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 7 Riflessioni
 Succede che mi sento cattiva

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R A S S E G N A     A R G O M E N T I
Monica Cari amici,
in questi giorni riesco a trovare un pò di tempo per me stessa e naturalmente leggo quel che si scrive su Concerto.
Purtroppo, alcuni di voi soffrono, soffrono per amore e non solo e dico subito che rispetto il dolore altrui e non voglio assolutamente sottovalutarlo.
Ho fatto subito questa premessa, perchè non vorrei che quel che sto per dire venga frainteso.
Naturalmente, anche io ho conosciuto il dolore, a dire il vero più per altre ragioni che per amore, però non sopporto le vittime a oltranza e non sopporto di sentirmi tale.
Mi è capitato di veder star male persone che mi sono care e, per quel che mi è stato possibile, non mi sono tirata indietro nel dare loro il mio aiuto.
Ma (ed è qui che mi sento cattiva), ci sono stati dei momenti in cui ho provato fastidio, disagio, ho provato qualcosa che non saprei definire con precisione, qualcosa che, in un certo senso mi portava a difendermi da loro.
Non so se riesco a spiegarmi.
Per esempio, conosco una ragazza innamorata perdutamente (così dice lei, perchè io credo che si tratti di una patologia morbosa) di un uomo che da anni appare e scompare nella sua vita.
Voglio bene a questa ragazza e l'ho ascoltata tanto, ho asciugato le sue lacrime e le ho dedicato il tempo che ho potuto; però, talora mi capita che questo suo dolore, o per meglio dire questo suo crogiolarsi nel dolore, questo suo disinteresse per tutti gli altri esseri umani, quel grigio che avvolge ogni suo ragionamento sulla vita e le cose, insomma non lo sopporto.
Non sopporto che tutto debba dipendere da un'unica cosa, non sopporto l'inettitudine in cui la vedo precipitare, non sopporto il fatto che per lei niente è mai bello, che non fa altro che lamentarsi, che non tira mai fuori un pò di grinta e di dignità, che tutte le cose che a me sembrano bellissime e che mi danno gioia, a lei sembrano senza valore, inutili, sicuramente meno importanti di sto famigerato amore.
Ci sono momenti in cui vorrei gridarle: su la testa, "cavolo", reagisci, aiutati da sola; e tua madre, tua sorella, le tue antiche passioni, le persone che ti sono amiche non contano niente?
Quello che non sopporto, in poche parole, è l'annientamento della volontà.

Sono d'accordo con Beppe quando dice che Concerto non è la riserva indiana dei sfortunati in amore.

Sono cattiva?

BACI A TUTTI

MONICA


Paolo_Talanca Monica ti capisco fino in fondo.
Quando sei cosciente del dolore più assoluto magari poi non ti rendi conto di essere pesante ed irrimediabilmente pessimista, mi è capitato, per amore e riesco a capire chi si comporta così. Io ho cercato poi di rialzarmi da solo, solo da soli si può. Ci vuole però un attimo che non si sa mai quando arriverà.
Mi è capitato anche di essere lo sfogo di qualcuno che soffriva da matti ed ho pensato quello che pensi tu, non sopportavo il comportamento vittimistico di quella persona ma (forse come hai fatto tu) non le ho detto niente, ho cercato di essere indifferente per sembrare meno interessato, con l'unico scopo di fare reagire quella persona, contro tutti, solo con le forze sue proprie, barca contro la corrente.
C'è sempre un attimo in cui si capisce l'importanza della nostra vita ed una forza che sale piano piano e che ci porta verso la serenità.

L'importante è sapersi rialzare, certo che concerto non è il luogo delle tristezze per amore, magari è il luogo di gente che sa di poter amare gli anni che gli spettano come nessuno.

E' il luogo di gente che prima o poi si alzerà.

So che si può vivere
non esistendo,
emersi da una quinta,
da un fondale,
da un fuori che non c'è se mai nessuno
l'ha veduto.

palsai. Ragazzi, sono d'accordo con voi.
Ringrazio l'amico che mi ha sopportato per mesi mentre gli vomitavo la mia sofferenza.
Personalmente credo che esistano due strade del dolore: una "buona" che dopo averti messo in ginocchio, ti proietta di nuovo verso la vita, migliore di prima; l'altra perversa, dove il dolore diventa stampella, giustificazione per aver tirato i remi in barca.
Ecco che la persona che incautamente prende questa strada, ti usa come pretesto, come spalla, come impianto di amplificazione per poter restare in quella sofferenza diventata fuga da se stessi, dalle responsabilità, dalla vita.
Questo da fastidio perchè istintivamente lo rifiutiamo,è contro la vita, contro l'amore...
Nel mazzo mi ci son messo anche io e solo dopo anni ho capito questa verità, che se non è la verità per tutti, lo è certamente per me.

Elena Fiorentini La riserva indiana

Già, cara Monica,anche tu,come me, appartieni ad un altro secolo, al nostro secolo,al mio al tuo, a quello di tante altre persone che non per questo devono essere tacciate di insensibiltà,tutt'altro,vedi i tuoi due interlocutori, Paolo/Clab e Paolo/Palsai.

Non é insensibilità, ma riservatezza, senso del pudore, e perché no? buona educazione in tutti i sensi.

Un amico mi fa osservare che nella lingua italiana non esiste la parola Privacy,l'abbiamo presa a prestito dall'Inglese.
....
Piangersi addosso appartiene all'eroe romantico, al poeta "maudit" , D'Annunzio e Pascoli sono già proiettati verso il nostro modo di essere.

Poi c'è anche quello che dici alla fine:l'annientamento della volontà,questo fa parte del carattere,un po' debole,un po' delicato; il senso delle regole e della disciplina appresa da bambini aiuta l'autocontrollo con la conseguenza di ottenere un miglioramento delle proprie angosce, sia per se stessi e per quelli che sono vicini.Un educazione troppo spesso superficiale, puo' produrre delle insicurezze da adulti.

Non trasformiamo CDS in una riserva indiana, che poi sarebbe un vero e proprio ghetto...
senza libertà e con limitazioni poste alla nostra fantsia.

Elena, sempre allegra


Edited by - elenafior on 10 dic 2002 17:21:24

Monica Cari amici,
grazie per le vostre repliche; mi fa davvero tanto piacere che abbiate capito quel che voglio dire.
Adesso mi è venuta in mente un'altra cosa e cioè che non solo non sopporto tutte le cose di cui vi ho scritto, ma nemmeno il fatto che certe persone parlino dei loro stati d'animo come di qualcosa di universale.
Io vivo sola e non ho un amore, ma non per questo sono disperata e sola al mondo; io adoro mia madre, mia sorella, i miei amici e tante altre cose; so di avere accanto persone che ricambiano questi miei sentimenti e se la vita vorrà darmi altro non mi tirerò indietro; intanto, cerco di vivere al meglio quello che già mi ha donato, che è davvero tanto.
Credo che, talora, sia importante un pò di gratitudine verso la vita (potrei dire verso Dio, ma questo può non valere per tutti); è giusto chiedere, aspettarsi qualcosa, ma anche render grazie e se si ha l'impressione che la vita porta solo dolore e solitudine, non si abbia la presunzione di pensare che sia così per tutti, non si estenda un atteggiamento del tutto personale al mondo intero o alla nostra società tutta.

BACI DA MONICA


Monica Cara Antonietta,
replico ancora per dirti semplicemente ben tornata.
Mi ricordo di te e della tua storia e mi rallegra il fatto che anche tu, malgrado il dolore e le difficoltà che la vita talora ci riserva, sappia guardare anche al bello e al buono che pure esiste.

UN BACIO A TE E ALLA TUA MAMMA!

CIAO - MONICA

absidecat quando il tuo cuore
smettera di piangere
la tua mente potrà volar via
oltre quel muro
che tu stessa hai creato
per sopravvivere alla nostalgia


cat

rossi catia


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