I fratelli Tamagni sono mitici a Milano.
Ho avuto modo anche di sentire il fratello Enrico, in piccoli spettacoli insieme ad un partner altrettanto simpatico e bravo, in cui recita e canta canzoni e poesie in dialetto milanese.
Ernesto invece è pianista, organista e compositore, insegnante al Conservatorio G. Verdi di Milano. Vidi l'annuncio di un suo prossimo concerto in aprile, ma era già molto ammalto.
L'ultima volta che lo incontrai fu sull'autobus 54 , proveniente dal centro. Era da parecchio tempo che le nostre strade non si incrociavano.
Lo vedemmo in piedi, io e mio figlio, vicino alla portiera. Senza che avessimo avuto ancora il tempo di pronunciare una parola, girò il capo verso mio figlio, allora poco più che bambino.
"Ciao, L. Sei tu, vero?"
Ernesto era organista, pianista e compositore. Aveva musicato per il coro Aspes dei versi ispirati ad antiche leggende di montagna, che ebbi modo di ascoltare durante una rassegna corale al centro Asteria.
In "musica e canzoni" c'è la cronaca sella serata. Mi complimentai, ma, con il suo fare modesto, mi disse: "Beh, nulla di difficile, ti ricordi quel corso di didattica della musica? Abbiamo imparato molte cose interessanti" accomunandomi alla sua esperienza. In realtà seguii lo stesso corso, ma in Civica. Però trascrissi per lui, sotto sua precisa e accuratissima dettatura, il compito dell'esame finale.

Domani mattina alle 11 ci sarà il funerale presso la Chiesa di san Nereo e Achilleo in viale Argonne, quella che chiamiamo la chiesona rossa, per l'ultimo saluto.

Chi altri l'ha conosciuto o ha seguito un suo concerto?
Ciao, Ernesto

Elena

Nel piazzale della chiesa feci una terribile gaffe con mia cognata: "Come anche tu qui? "" Ma ero amica dai quando ero bambina" ribattè, alquanto indignata.

Il parroco ricordò Ernesto, pronunciando parole importanti.
Ricordò che le sue capacità di scrutare fin nel profondo dell'anima delle persone.
Ricordò il suo impegno presso la Chiesa di Santa Maria alla Porta, dove seguiva tutta la liturgia all'organo.Tutti orgogliosi di poter dire "L"ho conosciuto era grande , una grande musicista e una grande persona. "

L'organista, forse un collega, accompagnò in modo mirabile la cerimonia funebre. In alcuni momenti ci fu l'intervento del coro Aspes per il quale aveva scritto dei brani. I suoi amici del coro Aspes gli dedicarono "Signore delle cime", la splendida melodia di Bepi de Marzi, scritta per un alpinista vittima della montagna.
Piangevano tutti mentre il tema principale venne ripreso dal falsetto e il coro cantava in sottofondo con uno straordinario effeto di lontananza.
Non era un momento di dolore, ma di bellezza e perciò di consolazione. Prima di riaccompagnare la bara all'uscita un dolente assolo d'organo raccolse tutto il pubblico in meditazione.

Ernesto aveva tutto l'affetto dei suoi fratelli, che lo portavano con loro a camminare in montagna. Andava anche in bicicletta in tandem, qualcuno dei suoi fratelli c'era sempre, fino ad arrivare a Vienna in bicicletta.

Ora i fratelli sono sei, essendo mancato Marcello, il più giovane, la cui scomparsa è avvolta nel muistero.

Elena

Ringrazio www.concertodisogni.com che con costanza e attenzione vigila che il patrimonio di scritti non vien disperso e i testi sono sempre a disposizione di chi li vuole trovare e leggere.