Il signor Elio, titolare della Bottega della Gomma di Milano, piango un amico, un nostro grande amico.

Ci seguiva, non leggendo direttamente perche' non aveva il tempo, ma sapeva tutto, gli raccontavo nelle numerose volte in cui lo andavo a trovare per lavoro, durante le lunghe chiacchierate al telefono, sapeva di come e' nato concerto, sapeva come si sviluppava, sapeva delle sue iniziative a cui tra poco avrebbe dato il suo contributo, eravamo d'accordo di intervistare per la nostra rivista una sua consocente, suora, che andava avanti indietro tra Italia e Africa per portare soccorso ai bambini del martoriato continente, volevamo che con quell'intervista il problema dell'Africa iniziasse ad essere accolto all'attenzione di tutti.

Ci seguiva dando l'indirizzo del nostro sito ai suoi famigliari, al bravissimo figlio che credo sia venuto a dare un'occhiata nel tempo libero dagli studi di bioingegneria, Elio era fiero di suo figlio, mi raccontava in tutti i dettagli dei suoi sforzi, dei suoi successi negli studi.
La prossima settimana avrei dovuto portargli i libri su Israele che concerto di sogni distribuisce agli amici, gli brillarono gli occhi quando gliene accennai, il suo amore per quella parte di sangue del popolo ebraico che aveva in se' era fresco, sereno, sicuro, mi raccontava di quanto durante la seconda guerra mondiale la sua famiglia aveva aiutato.
Mi racontava la scorsa settimana di come si sentisse stupito di essere riuscito a fare quello che aveva sognato, il nuovo negozio, la clientela che lo adorava, lo sviluppo del lavoro in piu' che riempiva il tempo libero dopo il lavoro del negozio, quanti terrazzi, quanti giardini si rinfrescavano e crescevano grazie alle sue installazioni di piccoli computers dedicati all'annaffiatura. Lavoro, tecnica, cultura, amore per la vita, per lo studio, per la famiglia, per i popoli bisognosi di aiuto.

Il mistero che ci accompagna, quel tempo che ci e' concesso qui.
L'insegnamento di Elio, nel tempo di vivere dobbiamo tenere lontano chi fa del male, neppure un istante della nostra vita deve esserci sottratto da chi fa del male, nessuno ha il diritto di prenderci quanto e' di piu' prezioso, il tempo della vita.

Caro Elio, continueremo a raccontarti di concerto di sogni, seguiremo i tuoi insegnamenti perche' ci crediamo, sono anche i nostri.
Non sappiamo dove sei ora, ma sei vivo dentro di noi, nel nostro pensiero, per sempre e per sempre sei nel cuore del nostro concerto, di cui eri lieto per cio' che rappresenta, per cio' che attrae e per cio' che tiene lontano.

Ora perdona, e' il momento del pianto, la nostalgia per te significa che sei sempre vivo, il tuo pensiero e' qui, sei qui.

Shalom Elio, zicharon uveracha', ricordo e benedizione.

Roberto