Insomma, si dice: meglio un giorno da leone che cento da pecora... meglio un giorno da Sean Connery che cento da colibrì, ma a vedere quella pubblicità risponderei: eh, no grazie, preferisco ancora le mie giornate da anonimo pennuto!

Sapete, la prima volta che l’ho visto mi ha colpito soprattutto la scena del bar che però mi pare sia stata ritoccata negli spot seguenti (manca la risposta della barista). Lui chiede un caffè, la barista arriva, gli molla il caffè sul tavolo che a momenti gli trasformava la camicia in un quadro impressionista, e se ne va. Quando ripassa, re Artù le fa gentilmente notare che... “forse... mi pare, ma non sono sicuro... sa, mancherebbe lo zucchero... non che sia fondamentale, ma... non gliene avanzerebbe giusto un cucchiaino?” e lei alquanto scocciata risponde più o meno: “ooooh! Stai calmino! Mica ci sei solo tu in questo bar, nonnetto!”

Non so quanto l’inventore dello spot ne fosse consapevole, ma questa scenetta è geniale nel mettere in luce il contrasto fra la poesia della gentilezza e la prosaicità del gesto inutilmente cafone.
Il caffè è una gioia che si comincia ad assaporare con gli occhi: il nero che contrasta col bianco della tazzina, il filo di vapore fumante che sale con quel suo inconfondibile profumo di paesi esotici, il calore che si trasferisce sul palmo che afferra la tazzina, come la stretta di mano di un amico sincero, lo zucchero che nevica sulla schiuma soffice, la mescolatura dall’alto al basso (segreto napoletano!) per coniugare perfettamente gli opposti: la bianca dolcezza bianca con la nera amarezza! Ah! che meraviglia ‘na tazzulella ‘e café! Due intensi minuti rubati al paradiso! Unica condizione di quei pochi istanti è la calma, la flemma, quasi la pigrizia, con cui bisogna concedersi la pausa.

Povero Riccardo Cuor di Leone: non ci è mica rimasto male per non essere stato riconosciuto, quello sarebbe il meno (è assicurato!) ma perché un caffè preso in quel modo non ha senso... è tal quale bere una sciacquatura di piatti!

Morale: non offrite mai un caffè se il capo vi ha appena redarguito e soprattutto tenete sempre in tasca una bustina di zucchero... non si sa mai!!!

P.S. si ringrazia un amico per aver gentilmente rivelato il segreto magico della mescolatura alla napoletana!

quote:

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una scema che sbatte la porta in faccia a George Clooney, la gaffe paurosa di Sly stallone, sean connery servito da schifo e scambiato per un vecchietto in fuga dall'ospizio! e proprio sean connery

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Bellissimo!
Però ho capito perfettamente quello che vuoi dire, perché anch’io sono una ragazza! Ma per fortuna il mio mito, Russel Crowe, per ora non è stato ancora intaccato dalla pubblicità. Un amico mi ha detto che Rus sa benissimo rovinarsi l’immagine pubblica con le sue stesse mani (vedi risse, parolacce in pubblico e quant’altro), ma almeno gli hanno ancora risparmiato di dire: “compra Aurelia, la carta igienica più amata nell’impero romano!”
A volte sembra che questi copywriter siano invidiosi dei miti che si trovano davanti per inventargli situazioni tanto assurde! Non ti pare?

E che dire poi dello spot con Banderas... ma come? una ha la possibilità di conoscere di persona il bell’Antonio, e di dirgli almeno “Hi, how are you?” e tutto quello che la preoccupa è nascondere le gambe non perfettamente depilate! Poverino! sembrava lui fuori posto!...altro mito a pezzi!

Ciao!

colibrì