Questo viaggio è nato nell'immaginario e,forse, era più adatto alla sezione 'racconti'.
Provo a lasciarlo qua, sperando non sia Ot.
Niente dà la dimensione del trascorrere del tempo come prendere fra le mani la sabbia del deserto e lasciarla scorrere fra le dita.
Come in una clessidra.
Nel deserto non è costante neanche l’orizzonte: muta continuamente .
E' l’effetto del vento che disfa e crea ,incessantemente, cumuli di sabbia facendo perdere ogni orientamento.
Il deserto non conserva neppure il passato .. per quanto uno passi e ripassi continuamente sulle proprie orme non rimarrà il sentiero che ha tracciato, spazzato via ben presto dalla sabbia.
Ha vagato per lungo tempo in esso, senza una traccia, un sentiero, una meta.
Mai come nella notte del deserto il freddo ti penetra fin nelle ossa .
Mai come nel deserto si soffre il bruciante calore del sole che, al suo zenith, ti schiaccia addosso anche la tua ombra.
Non solo la fame, la disperazione, la solitudine ma soprattutto di sete si soffre nel deserto.
Spasmodico desiderio di acqua richiesto non solo dalla gola ,che arde ma dagli organi, dai tessuti, dalle cellule fino alle più sottili fibre dell’essere che urlano il loro bisogno di acqua.
Nel peregrinare in esso di rado s'incontra qualche anima .
E se capita con essa si discute tracciando segni vuoti nell’aria.
E tra le dune accendere un misero fuoco per avere l’illusione di trovare un debole calore...ma è tutto vano.
Apparentemente il deserto non dà nulla, è sterile e silenzioso.
Certo può creare illusioni e fantasmi che si amplificano sotto l’urgenza del bisogno.
Ma senza il deserto, e la sua esperienza ,l'anima non può abbeverarsi.
Nè può aprirsi e squarciare la pietra tombale che rintana l'essere in se stesso.
Deserto, luogo da incontrare e cercare.
Dopo il suo passaggio , fiumi irroreranno l'anima...
o yes ....
Edited by - Marianna on 30/05/2002 12:47:16