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 7 Riflessioni
 Superficiale nel giudicarti
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flabellina
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Inserito - ott 05 2002 :  12:28:49  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a flabellina
Pongo alla vostra attenzione un argomento che ultimamente mi sta coinvolgendo, vorrei sapere cosa ne pensate.

Vi è mai capitato, di essere stati giudicati da altre persone, per qualcosa, per qualche comportamento che è stato da loro frainteso.
E quindi vi siete sentiti dire, tu sei così, tu fai così, per una cosa che non avete mai pensato, che non avevate intenzione di fare?
Di essere giudicati superficialmente.

Ho cercato la parola superficiale sul vocabolario, ed ho usato proprio quella, perchè mi è piaciuto il suo significato: agg. che è alla superficie/di sentimenti, non profondi.

A me ha fatto tanto male, sentirmi giudicare per una cosa che non intendevo essere.

Mi chiedo perchè le persone non possono usare i sentimenti nell'esprimere le opinioni sulla gente, sugli esseri umani.

Perchè non ci si chiede, "ma veramente quella persona è così?" "quel suo comportamento è scaturito da un suo modo di essere?", di "sentire" le cose in quel momento, le persone; o perchè in quel momento era alterata, depressa, arrabbiata, delusa, ferita....

Dopotutto anche io mi comporto così alcune volte. Quindi perchè sparare contro?

Alle volte schierandosi con la massa, che dice "tu hai rubato", e tu ripeti con loro :"ladro, ladro, sei un ladro", senza magari sapere quello che è successo.

Perchè mettere sempre la mala fede nel guardare gli altri? Perchè non chiedere a chi ci sta davanti :"perchè dici così, perchè fai così, cosa ti succede?, cosa ti ha portato a fare questo?".

Beh, credo che quello che un amico farebbe, è quello di mettere in dubbio l'accaduto come prima cosa, chiedere, chiarire, sentire ed interpretare con il cuore l'accaduto, e poi magari giudicare, ma sempre con il cuore, con i sentimenti.

Vorrei imparare a comportarmi in questo modo, vorrei fermarmi a pensare quando mi trovo in una situazione del genere, non sentirmi la solita pecora che rincorre il gregge solo perchè il pastore ti inidica la strada da seguire, vorrei essere una persona migliore, e soprattutto vorrei imparare a chiedere scusa alle persone che mi dicono che ho sbagliato, pensavo fosse così invece è cosà.

Vorrei pormi davanti alle persone con umiltà, e mettere da parte quell'orgoglio che nuoce alla nostra vita e ci preclude tante possibilità.

Umiltà, rispetto e sentimento, credo siano la chiave per vivere tra la gente.

Riflessione magari, sì credo possa essere utile, guardarsi allo specchio, prima di puntare il dito...quel dito può essere più potente di qualsiasi fucile.

Mi dite cosa ne pensate?

Con umiltà Flab

clab101.
Senatore



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Inserito - ott 05 2002 :  13:32:23  Mostra Profilo  Visita la Homepage di clab101.  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a clab101.
Sai che da tempo penso la stessa cosa?
Voglio dire che a volte capita di comportarsi male nei confronti delle persone. Giudicare superficialmente è di sicuro una cosa molto sbagliata, giudicare è già sbagliato di per sè: il giudizio a mio modo di vedere è sempre pre-giudizio, nel significato che ha ormai assunto il primo termine, non per il contenuto semantico delle due parole.
A volte si pensa male di una persona e lo si fa in modo superficiale, senza conoscerla - ma poi fino a che punto si può conoscere una persona? ecco un altro motivo per cui dico che giudicare è uguale a pre-giudicare - senza capire cosa ci abbia dato fastidio, mossi da un istinto che ci porta a etichettarla in un certo modo.
Come detto io mi sono accorto che a volte mi comporto in questo modo, così da qualche tempo cerco di non esprimere giudizi sugli altri senza conoscere bene la situazine. Però mi rendo conto che anche se non dico niente il sentimento astioso nei miei pensieri persiste. Ecco, voglio dire, se si riuscisse a non pensare male senza conoscere bene la situazione (nemmeno "pensare" male) si sarebbe tutti più onesti e mi fa piacere che tu flebellina abbia col tuo messaggio mosso una riflessione su questo argomento.
Non credo sia impossibile cambiare, solo ci fa paura quando ricadiamo nei nostri errori, non capendo che è solo giorno per giorno che si può cambiare, solo poco per volta si può riuscire a correggere qualcosa di noi, soprattutto qualcosa di così profondo.
Spesso quello che ci impedisce di avvicinarsi al nostro prossimo è la vanità e l'unica soluzione per eliminare la vanità è l'umiltà (che tu hai citato molto giustamente). Attenzione: non si confonda l'umiltà con la modestia figlia della vanità e che a volte può essere un suo multiplo o un semplice vezzeggiativo, un banale pavoneggiamento. L'umiltà vera e propria potrebbe davvero aiutarci in molte situazioni, non solo in questa. Che gran bella parola! Di certo pronunciandola non ci si può sbagliare nell'interpretarla ma forse metterla in pratica è la cosa più difficile che possa esserci.
Un grosso saluto.
Ma perché mi sembra sempre di aver tralasciato qualche pensiero????
Beh, magari lo completerò in seguito
Ciaoooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

"...e che questa vecchia ribelle speranza non sia più l'assurda distanza tra gli occhi e le stelle..."Vai a Inizio Pagina

Elenafior
Curatore


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Inserito - ott 06 2002 :  09:46:07  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elenafior
...umiltà, rispetto, sentimento...l'utopia!

non ci credevo, non osavo crederci,chi se lo sarebbe mai immaginato: il mio lavoro frainteso, esattamente come accadde a te, Flabellina, nessun tipo di dialogo né di collaborazione...

ahhh si, alla fine dell'anno i colleghi di altre materie, matematica,francese ecc. venivano a copiare la mia relazione finale: la relazione finale dell'insegnante di strumento musicale, la paria degli insegnanti!

Quando insegnavo ero tutta umiltà e rispetto ( verso i colleghi laureati e il preside), volevo bene ai miei studenti e cercavo di dare loro il massimo...

...infatti non mi hanno mai sputato addosso e non hanno mai tentato di farmi saltare la macchina o la casa per aria,come accaduto ad altri colleghi, anche della mia materia.

e poi in altre situazioni, la stessa cosa...
e poi cercare sempre di capire e di giustificare ....

ma quando il resto del mondo cerca di capire me o di essermi amica, così, con semplicità, senza pensare di dovermi prima analizzare, o peggio psicanalizzare?
all'inferno amici o colleghi di questo genere!

Il risultato delle mie umiliazioni é stato un chiudermi sempre più a riccio,per anni
il non tentare di dare spiegazioni a nessuno, non serve...

però devo aggiungere per onestà che solo qui in <Concerto di Sogni>, dove trovo persone, anche tanto più giovani e che si pongono questi probemi, oso raccontare molte cose.

Qui ho trovato anche qualche cosa di più, senso del rispetto e dell'amicizia, amicizia vera, come non conoscevo piu da anni, ci si incontra in rete, ci si vede se possibile anche nella realtà e non si resta delusi...

Caro clab, quando dici che giorno per giorno, correggendo ciò che ognuno ha nel suo carattere che non va o che non lo convince, hai ragione,ma, attenzione,lo dovremo fare veramente per migliorare noi stessi.

é come eseguire un brano o comporre un pezzo,di musica o una poesia.
Cerchiamo di realizzare il massimo,gli altri, beh,la pensino come vogliono di noi, del nostro operato, abbiamo la nostra coscienza e la nostra serietà di intenzioni....
un abbraccio
Elena


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Beppe
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Inserito - ott 06 2002 :  10:13:42  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Beppe  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Beppe
Il pregiudizio esisterà sempre.

Quello che si può fare è, se interessati, cercare di ascoltare i segnali che gli altri ci mandano e provare a guardare a noi stessi dall'esterno.. ed essere estremamente sicuri che quello che stiamo trasmettendo (e per cui veniamo giudicati) sia esattamente quello che noi pensiamo e sentiamo e desideriamo..

Una volta che saremo consapevoli di essere perfettamente centrati su noi stessi e sui nostri valori allora potremo "fregarcene" degli altri e proseguire per la nostra strada..

Ma se al contrario ci viene detto che qualche nostro atteggiamento o comportamento non è compreso, non è accettato, non è ritenuto corretto.. e noi ce ne "freghiamo" prima di porci il problema allora sicuramente non potremo poi lamentarci di essere stati giudicati..

Gli altri sono importanti per noi stessi e comunque dovremmo ascoltare il loro pensiero, razionalizzarlo, interiorizzarlo se necessario e alla fine confrontarci con noi stessi per capire se il feedback che ci arriva, supponiamo onestamente, dall'esterno può aiutarci a comunicare meglio quello che siamo o quello che desideriamo.

Se non rientriamo in questo processo di confronto esterno/interno, in una logica di adattamento di linguaggi e codici saremo sempre isole solitarie capaci solo di prendercela con il vento..

Diverso è se, essendo già avvenuto in un lungo percorso la separazione tra altri e noi, decidiamo di essere diversi.. innovatori nei codici e nei comportamenti.. allora dobbiamo aspettarci d'esser giudicati e non capiti ma forse alla lunga se il nostro pensiero è veramente innovativo e tocca gli altri prima o poi altri (pochi o tanti non cambia) cambieranno il loro giudizio perche' avremo trovato un codice comune.. perchè loro avranno imparato il nostro.

Ad esempio.. un ideale e un luogo come quello della nostra Isola (volutamente isola) di Concerto di Sogni è scontato che non venga completamente e totalmente compreso.. noi abbiamo cambiato i codici.. solo le persone che arriveranno a noi pronte ad apprendere nuove modalità di relazione, nuove e sempre valide leggi di rispetto.. comprenderanno fino in fondo questo spazio e saranno da esso comprese.

Le altre giudicheranno e verranno giudicate.

E' nella possibilità dell'uomo ascoltare, condividere e cambiare.. non farlo è immobilità.

Ciao


Beppe AndrianòVai a Inizio Pagina

Elenafior
Curatore


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Inserito - ott 06 2002 :  11:14:37  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elenafior
Caro Beppe,io parlo solo per mia esperienza diretta.

Ho constatato che non c'é nulla da fare.Quando ci sono delle persone che hanno determinate convinzione, non c'é nulla al mondo che può fare loro cambiare idea.

Quando ho sentito frasi sul mio conto che mi hanno profondamente ferita, la mia prima reazione é stato un immenso stupore.Non ho mai pensato di essere osannata, ma nemmeno offesa. Semplicemente ho sempre pensato di essere ignorata....ma non per mia scelta!

Non ho avuto la forza di reagire, ma ho cercato, con le mie azioni di mantenere una buona immagine...in fondo gli studenti non avevano nulla da ridire sul mio conto e tanto meno i vari presidi che si sono avvicendati.

Queste cose ti capitano nel campo del lavoro, l'ho capito poi....

In concerto di sogni non ho mai avuto la percezione di essere fraintesa: evidentemente i codici di comportamento di CDS mi stanno alla perfezione. Ogni volta che apro CDS non mi sento in dovere di mettermi sulla difensiva e questo grazie alla vigile attenzione del nostro boss per una buona qualità della vita sulla nostra isola.

Elena

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consuelo
Curatore


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Inserito - ott 07 2002 :  14:32:32  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a consuelo
Sarò molto breve!

Una reazione è sempre scaturita da un'azione!

Quindi prima di giudicare bisognerebbe analizzare ed indagare sul perchè di quella reazione!

Allora forse potremo capire meglio il comportamento delle persone che ci circondano e il perchè del loro comportamento!

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