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 L'onda assassina

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L’ESPERIENZA DELLO TSUNAMI

Era il 26 dicembre 2004, giorno di Santo Stefano, per i cristiani giorno di festa quando in un paese lontano come l’Asia del sud si è scatenata la furia del mare.
Un mio parente, uno zio, come numerosi turisti italiani e stranieri , si trovava proprio in questo posto da favola ,Puket ,località turistica, che in pochi minuti si è trasformato in un inferno, in una trappola mortale per migliaia di persone.
La scena che si è presentata davanti ai loro occhi è stata straziante, neanche i media riuscivano a descrivere tutta la catastrofe in maniera precisa.
Secondo i racconti dello zio, tutto si è svolto in pochi secondi, un onda gigantesca ha inghiottito tutto senza lasciare scampo a nessuno, in particolar modo alle persone che si trovavano in spiaggia, in pochi minuti si è scatenato il panico tutti scappavano e cercavano i loro cari che erano stati travolti dalla furia dello Tsunami, anche lui correndo è scappato e ha trovato rifugio su una collina dove poi è rimasto per qualche giorno, il ricordo di questo giorno rimarrà per sempre nella sua memoria e nella memoria di tutti noi.

Michela 3° A^


LA STRAGE DEL MAREMOTO….

Era la mattina di Santo Stefano e come tutte le mattine mi alzo e guardo la tv.
La prima notizia del telegiornale, quella che occuperà tutta l’edizione speciale, è quella dello Tsunami.
All’inizio era tutto confuso, non si capiva bene ma dopo qualche immagine si è capito: un’onda anomala aveva travolto il Sud dell’Asia portandosi via tutto; case, auto, palme e persino persone.
Le vittime non si contano più, centinaia di dispersi che si spera di trovare ma è una ricerca inutile perché sono troppe.
I bambini sono rimasti soli e la maggior parte sono morti nella corrente che li ha sbattuti contro cancelli e muri.
Così il mare che sembra innocente, con quelle acque chiare e calme che ad un certo punto si è ribellato e si è scagliato sulla terra.
La cosa che mi ha colpito di più è il fatto che i turisti continuino ad andare in vacanza in quei posti senza preoccuparsi di trovare un cadavere e ridono e scherzano senza pensare alle vittime di quel mare in cui si tuffano ancora.

Miky 3° A^


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