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