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 "Australia" di B.Luhrmann
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ophelja
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Inserito - 17/01/2009 :  23:26:27  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a ophelja

Di tutto, di più.

Che il giovane regista australiano ami la sua terra , è fuori discussione. La bellezza di quelle immense terre è ben documentata, l'attenzione alle tradizioni e alla cultura degli aborigeni è sottolineata da personaggi positivi, ma il film è ...troppo.

Troppo lungo, troppi temi abbozzati e non conclusi, troppe situazioni, troppi luoghi comuni.

Eppure, in complesso è una storia che si fa guardare, e pur con la poco credibile Nicole Kidman/Sarah Ashley alle prese con una mandria di vitelli in mezzo al deserto, le quasi tre ore del film passano abbastanza piacevolmente.

Ophelja

fairy dust
Cittadino


Italy
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Inserito - 02/02/2009 :  17:24:03  Mostra Profilo  Visita la Homepage di fairy dust  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a fairy dust
concordo pienamente.
troppo..

Cristina
solo chi sogna può volare...Vai a Inizio Pagina

Roberto Mahlab
Amministratore



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Inserito - 02/02/2009 :  22:23:56  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Mi è venuto un dubbio : ma sono diversi gli occhi con i quali le donne e gli uomini guardano al film Australia?

Gli uomini dicono :"tre ore di Nicole Kidman sono poche, il film dovrebbe durare trecento anni, non solo tre ore".
Le donne dicono :"tre ore di Nicole Kidman sono troppe". Però non spendono una parola riguardo al protagonista maschile del film, Hugh Jackman. Sottili a dire che tre ore di Nicole sono troppe ma a non dire che non sono le tre ore con Hugh Jackman ad essere troppe.

Ma allora gli uomini vanno al cinema per vedere il film o le attrici? E le donne vanno al cinema per vedere il film o gli attori?

Come è noto, io vado al cinema solo a vedere film impegnati, quindi non sono tenuto a rispondere alla storica questione. Io non andrei mai a vedere il film di sedici ore dal titolo "Il giorno della filosofia comparata", solo perchè le protagoniste sono Julia Roberts nel ruolo di cantrice di Aristotele, Cameron Diaz nel ruolo di elogiatrice di Platone e Penelope Cruz nel ruolo di apologeta di Socrate. Ci andrei solamente perchè attirato dal messaggio intellettuale della sceneggiatura, davvero, sul serio, credetemi, fidatevi.

Adesso infatti esco per andare a vedere Revolutionary Road con la bellissima, ops, volevo dire con la intellettualissima attrice Kate Winslet. Spero che il film sia lungo ottocento ore, giusto per capirne bene la trama.

E dopo tanta riflessione si accende una lampadina nella mia mente offuscata : ma non è che quando le donne dicono di Australia che "è troppo", si riferiscono al fascino di Hugh Jackman?

...Al di là del cinema...

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zanin roberto
Senatore


Italy
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Inserito - 22/02/2009 :  23:45:36  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a zanin roberto
Un pò di Pearl Harbor, un pò wester, un pò documentario, un pò "Cosetta" alla Victor Hugo, insomma al solito la spettacolarità e i grandi orizzonti australiani lasciano a tratti rapiti. Nicole a me sembra brava, forse troppo abituati a seguirne i tratti sensuali qui certo la ritroviamo in un ruolo diverso ma intenso nei primi piani e con la solita accattivante arte di rendere misteriosa la sua trama di improbabile ma sognante mamma acquisita.
Il contabile è la vera faccia di un mondo duro e per niente felice, il nonno aborigeno è il vero volto della misticità delle culture che l'uomo bianco ha cercato prima di cancellare poi di capire, sognante e magico quanto basta all'economia del film.
Troppo forse... l'attesa che ho fatto tra il primo e il secondo tempo per un guasto in sala proiezione...cose che succedono nella provincia italiana che si consola con i ritmi...australiani!

zanin robertoVai a Inizio Pagina

   
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