Ciao a tutti. Diversi mesi or sono presi a scrivere un romanzo epistolare, forma a me congeniale.
Attraverso questa strategia di scrittura sto costruendo tutta la vicenda umana di due amici, collocati su due fronti diversi.
Tutto il 'plot' scaturisce dalla immaginaria penna di uno dei due,Ludovico, in viaggio e in ricerca di un mitico Edelweiss.Ve ne lascio una 'tranche'.
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Novacella 14 Luglio....
Caro Lorenzo,
visitando l'Abbazia ho ripensato alle tue parole di venerdì.
Sarà stata l'impressione destata dal 'Pozzo delle Meraviglie' o la leggera
ebbrezza che m'ha dato un bicchiere di Sylvaner, offerto da un monaco nel Bruckenwirt.
Quel tuo : ''Abbandona la ricerca, l' Edelweiss non esiste '' m 'ha insinuato un dubbio,che prima non conoscevo.
Dettato dal desiderio di evitarmi disillusioni, quel tuo consiglio ardeva perentorio ,frustando i miei sforzi e le mie certezze.
Ieri indugiavo nell' elegante biblioteca di Novacella.
Il mio sguardo accarezzava gli scaffali bianchi, i volumi .
Volevo essere liberato dal laccio che m'hai teso, Lorenzo.
Ma è un nodo gordiano , lo sento.
A te sarebbe piaciuta la chiesa.
Mi sono lasciato invadere dalla dirompente
luminosità del suo interno come avresti fatto tu. T' avrebbe sedotto, lo so, la sontuosità di quegli stucchi e dei fregi. In abbazia la chiamano 'l'Atrio del Paradiso'.
Io preferisco l'atmosfera nordica del chiostro, le sue linee semplici e nette.
I nostri gusti vanno in direzioni opposte : per questo accettai la tua amicizia, ad Urbino.
Ricordi il 'genovese' col quale feci la tesi sulla poetica di Rilke ?
L'ho incontrato in montagna durante un' escursione.
Il Cai ha un campo a pochi chilometri da Bressanone.
M'è tornato in mente ' Il diario fiorentino' e con lui le nostre discussioni animate.
A dire il vero io mi infiammavo nel tentativo di convincerti .
Tu sedevi a dissertare tranquillo , sfogliando quel libro con gesto sedato.
Mi provocava uno sdegno indicibile la tua pacatezza, e tu lo sapevi.
Il 'genovese' seguiva il nostro torneo sdraiato davanti al camino.
Eravamo di marzo .Tu proponesti di uscire in giardino.
Ti guardai. Volevi smorzare in bellezza, l'avevo capito.
Sai che m'ha rivelato il nostra collega ? Che Ingrid s'era invaghita di te.
Sarà stato durante il corso di Estetica. La ricordo smarrita a prendere appunti
con un moncherino di matita. Aveva un'amica. Ma tu non puoi ricordarle.
Il seminario già t' aveva inghiottito ,con i suoi riti e preghiere, e gli unici nomi di
donne che tu pronunciavi erano di fiori e di piante.
Il tuo Dio è crudele, se esiste.
I tuoi occhi verdi meritavano di sostare altrove.
Mi procuri un libro di poesie, Lorenzo ?
Ne ho nostalgia. Lo sai che smisi di leggere versi per partito preso.
Ti lascio. Sono battute le due e il domani si affaccia tra i meli.
Tuo Ludovico
P.s. Se al tuo ritorno da Padova ti allungassi fino a Novacella ?