emofione
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Inserito - 30/10/2003 : 15:23:00
“E ti vengo a cercare (a cercare il mio altrove, ciò che inseguo, ciò che bramo di conoscere, ciò che mi fa ogni giorno impazzire, che mi sfugge e che riesco ad avvicinare sempre di più a causa della mia forzosa solitudine che induce a lunghi momenti di introspezione ma che non raggiungerò mai pienamente sì da dolermene per tutta la vita, vecchio pazzo sognatore), con la scusa di volerti parlare, perché ho bisogno della tua presenza, per capire meglio la mia essenza”.Questo scriveva Franco Battiato, se si eccettua la parentesi che, ovviamente, è di opera mia. Ebbene, oggi, leggendo la recensione di un libro che mi incuriosisce e che vorrò succhiare, “Come stare soli” di Jonathan Franzen, posta in essere magistralmente da una mia collega-maestra di vita-sorella di interessi, ho avuto modo di soffermarmi sulla citazione operata da tale Sven Birkerts (ammetto la mia totale ignoranza al riguardo, non conosco questo autore), il quale, parlando della lettura, la definisce come un metodo “per immaginare un altrove ed andarlo a cercare”. Ecco, devo dire di esser rimasto pressoché folgorato dalle suddette parole. E’ vero, è la cosa più vera che abbia mai sentito! La lettura ti apre un mondo, dà modo alla tua immaginazione di far tesoro delle idee, dei pensieri, delle sensazioni di qualcun altro, di metabolizzarle e poi di modificarle secondo quello che è il tuo modo di “avvertire”, così che molto spesso ti sembra di intravedere una luce, là, in fondo in fondo a quel viottolo buio, quella viuzza di periferia tipica delle metropoli più affollate del globo, la più affollata delle quali è certamente il tuo cervello. E' lì, in un cantino, in un quartieraccio dimenticato da Dio, l’ispirazione, è lì la luce illuminante, è lì il pensiero che ti porta avanti rispetto a quello che eri un secondo prima. Ma è anche labile, tende a sfuggire, si fa sempre meno nitida, si indebolisce, sta a te ridarle forza, sta a te donarle nuovo vigore, tramite riflessioni individuali ma anche discussioni con chi ti è vicino. E’ una magia, che come tutti gli incantesimi, prima o poi avrà una fine, ma che lascerà in chi la saprà cogliere una nuova intangibile ma presentissima consapevolezza. La crescita interiore. Edited by - emofione on Oct 30 2003 15:24:47
Edited by - emofione on Oct 31 2003 12:58:18
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