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 Napolitano: missioni militari ma non di guerra

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R A S S E G N A     A R G O M E N T I
Morgana Le nostre missioni militari all'estero sono «missioni militari ma non di guerra», ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Napolitano ha citato l'articolo 11 della Costituzione per ricordare che è un dovere dell'Italia partecipare alle missioni militari promosse dalle organizzazioni internazionali con compiti di pace e sicurezza. Implicito il riferimento alle missioni sotto l'egida Onu. «L'Italia ha bisogno dell'insieme delle Forze Armate, al più alto livello di modernità ed efficienza - ha detto il presidente della Repubblica - per adempiere i suoi doveri di partecipazione a quelle organizzazioni internazionali che, come recita l'articolo 11 della Costituzione repubblicana, sono impegnate ad assicurare la pace e la giustizia fra le Nazioni».
09 giugno 2006

fonte:www.corrieredellasera.it



Roberto Mahlab Ci sono state anche le parole sprezzanti di Bertinotti rivolte verso un ex generale che ne contestava il comportamento al 2 giugno, poi Napolitano non ha parlato di "missioni di pace", ma ha detto "missioni non di guerra" e, mi pare di aver notato, nessuno al governo ha definito i perpetratori dell'attentato come terroristi assassini, come se il nostro soldato fosse perito in un incidente stradale, qualsiasi governo decente, quando uccidono un concittadino, come minimo emette una dichiarazione in cui sottolinea che gli autori del crimine saranno perseguiti fino al polo nord e fino alla fine dei tempi e mette in guardia le nazioni che li ospitano, così fanno tutti i paesi liberi, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna a Israele.
Altrimenti si invitano i terroristi a colpire ancora e anche sul territorio nazionale, infatti, come dice Magdi Allam, non si tratta di terrorismo reattivo, ma di guerra attiva all'occidente da parte dei fondamentalisti, mostrarsi deboli significa invitarli a mettere le bombe a Roma.
Del resto in Canada stavano per far succedere un altro 11 settembre, sventato appena in tempo, nei giorni scorsi a Londra altrettanto, ai fondamentalisti non interessa il ritiro dall'Iraq, a loro interessa distruggere le democrazie occidentali, schiavizzare i popoli arabi e conquistare il mondo, questo è l'equivoco in cui, volutamente, cade una parte della nostra classe politica, fanno finta di non vedere che siamo in pieno conflitto, tipo la seconda guerra mondiale, contro "l'islamofascismo".

Roberto


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